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Martedì, 23 Aprile 2024
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Ozono, il 2022 è l'annus horribilis. I valori peggiori del decennio

A Padova ha totalizzato 75 giorni fuorilegge, tre volte il limite massimo dei giorni di superamento del valore per la protezione della salute umana, che, per legge è di 25 giorni all'anno. Legambiente: « Per battere lo smog meno traffico e più verde. L'ex Prandina diventi un parco»

A Padova, il 29 agosto, l’ozono ha totalizzato 75 giorni fuorilegge, tre volte il limite massimo dei giorni di superamento del valore per la protezione della salute umana, che, per legge è di 25 giorni all'anno. «Il riferimento - dichiara Lucio Passi, responsabile politiche antismog di Legambiente - è la stazione di rilevamento Arpav della Mandria, rappresentativa della media cittadina. Nel decennio 2013-2022, l'anno in corso risulta il più inquinato dall’ozono (vedi tabella) e purtroppo la stagione favorevole alla sua formazione non è ancora terminata».

Crisi climatica

«E’ evidente  - continua Passi - la correlazione con la crisi climatica. L’estate con poche piogge ha favorito la continua formazione dello smog fotochimico. Infatti ozono si forma quando alcuni inquinanti prodotti principalmente dai processi di combustione, come il traffico, reagiscono all’intensa luce solare. La presenza di elevati livelli di ozono danneggia la salute umana, quella degli animali e delle piante e riduce la visibilità. Secondo l'Oms l’esposizione ad alti livelli di ozono può provocare l'infiammazione del sottile strato di cellule che riveste le vie respiratorie e  rendere più difficile respirare profondamente. Inoltre può aggravare l'asma e altre patologie respiratorie, le malattie croniche del polmone, come enfisemi e bronchiti. Il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute ha certificato che sul lungo periodo l'esposizione all'ozono induce alterazioni funzionali e biochimiche dell'apparato respiratorio ed è possibile che si producano danni permanenti agli organi a rischio. Le categorie di popolazione particolarmente suscettibili sono bambini, donne in gravidanza, anziani, asmatici ed i soggetti con patologie polmonari e cardiologiche pregresse».

Cosa evitare

In generale è bene evitare prolungate esposizioni all'aperto nelle ore più calde della giornata, dalle 10 alle 18, riducendo al minimo, nelle stesse ore, lo svolgimento di attività fisiche affaticanti che comportano l'aumento dell'impegno respiratorio. «Per combattere l'ozono serve  –  conclude l'esponente di Legambiente - riorganizzare la mobilità. Favorire le bici e diffondere la micro mobilità elettrica, rivedere la politica della sosta potenziando i parcheggi scambiatori, avviare la bicipolitana. Mentre aspettiamo le nuove linee tranviarie va potenziato il servizio degli autobus rendendoli più frequenti. Ma l’Ozono si combatte mantenendo ed aumentando il verde, vero depuratore naturale, ma che a Padova scarseggia, soprattutto in centro. Perciò ci battiamo affinchè l'area dell’ex Caserma Prandina sia trasformata in parco».

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