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Tasse

Imu 2020 del comune di Padova: cos’è e quando pagarla

Modalità per il calcolo dell'imposta, come e quando si paga

IN EVIDENZA:
a seguito delle misure adottate per il contenimento del Coronavirus sono previste nuove modalità di accesso all'ufficio - approfondimento.

La legge 160/2019 ha rinnovato profondamente l'Imu (Imposta municipale propria) e ha abolito definitivamente la Tasi.

Le aliquote 2020 non sono ancora state deliberate; per il 2020 i comuni possono approvare le aliquote entro il 31 luglio 2020 con effetto dal primo gennaio dello stesso anno (art. 138 D. L. 19 maggio 2020, n. 34). Per il versamento dell'acconto 2020 si utilizzano le aliquote 2019 e si versa la metà di quanto versato per l'anno 2019.

In considerazione dell'emergenza sanitaria da COVID-19, non è dovuta la prima rata dell'IMU relativa a:

  • immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, nonché immobili degli stabilimenti termali;
  • immobili rientranti nella categoria catastale D/2 (Alberghi e pensioni) e immobili degli agriturismo, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed & breakfast, dei residence e dei campeggi, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate.

Si raccomanda l'utilizzo CALCOLO IMU ONLINE, che fino a 2500 euro consente anche di pagare direttamente con carta di credito.

In considerazione dell'emergenza sanitaria da Covid-19, l'ufficio fornisce assistenza ai contribuenti preferibilmente per via telematica o telefonica. L'assistenza allo sportello avviene esclusivamente previo appuntamento.(v. ultimo paragrafo "Sportelli Imu")

Cos'è l'Imu

La nuova normativa di riferimento dell'Imu è contenuta nella legge 160/2019 (legge di bilancio 2020), in particolare l'art. 1 commi da 738 a 783. La citata legge, oltre a riformulare l'Imu, ha definitivamente abrogato la Tasi.

Chi paga

Sono soggetti passivi dell'Imu:

  • il proprietario di immobili, inclusi i terreni e le aree fabbricabili, a qualsiasi uso destinati, compresi quelli strumentali o alla cui produzione e scambio è diretta l'attività dell'impresa;
  • il titolare di diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie su immobili.

Nel caso di concessione di aree demaniali, soggetto passivo è il concessionario. Per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria, soggetto passivo è il locatario a decorrere dalla data della stipula e per tutta la durata del contratto.

Quando si paga

I contribuenti devono versare l'imposta, per l'anno in corso, in due rate:

  • prima rata entro il 16 giugno 2020
  • seconda rata entro il 16 dicembre 2020.

E' comunque ammesso il versamento in un'unica soluzione alla prima scadenza. Se si versa in unica soluzione, non essendo ancora state deliberate le aliquote 2020, verificare che non vi siano variazioni.

Per gli enti non commerciali vedere il paragrafo "Casi particolari".

Dove e come si paga

Il versamento si effettua con mod. F24 (in posta, banca o per via telematica) o bollettino postale.

Per importi fino a 2500 euro si può pagare l'Imu online con carta di credito direttamente dal calcolo Iuc online 2020: nella sezione Calcolo Imu, compilati i campi richiesti per il calcolo, cliccare su "Paga F24 online".

Codici tributo. I codici da utilizzare per il pagamento con mod. F24 sono:

3912 Abitazione principale e relative pertinenze
3914 Terreni
3916 Aree fabbricabili
3918 Altri fabbricati diversi dalla categoria D
3923 Interessi (a seguito di accertamento)
3924 Sanzioni (a seguito di accertamento)
3925 Immobili di categoria D (quota Stato)
3930 Immobili di categoria D (quota Comune)

In tutti i casi, sia per la quota comunale che per quella dello Stato deve essere riportato, sul mod. F24, il codice identificativo del Comune di Padova: G224.

