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Inquinamento, Padova fuorilegge. Legambiente: "Serve piano riduzione smog"

La Relazione regionale della qualità dell'aria diffusa dall'Arpav parla chiaro: Benzo (a) Pirene, Biossido di Azoto, Ozono, Pm2.5 e Pm10 sono superiori ai limiti di legge

Di recente l’Arpav (Agenzia regionale per la protezione ambientale del Veneto) ha diffuso la Relazione regionale della qualità dell’aria. “I dati che riguardano Padova - dichiara Lucio Passi, portavoce di Legambiente in città - sono, se possibile, ancor più allarmanti di quanto già denunciato da Legambiente: Padova è fuorilegge per ben cinque inquinanti: Benzo (a) Pirene, Biossido di Azoto, Ozono, Pm2.5, Pm10, tutti inquinanti prodotti principalmente dai tubi di scappamento.

IL BENZO (A) PIRENE. La relazione Arpav parla chiaro: lo scorso anno il Benzo (a) Pirene, un inquinante pericolosissimo, cancerogeno, mutageno e teratogeno, tanto che il suo limite di legge è solo di 1 nanogrammo per metrocubo d’aria come media annua, ha superato il limite di legge. Nelle 3 centraline dove è monitorato si registrano 1,1 nanogrammi alla Mandria, 1,4 all’Arcella, 1,6 a Granze: la media cittadina risulta di 1.3 nanogrammi.

IL BIOSSIDO DI AZOTO. Il Biossido di Azoto è un serio problema nel quartiere Arcella, dove ha raggiunto il limite di legge di 40 microgrammi per metro cubo come media annua. E’ un forte ossidante ed irritante ed è responsabile di patologie dell’apparato respiratorio: bronchiti, allergie, irritazioni, edemi polmonari.

L'OZONO. L’ozono, a sua volta un forte ossidante dell’apparato respiratorio, a Padova ha registrato 45 giorni di superamento del limite per la protezione della salute, quando la legge ne consente al massimo 25.

IL PM10. Il Pm10, cancerogeno e responsabile di malattie respiratorie e cardiovascolari, vede a Padova 66 sforamenti del limite di legge giornaliero, che è di 50 microgrammi per metro cubo da non superarsi per più di 35 giorni in un anno.

IL PM2.5. Infine il Pm2.5, la frazione più fine delle polveri, ancor più pericoloso del Pm10 perché essendo più piccolo (2,5 micron e frazioni inferiori) penetra più profondamente nell’organismo, fino all’apparato circolatorio. Nel 2016 la media annuale ha registrato 30 microgrammi: contro i 25 previsti dal limite di legge annuale.

UN PIANO DI RIDUZIONE DI TRAFFICO E SMOG. “Serve - conclude Passi - un piano di riduzione di traffico e smog: è necessario creare un sistema di controllo del traffico con il road pricing,  provvedere  al rilancio del trasporto pubblico locale (TPL) finalizzando i milioni di euro provenienti dalle multe degli autovelox per potenziare il servizio, recuperare il finanziamento statale per lo sviluppo del tram, sviluppare aree a ciclabilità diffusa nel centro e nei quartieri portando il limite di velocità per le auto a 30 km l’ora, potenziare attuali servizi di carsharing e bikesharig. Serve un sindaco che si impegni nella lotta allo smog e per la mobilità”.

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