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“Annata Silvana”, ecco come prendersi cura del patrimonio verde dei Colli evitando sanzioni

L’Ente Parco Colli offre la modulistica e l’assistenza per le dichiarazioni di intervento al bosco. La cura del patrimonio verde è di fondamentale importanza per la conservazione della biodiversità sulle alture Padovane

I boschi dei colli Euganei sono entrati in quella stagione che gli addetti ai lavori definiscono “Annata Silvana”, ossia il periodo che copre il calendario dal primo ottobre al 31 marzo del successivo anno solare. È il momento in cui le piante sono in riposo vegetativo ed è possibile intervenire con il taglio degli alberi morti o per il loro diradamento. Si tratta per lo più di interventi che competono ai proprietari dei terreni, in quanto più del 90%, dei quasi 20mila ettari che ricadono sotto alla tutela del Parco, è di proprietà privata.

Il nulla osta del Parco

«Salvo un’area sul Monte Venda, di proprietà della Regione Veneto – spiega Antonio Scarabello, vicepresidente del Parco regionale dei Colli Euganei - e qualche altro lacerto di bosco presente sul monte Grande e sul monte Rusta, di proprietà della Provincia di Padova, il resto ricade nelle disponibilità dei residenti. Tuttavia, pur trattandosi di proprietà privata per il taglio delle piante è necessario ricevere nulla osta dal Parco».

La cura del bosco

La cura del bosco è di fondamentale importanza per la salute e la sopravvivenza dello stesso. Infatti anche se l’impressione, per chi è poco esperto, potrebbe essere quella di un ecosistema naturale in realtà si tratta di un ambiente fortemente determinato dall’attività umana, ma che nel suo insieme rappresenta un patrimonio per la conservazione di habitat e specie. Ed è questo il valore che il Parco tutela e protegge.

Il territorio

«Le specie arboree che costituiscono i boschi presenti sui Colli – aggiunge Giorgio Ziron, dell’Unità complessa Agricolo Forestale –non hanno praticamente valore come legname da lavoro, ma sono utilizzati, prevalentemente da privati, per ottenere materiale da riscaldamento a uso familiare. Il fine primario per l’Ente Parco è proprio quello di consentire l’attività storica dell’utilizzo del bosco in modo razionale per mantenere inalterati i principali parametri selvicolturali e naturalistici delle formazioni boscate, soprattutto, quando appartengono a “Rete Natura 2000”, ossia il principale strumento della politica dell'Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Le aree che compongono la rete Natura 2000 non sono riserve rigidamente protette dove le attività umane sono escluse; la Direttiva Habitat intende garantire la protezione della natura tenendo anche conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali. Soggetti privati possono essere proprietari dei siti Natura 2000, assicurandone una gestione sostenibile sia dal punto di vista ecologico che economico».

L’equilibrio uomo natura

La Direttiva, inoltre, riconosce il valore di molte aree nelle quali la secolare presenza dell'uomo e delle sue attività tradizionali ha permesso il mantenimento di un equilibrio tra attività antropiche e natura. Alle aree agricole, per esempio, sono legate numerose specie animali e vegetali ormai rare e minacciate per la cui sopravvivenza è necessaria la prosecuzione e la valorizzazione delle attività tradizionali, come il pascolo o l'agricoltura non intensiva.

Come procedere con le richieste

«L’Ente Parco Colli – conclude Giorgio Ziron  – offre tutta l’assistenza e la modulistica, Scaricabile dal sito del Parco – www.parcocollieuganei.com - necessaria per presentare le istanze di dichiarazioni e di intervento al bosco, in modo che al privato risulti semplice poter agire in osservanza alle prescrizioni evitando sanzioni. In materia esiste il Piano di gestione forestale che contiene tutti gli aspetti tecnici legati all’attività di taglio, come il calendario con le tempistiche di intervento, in relazione alla natura dell’area soggetta all’intervento: ad esempio nel bosco di robinia gli interventi sono consentiti ogni 12 anni, per il castagno 15, in modo che il taglio venga effettuato con precisi criteri tecnici che mirano a mantenere sano il patrimonio verde e a permettere la nascita e la crescita di nuove piante».

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