Decimali. L'Imu va versata senza decimali, con arrotondamento all'euro per difetto se la frazione è pari o inferiore a 49 centesimi, per eccesso se superiore (esempio: 72,49 euro si arrotondano a 72 euro; 72,50 si arrotondano a 73 euro). L'arrotondamento va effettuato per ogni rigo del mod. F24 (es. nel caso dei fabbricati di cat. D di cui all'esempio 2, sottoriportato al paragrafo "Esempi di calcolo": euro 102,10 per altri fabbricati - quota Comune, ed euro 259,70 per altri fabbricati - quota Stato, si arrotondano rispettivamente a 102 e 260 euro).

Bollettini postali. Per il versamento mediante bollettino postale si rinvia alle istruzioni contenute nell'apposita pagina del sito web di Poste italiane.

Fabbricati di cat. D. L'imposta è di competenza comunale. Tuttavia, è riservato allo Stato il gettito dell'imposta sugli immobili classificati nella categoria catastale D, calcolato applicando l'aliquota dello 0,76%. Dato che l'aliquota deliberata dal Comune di Padova per tale tipologia di immobili (tranne i D/5) è dello 0,99%, la differenza tra lo 0,76% e lo 0,99% va versata al Comune.
Occorre quindi indicare distintamente, sul mod. F24, gli importi da versare al Comune e allo Stato, già suddivisi  per codici (si veda l'esempio n. 2 al paragrafo "Esempi di calcolo").

Importo minimo. L'importo minimo per soggetto passivo è 12 euro annui.

Base imponibile

Per calcolare l'importo da versare è necessario determinare la base imponibile, sulla quale applicare l'aliquota.

FABBRICATI: la base imponibile dei fabbricati iscritti in Catasto, ossia il valore, si ottiene applicando alla rendita catastale rivalutata del 5% i moltiplicatori sotto indicati.
Ad esempio, per un'abitazione di cat. A/2, con rendita di euro 1.000, il valore sul quale applicare l'aliquota è euro 168.000 (1.000 x 1,05 x 160 = 168.000). I moltiplicatori da applicare sono:

Categoria catastale dell'immobile   Tipologia    Moltiplicatore Imu 
A (tranne A/10) abitazioni     160
A/10       uffici e studi privati    80
B collegi, scuole, ospedali, etc. 140
C/1 negozi e botteghe    55
C/2 C/6 C/7    magazzini, autorimesse, tettoie   160
C/3 C/4 C/5 laboratori, palestre e stabilimenti termali senza fini di lucro   140
D (tranne D/5) alberghi, teatri, etc. 65 
D/5     banche e assicurazioni    80

Le variazioni di rendita catastale intervenute in corso d'anno, a seguito di interventi edilizi sul fabbricato, producono effetti dalla data di ultimazione dei lavori o, se antecedente, dalla data di utilizzo.

La rendita catastale dei propri immobili può essere verificata al Catasto (presso l'Agenzia delle Entrate via Turazza 39, zona Stanga, tel. 049 7911508) o allo sportello catastale decentrato Arianna (presso il Comune di Padova, via Fra' Paolo Sarpi, 2 - tel. 049/8204673).
Si può conoscere la rendita anche via Internet collegandosi al sito www.agenziaentrate.gov.it.

TERRENI AGRICOLI: il reddito dominicale, risultante in catasto, va rivalutato del 25% e moltiplicato per 135.

AREE FABBRICABILI: si deve considerare il valore venale in comune commercio del terreno alla data del 1° gennaio 2020 o dell'adozione degli strumenti urbanistici. Il Comune di Padova non ha deliberato tabelle di riferimento dei valori venali delle aree.

Aliquote

Aliquote 2019-2020

Al momento le aliquote 2020 non sono state deliberate. In acconto si versa quindi applicando le seguenti aliquote e detrazione dell'anno precedente:

