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Inquinamento, Legambiente: "Padova fuorilegge, 108 giorni di aria avvelenata"

Negativo il consuntivo smog 2016: "Dai candidati sindaco ci aspettiamo una risposta sera alle nostre proposte antismog"

"Anche il 2016 è stato un anno pessimo per quanto riguarda  la qualità dell’aria a Padova, fuorilegge per pm10, Pm2,5 e ozono". A dichiararlo è Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova.
 
POLVERI SOTTILI. Sono costituite da una miscela che include carbonio, piombo, nichel, cadmio, arsenico, nitrati, solfati e miscele complesse come particelle provenienti dagli scarichi dei veicoli diesel. Nei centri urbani la fonte principale è il traffico. Per legge vengono prese in considerazione quelle dal diametro di 10 micron, le pm10, e quelle più sottili, le pm2,5. "Per quanto riguarda il pm10 - spiega Passi - gli sforamenti del limite di legge giornaliero, che è di 50 microgrammi per metro cubo da non superarsi per più di 35 giorni in un anno, nel 2016 sono stati 68 (di cui 24 solo nel mese di dicembre). Meno degli 87 del 2015 ma di più dei 58 del  2014. È il sedicesimo anno in cui Padova è consecutivamente fuorilegge per il pm10. Nel 2016 (dati al 20 dicembre) - continua Passi - la media annuale del pm2,5 ha registrato 28 microgrammi (contro i 25 previsti dal limite di legge annuale): meno dei 31 registrati nel 2015 ma decisamente più dei 24 del 2014". 
 
OZONO. "È stato un brutto anno anche per l’inquinamento da ozono, visto che il valore per la protezione della salute umana è stato superato per 40 giorni, meno dei 53 del  2015 ma più dei 31 del 2014: per legge - ricorda Passi - non possono essere più di 25 all’anno i giorni di superamento del limite". Dal 2004 (13 anni) Padova ha sempre superato il limite annuale.

COMPLESSIVAMENTE. Tra i 40 giorni di superamento della soglia dell’ozono e i 68 di quelli del pm10, nel 2016 a Padova registriamo 108 giorni di aria avvelenata.
 
LE RESPONSABILITÀ DEL FUTURO SINDACO."Non è possibile - sostiene Andrea Ragona, presidente di Legambiente Padova - che, dopo 16 anni di smog fuorilegge, non esistano piani di riduzione dell’inquinamento e del traffico, se non basati su misure emergenziali e salottiere, che non hanno mai risolto il problema. Servono, oltre alle doverose misure temporanee, veri piani strutturali. Una situazione, questa, sulla quale i futuri candidati sindaci si devono impegnare. Per essere credibili, dovranno mettere bene in chiaro quali sono i loro programmi antismog.

LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE. "Legambiente ha messo in campo - continua Ragona - un combinato di proposte: creare un sistema di controllo del traffico con il road pricing,  provvedere  al rilancio del trasporto pubblico locale (Tpl) finalizzando 6 dei 12 milioni di euro provenienti dalle multe degli autovelox in tangenziale al potenziamento del servizio. Inoltre dopo le ultime fusioni, il gettito dei parcheggi non va più a finanziare il Tpl: una cosa che invece  va subito ripristinata, come prima urgente misura. Infine da tempo proponiamo la diffusione di aree a ciclabilità diffusa nel centro e nei quartieri portando il limite di velocità per le auto a 30 chilometri all’ora. In parallelo  - conclude Ragona - andrebbe creato un portale per il car pooling locale (condivisione dell’auto da parte di più persone che fanno un identico tragitto) e potenziati gli attuali servizi di carsharing e bikesharig".

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