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Tram incolonnati nel traffico di Borgomagno, Legambiente: «Si torni al senso unico»

Anche alcuni commercianti e associazioni dell'Arcella non gradiscono la decisione dell'amministrazione di aver riaperto il cavalcavia a doppio senso. I mezzi arrivano in ritardo anche di 15 minuti

Legambiente chiede che il cavalcavia Borgomagno torni ad essere a senso unico. Tram e bus fermi in coda assieme alle auto. E’ questa la scena che si ripete sul ponte che collega centro e Arcella da quando le auto hanno iniziato a percorrerlo in direzione Arcella, utilizzando la corsia riservata al trasporto pubblico. Dopo alcuni mesi di senso unico (per i lavori in corso, per la sicurezza e per il carico del ponte), che permetteva alle auto di passare in direzione centro ma non verso l'Arcella, l'amministrazione è tornata sui suoi passi. Già prima dei lavori per il consolidamento del ponte, avviati a gennaio 2021, le auto percorrevano il cavalcavia lungo le due corsie poste sul lato ovest del ponte, mentre due corsie ad est erano riservate a tram e bus. Oggi, per motivi di sicurezza, non è invece possibile consentire il doppio senso di marcia delle auto nelle tradizionali corsie ad ovest e quindi, per riportare le auto sul cavalcavia l'amministrazione comunale ha deciso di sacrificare la corsia riservata in direzione Arcella, aprendola al traffico automobilistico.

Artioli

«Quando ha annunciato questa decisione, il Comune si era impegnato a difendere comunque il trasporto pubblico mantenendo la priorità del tram sulle auto, ma ad un mese dalla sua applicazione appare evidente come questa soluzione non funzioni - commenta Amedeo Artioli, residente all'Arcella e socio di Legambiente - e l’altro giorno ho visto ben tre tram incolonnati sul ponte assieme alle auto, in attesa di raggiungere via Aspetti, mentre un quarto era appena riuscito a superare l'ingorgo. Sono amareggiato, perché questa scelta ci fa fare un salto nel passato e penalizza la mobilità sostenibile».

Ginestri

«Una città che ha deciso di investire fortemente nella costruzione del Sistema Metropolitano a Rete Tramviaria, detto Smart, non può permettersi di lasciare che i tram restino imbottigliati nel traffico perché privi di percorsi dedicata in punti strategici come questo - aggiunge Sandro Ginestri, Presidente di Legambiente Padova anche perché le alternative esistono e le auto possono utilizzare il cavalcavia di via Sarpi o il ponte dell’Unità d’Italia dietro la Fiera per raggiungere l’Arcella anzichè usare la corsia del tram»

Osteria Fuori Porta

Legambiente non è la sola contestare la decisione presa dal Comune. Tra le voci contrarie anche quella di Marco Viale dell’Osteria di Fuori Porta, che si affaccia su via Aspetti a poche decine di metri dal Borgomagno: «Questa situazione è un disastro, non è utile al tram ma nemmeno alle auto, perché qui ora stanno tutti in colonna.  Oltretutto viene da chiedersi se sia opportuno lasciare due o più tram incolonnati sopra ad un cavalcavia, che ha dovuto subire interventi di consolidamento».

Rete Arcella Viva

Anche Rete Arcella Viva critica la scelta: «Tra gennaio e metà settembre non ci sono stati disagi nella viabilità, solo la necessità di cambiare le abitudini e usare uno degli altri due ponti senza aumenti significativi di percorrenza in auto - afferma Silvia Marcuz - ma La situazione è già critica adesso e potrebbe peggiorare ulteriormente con eventi come Auto e moto d'epoca o con l'aumento del traffico nel periodo pre natalizio».

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