  • 0,6% abitazione principale di cat. A/1, A/8 e A/9 e relative pertinenze con euro 200 di detrazione N.B. L'aliquota e la detrazione si applicano anche ad anziani e disabili che acquisiscono la residenza in istituto di ricovero o sanitario a seguito di ricovero permanente, a condizione che l'abitazione di cat. A/1, A/8 e A/9 non risulti locata. Si resta in attesa della conferma dell'agevolazione da parte del nuovo Regolamento Imu, da approvare entro il 31 luglio 2020;
  • 0,46% per una sola unità immobiliare posseduta, a titolo di proprietà od usufrutto, dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE), a condizione che non risulti locata o data in comodato d’uso; in attesa della delibera sulle aliquote 2020, non si versa l'acconto per le abitazioni possedute a titolo di proprietà o usufrutto da iscritti AIRE, già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza, di categoria diversa dalla A/1, A/8 e A/9;
  • 0,82%, per gli immobili locati a titolo di abitazione principale con contratto a canone concordato ai sensi dell’art. 2, comma 3 della legge 431/98 e alle condizioni previste dagli accordi territoriali per le locazioni per la città di Padova, escluse le pertinenze. L'imposta così calcolata deve essere ridotta al 75% (per le condizioni si veda il paragrafo "Casi particolari – Immobili locati a canone concordato (art. 2 comma 3 legge 431/98) a titolo di abitazione principale)";
  • 1,02%, per altri immobili locati a canone concordato (contratti a uso transitorio, contratti per studenti universitari, contratti ai sensi dell'art. 2 comma 3 legge 431/98 ma senza residenza e dimora abituale dei conduttori), escluse le pertinenze. L'imposta così calcolata deve essere ridotta al 75%;
  • 0,58% agli alloggi regolarmente assegnati dall'ATER, con detrazione pari a 200 euro;
  • 0,99% per i fabbricati classificati nelle categorie catastali A/10 “Uffici e studi privati”, C/1 “Negozi e botteghe”, C/2 “Magazzini e locali di deposito” (non pertinenze di abitazioni), C/3”Laboratori per arti e mestieri” e D, con l’esclusione dei D/5 “Istituti di credito, cambio e assicurazione (con fine di lucro)”e dei D/2 “Alberghi e pensioni”;
  • 1,06% per i fabbricati classificati nella categoria catastale D/5 “Istituti di credito, cambio e assicurazione (con fine di lucro)";
  • 1,02% tutti gli altri fabbricati (ad eccezione dei fabbricati rurali strumentali), terreni agricoli, aree fabbricabili.

Esclusioni dall'Imu per le abitazioni principali

L'Imu non si applica alle abitazioni che la legge 160/2019 definisce come "principali":

  • abitazione principale e relative pertinenze, ad eccezione di quelle classificate nelle categorie catastali A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville) e A/9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici e storici);
  • unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, comprese quelle destinate a studenti universitari soci assegnatari, anche in assenza di residenza anagrafica;
  • fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali come definiti dal decreto del Ministro delle infrastrutture 22 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 146 del 24/06/2008, adibiti ad abitazione principale;
  • casa familiare assegnata al genitore affidatario dei figli a seguito di provvedimento del giudice;
  • un solo immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, posseduto, e non concesso in locazione, dal personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento militare e da quello dipendente delle Forze di polizia ad ordinamento civile, nonchè dal personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 28, comma 1, del decreto legislativo 19/05/2000, n. 139, dal personale appartenente alla carriera prefettizia, per il quale non sono richieste le condizioni della dimora abituale e della  residenza anagrafica;
  • ai sensi del Regolamento comunale Imu, l'unità immobiliare posseduta da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, purché non locata (salvo il caso degli immobili di cat. A/1, A/8 e A/9, vedi "Casi particolari"). In caso di più unità immobiliari possedute, la predetta agevolazione può essere applicata a una sola unità immobiliare. Si resta in attesa della conferma dell'agevolazione da parte del nuovo Regolamento Imu, da approvare entro il 31 luglio 2020

Abitazione principale

Definizione

Per abitazione principale si intende l'immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e i componenti del suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. Nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi, le agevolazioni per l'abitazione principale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare si applicano per un solo immobile.

Ne consegue che:

  • sono necessari ambedue i requisiti (dimora abituale e residenza anagrafica)
  • non è possibile considerare abitazione principale un immobile diverso da quello di residenza anagrafica
  • l'abitazione principale coincide con una sola unità immobiliare per nucleo familiare.

