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“Padova tra le 10 città più inquinate d’Italia”, Legambiente si appella al commissario Penta

Per 16 anni, le polveri sottili hanno sempre superato la soglia di legge dei standardi annuali. "Ora è necessario un intervento concreto per ridurre lo smog"

Mercoledì a Padova sono stati registrati 62 microgrammi per metro cubo di PM10, quando la concentrazione media giornaliera ammissibile per legge in un giorno è di 50 microgrammi. Giovedì eravamo ad 83 microgrammi, venerdì a 105: "Una progressione impressionante delle polveri sottili, fonte di malattie gravi e di morti premature". Così esordisce Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova, ribadendo che solo la scorsa settimana l’Agenzia europea per l’Ambiente (EEA) ha reso noto che solo l’anno scorso per lo smog (principalmente polveri sottili, ozono e biossido di azoto) sono morte in Europa 467mila persone  (40 mila in più rispetto all’anno precedente). Di questi tra un quinto e un sesto delle vittime si verificano in Italia, soprattutto in pianura padana a causa delle polveri sottili (Pm10 e PM2,5) ed ozono. E Padova è tra le 10 città più inquinate d’Italia. Per altro, proprio in questi giorni a Strasburgo il Parlamento europeo ha votato la direttiva che introduce nuovi limiti alle emissioni inquinanti, più basse di quelle ora in vigore.

16 ANNI FUORI REGOLA. "C’è un dato che spicca sopra ogni altro - aggiunge Passi - Da quando l’Arpav fornisce i dati sui superamenti dei limiti di legge giornalieri (dal 2001) A Padova le polveri sottili hanno sempre superato la soglia di legge dei superamenti annuali, ovvero per 16 anni. Alla data di oggi, nel 2016, siamo già a 50 giorni contro i 35 permessi dalla legge. Amministrazione dopo amministrazione, per 16 anni, complice il disimpegno regionale, abbiamo dovuto subire questa situazione. Amministrazone dopo amministrazione, abbiamo dovuto subire il danno alla salute provocato da provvedimenti antismog salottieri ed inutili, quando invece servivano provvedimenti strutturali".

L'APPELLO A PENTA. Si appella, Legambiente, al commissario prefettizio Michele Penta perché modifichi la situazione. "A Padova, per diminuire Pm10, e ozono bisognerebbe diminuire di almeno un quarto gli spostamenti di auto e furgoni fonti pricipali dello smog - propone Passi - Un modo per iniziare c’è: ed è quello di intervenire per favorire il trasporto pubblico utilizzando metà dei 12 milioni annui provenienti delle multe degli autovelox, per implementare il servizio. Legambiente lo chiede da tempo: con quella cifra si pagherebbero circa due milioni di chilometri di corse in più, con una crescita del servizio del 33%. Un altro è quello di istituire zone 30 (aree con questo limite massimo di velocità) dove quindi sarebbe possibile la a ciclabilità diffusa (ovvero bidirezionale anche nei sensi unici, grazie ad apposita segnaletica) in tutti i quartieri. Un promemoria buono anche per i prossimi candidati sindaci".

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