Pertinenze
Per pertinenze dell'abitazione principale si intendono esclusivamente quelle classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, nella misura massima di un'unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali indicate, anche se iscritte in catasto unitamente all'unità ad uso abitativo. Nel caso in cui, ad esempio, si possiedano due unità di categoria C/6, ad una di esse si applicherà l'aliquota ordinaria.

Casi particolari

Abitazione principale di cat. A/1, A/8 o A/9 e relative pertinenze
E' soggetta ad Imu con l'aliquota dello 0,6%, con euro 200 di detrazione. L'aliquota e la detrazione si applicano anche ad anziani e disabili che acquisiscono la residenza in istituto di ricovero o sanitario a seguito di ricovero permanente, a condizione che l'abitazione di cat. A/1, A/8 e A/9 non risulti locata. Si resta in attesa della conferma dell'agevolazione da parte del nuovo Regolamento IMU, da approvare entro il 31 luglio 2020.

Assegnazione della casa familiare
Nei casi di assegnazione della casa familiare con provvedimento del giudice, il coniuge assegnatario e affidatario dei figli ha il diritto di abitazione. L'immobile è escluso dall'Imu in quanto considerato abitazione principale.

Successioni
Al coniuge superstite spetta il diritto di abitazione sull'immobile adibito a residenza familiare da entrambi i coniugi al momento del decesso, se di proprietà del coniuge defunto o comune, comprese le pertinenze.
Tale diritto prevale sulle quote di comproprietà degli eventuali eredi e rende il coniuge superstite soggetto passivo dell'imposta per il 100% dell'immobile e delle pertinenze. In tal caso gli eventuali altri eredi non sono soggetti all'imposta. Per casi particolari, rivolgersi all'ufficio.

Fabbricati rurali strumentali
Nel 2019 erano esenti. Nel 2020 sono soggetti all'aliquota di base dello 0,1 per cento con possibilità per il Comune di azzerarla. In attesa delle aliquote 2020, l'acconto non va versato.

Fabbricati rurali non strumentali
Sono soggetti all'imposta sulla base della rendita catastale in atti, in qualunque categoria catastale siano censiti, con aliquota dello 1,02% se immobili diversi dalle abitazioni principali.

Immobili di interesse storico-artistico
Per i fabbricati dichiarati di interesse storico e artistico, soggetti a vincolo diretto ai sensi dell'art. 10 del D. Lgs. 42/04, la base imponibile è ridotta del 50%.

Immobili inagibili
Per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, limitatamente al periodo dell'anno durante il quale sussistono dette condizioni, la base imponibile è ridotta del 50%.
L'inagibilità o inabitabilità è accertata dall'ufficio tecnico comunale con perizia a carico del proprietario,che allega idonea documentazione alla dichiarazione. In alternativa, il contribuente ha facoltà di presentare una dichiarazione sostitutiva ai sensi del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, che attesti la dichiarazione di inagibilità o inabitabilità del fabbricato da parte di un tecnico abilitato. Per inagibilità o inabitabilità si intendono caratteristiche di degrado fisico sopravvenuto (es. fabbricato diroccato, pericolante, fatiscente) o di obsolescenza funzionale, strutturale e tecnologica, non superabile con interventi di manutenzione. In tutti gli altri casi, l'immobile non può beneficiare dell'agevolazione. L'ufficio controlla a campione la veridicità delle dichiarazioni anche tramite sopralluogo.
La dichiarazione Imu va presentata solo quando l'immobile perde i requisiti di inagibilità e di conseguenza l'agevolazione non è più applicabile.

Immobili in costruzione, ricostruzione, ristrutturazione
Dalla data di inizio dei lavori di costruzione, demolizione o ristrutturazione, fino al momento di ultimazione dei lavori o, se precedente, di utilizzo dell'immobile, la base imponibile Imu è data dal valore dell'area, da considerare sempre come fabbricabile, senza computare il valore del fabbricato in corso d'opera o in ristrutturazione.
N.B. Nel caso invece di lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria, l'Imu si paga continuando ad assumere come base imponibile il valore catastale del fabbricato.

Immobili in comodato
All'unità immobiliare concessa in comodato dal soggetto passivo ai parenti in  linea  retta  entro  il primo grado (genitori o figli), che  le  utilizzano  come  abitazione principale, si applica la riduzione del 50% della base imponibile purché:

  • l'immobile non sia classificato nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9;
  • il contratto di comodato sia registrato;
  • il comodante risieda anagraficamente nonchè dimori abitualmente nello stesso comune in cui e' situato  l'immobile concesso in comodato;
  • il  comodante possieda una sola abitazione in Italia, e risieda anagraficamente nonchè dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l'immobile concesso in comodato oppure possieda nello stesso comune, oltre al fabbricato concesso in comodato, un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.

In caso di contitolarità dell'immobile, qualora uno dei contitolari utilizzi l'immobile come abitazione principale, l'agevolazione non si applica.

Immobili posseduti da residenti all'estero (soggetti AIRE)
In attesa che vengano deliberate le aliquote 2020, si versa con l'aliquota ridotta dello 0,46 per cento in vigore nel 2019.
L'esenzione prevista per le abitazioni possedute a titolo di proprietà o usufrutto da iscritti AIRE, già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza, di categoria diversa dalla A/1, A/8 e A/9, è stata abolita. Tali unità immobiliari sono quindi dal 2020 soggette a Imu. In attesa che vengano deliberate le aliquote 2020, l'acconto non va versato.
Il versamento può essere effettuato utilizzando il modello F24 oppure con le seguenti modalità alternative indicate nelle istruzioni ministeriali:
bonifico direttamente in favore di INTESA SANPAOLO - corso Garibaldi 22/26 - Padova o presso qualunque agenzia di INTESA SANPAOLO - 35100 Padova. (codice BIC BCITITMM​), utilizzando il codice IBAN IT37 A030 6912 1171 0000 0046 009.

Per l'eventuale quota riservata allo Stato, solo per il possesso di fabbricati ad uso produttivo di categoria D, i contribuenti devono effettuare anche un bonifico direttamente in favore della Banca d'Italia (codice BIC BITAITRRENT), utilizzando il codice IBAN IT02G0100003245348006108000.

Come causale dei versamenti devono essere indicati:

  • il codice fiscale o la partita IVA del contribuente o, in mancanza, il codice di identificazione fiscale rilasciato dallo Stato estero di residenza, se posseduto;
  • la sigla "Imu", Comune di Padova e i relativi codici tributo;
  • l'annualità di riferimento;
  • l'indicazione "Acconto" o "Saldo".

Immobili interamente locati a canone concordato (art. 2 comma 3 legge 431/98) a titolo di abitazione principale.
Sono soggetti all'imposta con aliquota dello 0,82%, con riduzione dell'imposta al 75%, sempre che il conduttore o i conduttori sia(no) residente/i e dimorino abitualmente nell'immobile insieme al loro nucleo familiare (escluse le pertinenze). 
Si rammenta che per poter usufruire dell'aliquota agevolazioni occorre che il contratto:

  • sia stipulato ai sensi dell'art. 2 comma 3 della legge 431/98 e alle condizioni previste dagli Accordi territoriali per le locazioni per la città di Padova, sottoscritti in data 25/2/2008, prorogati in data 28/5/2012 e rinnovati in data 17/10/2019 (sono escluse altre tipologie di contratto previste dalla legge, vedi approfondimento e paragrafo seguente)
  • che il conduttore o i conduttori sia(no) residente/i e dimorino abitualmente nell'immobile insieme al loro nucleo familiare
  • se stipulato dopo il 16 ottobre 2019 (data di rinnovo dell'accordo territoriale), sia completo dell'attestazione di conformità rilasciata da una delle organizzazioni firmatarie dell'accordo territoriale o sia stato stipulato con l'assistenza delle stesse. Si rammenta infatti che, in applicazione del decreto Ministero Infrastrutture e Trasporti del 16 gennaio 2017), le agevolazioni competono ai soli contratti stipulati con l'assistenza delle organizzazioni della proprietà edilizia o dei conduttori firmatarie dell'accordo, oppure ai contratti non assistiti dalle organizzazioni firmatarie ma dotati dell'attestazione di conformità da queste rilasciata.
  • venga trasmesso all'Ufficio, anche via fax (049 8207115) o email all'indirizzo portaleimu@comune.padova.it o PEC all'indirizzo tributi@pec.comune.padova.it (da Pec) o per posta ordinaria.

Il proprietario dell'immobile è altresì tenuto ad informare l'ufficio (anche per email o fax) sulle modifiche al contratto eventualmente intervenute, sia che comportino l'applicazione dell'aliquota ordinaria (es. risoluzione anticipata del contratto), sia che non comportino modifiche all'aliquota (es. subentro di un nuovo conduttore anch'egli residente, rinnovo del contratto). In caso di proroga, è sufficiente tramettere, anche per mail ordinaria, la relativa attestazione rilasciata dall'Agenzia delle Entrate.

Altri immobili locati a canone concordato
Gli immobili interamente locati con contratto transitorio, con contratto per studenti universitari o anche ex art. 2 comma 3 legge 431/98 ma senza la residenza del/dei conduttore/i, sono soggetti all'aliquota dell'1,02%, con riduzione dell'imposta al 75% (escluse le pertinenze).

Si rammenta che per poter usufruire della riduzione occorre che il contratto:

  • sia stipulato ai sensi della legge 431/98 e alle condizioni previste dagli Accordi territoriali per le locazioni per la città di Padova, sottoscritti in data 25/2/2008, prorogati in data 28/5/2012 e rinnovati in data 17/10/2019
  • se stipulato dopo il 16 ottobre 2019 (data di rinnovo dell'accordo territoriale), sia completo dell'attestazione di conformità rilasciata da una delle organizzazioni firmatarie dell'accordo territoriale o sia stato stipulato con l'assistenza delle stesse. Si rammenta infatti che, in applicazione del decreto Ministero Infrastrutture e Trasporti del 16 gennaio 2017, le agevolazioni competono ai soli contratti stipulati con l'assistenza delle organizzazioni della proprietà edilizia o dei conduttori firmatarie dell'accordo, oppure ai contratti non assistiti dalle organizzazioni firmatarie ma dotati dell'attestazione di conformità da queste rilasciata.
  • venga trasmesso all'Ufficio, anche via fax (049 8207115) o email all'indirizzo portaleimu@comune.padova.it o PEC all'indirizzo tributi@pec.comune.padova.it (da Pec) o per posta ordinaria.

Il proprietario dell'immobile è altresì tenuto ad informare l'ufficio (anche per e-mail o fax) sulle modifiche al contratto eventualmente intervenute, sia che comportino l'applicazione dell'aliquota ordinaria (es. risoluzione anticipata del contratto), sia che non comportino modifiche all'aliquota (es. subentro di un nuovo conduttore anch'egli residente, rinnovo del contratto). In caso di proroga, è sufficiente tramettere, anche per mail ordinaria, la relativa attestazione rilasciata dall'Agenzia delle Entrate.

Altri immobili locati a canone libero

Tutti gli altri immobili locati con altri tipi di contratto diversi da quelli a canone concordato sono soggetti all'imposta con aliquota del 1,02%, con l'eccezione degli immobili ad uso produttivo di cat. A/10, C/1, C/2 non pertinenze di abitazioni, C/3 e D (esclusi i D/5) ai quali si applica l'aliquota dello 0,99%.

Terreni agricoli
Si intende il terreno iscritto in catasto, a qualsiasi uso sia destinato, compreso quello non coltivato. Sono soggetti all'imposta, con aliquota ordinaria del 1,02%, salvo quelli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola, che sono esenti. Resta applicabile la qualifica di terreno agricolo all'area edificabile posseduta e condotta da coltivatori diretti o da imprenditori agricoli professionali , iscritti nella previdenza agricola, comprese le società agricole di cui all'art. 1, comma 3, del citato decreto legislativo 99/2004, sui quali persiste l'utilizzazione agro-silvo-pastorale mediante l'esercizio di attività dirette alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, alla funghicoltura e all'allevamento di animali.

Enti non commerciali
Per gli immobili posseduti e utilizzati da enti non commerciali di cui all'art.1, comma 759, lett. g) della legge 160/2019, l'esenzione è riconosciuta solo se destinati esclusivamente alle attività elencate all'art. 7, comma 1, lett. i) del D. Lgs. 504/92, svolte con modalità non commerciali, fatta eccezione per gli immobili posseduti da partiti politici, che restano assoggettati all'imposta indipendentemente dalla destinazione d'uso dell'immobile.

Se gli immobili hanno un'utilizzazione mista, l'esenzione si applica solo alla frazione di unità nella quale si svolge l'attività istituzionale di natura non commerciale (decreto n. 200 del 19 novembre 2012).

Il versamento è effettuato dagli enti non commerciali esclusivamente con mod. F24 in tre rate di cui le prime due, di importo pari ciascuna al 50% dell'imposta complessivamente corrisposta per l'anno precedente, devono essere versate entro il 16 giugno e 16 dicembre; l'eventuale conguaglio dell'imposta complessivamente dovuta deve essere versato entro il 16 giugno dell'anno successivo a quello cui si riferisce il  versamento.

Gli enti non commerciali eseguono i versamenti del tributo con eventuale compensazione dei crediti, nei confronti dello stesso comune nei confronti del quale è scaturito il credito, risultanti dalle dichiarazioni presentate successivamente alla data di entrata in vigore della legge 160/2019.

Riguardo alla dichiarazione Imu, gli enti non commerciali presentano la dichiarazione esclusivamente in via telematica, entro il 30 giugno dall'anno successivo, secondo le modalità approvate con apposito decreto del Ministero dell'economia e delle finanze. In attesa del citato decreto, si applica il modello di dichiarazione di cui al decreto del 26 giugno 2014.

La dichiarazione va presentata ogni anno.

Fabbricati "merce"
I fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita, fino a quando permane tale destinazione e non siano in ogni caso locati, sono soggetti all'Imu e l'aliquota è pari allo 0.1 per cento, con possibilità per il Comune di variarla da zero allo 0,25 per cento. In attesa che vengano deliberate le aliquote 2020, l'acconto non si versa.

Alberghi e pensioni
L'acconto Imu non deve essere versato dai contribuenti possessori di immobili di cat. D/2 (Alberghi e pensioni) purché l'attività sia da essi stessi gestita.

Dichiarazioni Imu (variazione di possesso)

Le variazioni 2019 devono essere dichiarate entro il 31 dicembre 2020. Per le variazioni 2020, il termine è il 30 giugno 2021.

A titolo esemplificativo, occorre presentare la dichiarazione Imu per i seguenti casi:

  1. immobili concessi in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che la utilizzano come abitazione principale, nel rispetto dei requisiti previsti dalla legge;
  2. unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari;
  3. fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali come definiti dal decreto del Ministro delle infrastrutture 22 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 146 del 24 giugno 2008;
  4. unico immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, posseduto, e non concesso in locazione, dal personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento militare e da quello dipendente delle Forze di polizia ad ordinamento civile, nonchè dal personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 28, comma 1,  del decreto  legislativo 19 maggio 2000, n. 139, dal personale appartenente alla carriera prefettizia, per il quale non sono richieste le condizioni della dimora abituale  e della residenza anagrafica;
  5. fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita, fino a quando permane tale destinazione e non siano in ogni caso locati.

Per l'elenco completo si rinvia alle istruzioni ministeriali per la compilazione della dichiarazione.

Per le locazioni a canone concordato, l'invio all'ufficio di copia del contratto sostituisce la dichiarazione Imu.

Salvo il caso degli Enti non commerciali, per i quali si rinvia all’apposito paragrafo "Casi particolari", la dichiarazione può essere trasmessa per posta raccomandata senza avviso di ricevimento, per fax al n. 049 8207115 o per posta certificata all'indirizzo pec tributi@pec.comune.padova.it. E' possibile presentare la dichiarazione anche in via telematica, secondo le modalità approvate con apposito decreto del Ministero dell'economia e delle finanze.

Dichiarazione Imu 
Istruzioni per la compilazione della dichiarazione Imu

Esempi di calcolo 2020

Esempio n. 1- Negozio di cat. C/1 con rendita catastale di euro 1.000, possesso al 100% per 12 mesi:
1000 x 1,05 x 55 = 57.750 (base imponibile)

Imposta annua 57.750 x 0,99% = 571,72
571,72 : 2 = 285,86 arrotondato a 286
Nel mod. F24 indicare euro 286 con codice 3918 (Altri fabbricati diversi dalla cat. D)

Esempio n. 2 - Fabbricato di cat. D/4 con rendita catastale di euro 1.230, possesso al 100% per 12 mesi:

1230 x 1,05 x 65 = 83.947,50 (base imponibile)

Imposta annua 83.947,50 x 0,99% = 831,08 arrotondato a 831
quota Stato: 83.947,50 x 0,76% : 2 = 319
quota Comune: 83.947,50 x 0,23% : 2 = 96

Nel mod. F24 indicare euro 96 con cod. 3930 (Immobili di cat. D/quota Comune) ed euro 319 con cod. 3925 (Immobili di cat. D/quota Stato).

Ravvedimento operoso

I contribuenti che non hanno pagato l'Imu entro la scadenza prevista possono regolarizzarsi con il "ravvedimento operoso". In tal caso è prevista la regolarizzazione dei versamenti omessi, parziali o tardivi con il pagamento dell'imposta dovuta, delle sanzioni in misura ridotta come più sotto indicato (anziché del 30% come previsto in caso di accertamento), e degli interessi, a maturazione giornaliera, nella misura del saggio legale vigente (0,2% nel 2016, 0,10% nel 2017, 0,30% nel 2018, 0,80% dal gennaio 2019, 0,05% dal gennaio 2020).

Il ravvedimento è previsto dall'art. 13 del D.Lgs. 472/97 e successive modificazioni, che considerata la sanzione prevista dall'art. 13 del D.Lgs. 471/97 e successive modificazioni, consente la regolarizzazione entro:

  • quattordici giorni, con la sanzione dello 0,1% per ogni giorno di ritardo;
  • dal quindicesimo giorno fino al trentesimo giorno, con la sanzione del 1,5%;
  • oltre i trenta giorni ed entro i novanta giorni, con la sanzione del 1,67%;
  • oltre i novanta giorni ed entro un anno dalla scadenza, con la sanzione del 3,75%;
  • oltre un anno ed entro due anni dalla scadenza, con la sanzione del 4,29%;
  • oltre i due anni con la sanzione del 5%;

Nel mod. F24 le sanzioni e gli interessi sono versati unitamente all'imposta dovuta. Occorre inoltre barrare sempre la casella "ravvedimento".

Calcolo online

Calcolo Imu online 2020

CALCOLO IMU ONLINE

Rimborsi, compensazioni, riversamenti ad altri Comuni e regolarizzazione versamenti

RIMBORSI
I contribuenti che hanno versato più del dovuto possono chiedere il rimborso al Comune, anche nel caso che il credito si riferisca alla quota statale dell'imposta. La domanda di rimborso, redatta preferibilmente sull'apposito modello, va presentata o spedita all'ufficio eventualmente allegando la documentazione che si ritiene utile per l'istruttoria, insieme ad una copia di un documento di riconoscimento in corso di validità.
Il Comune provvede a rimborsare la quota di propria spettanza e a segnalare al Ministero dell'Economia e delle Finanze e dell'Interno l'eventuale quota a carico dell'erario, il quale effettua il rimborso una volta che il Comune ha inserito i dati nell'apposita sezione del Portale del federalismo fiscale.

COMPENSAZIONI
Chi ha versato più del dovuto può, in alternativa al rimborso, richiedere la compensazione con le prossime rate del tributo di competenza comunale.
La compensazione consiste nel sottrarre l'importo di cui si è a credito dalle rate successive del tributo (es.: Imu dovuta nel 2020 pari a 400 euro, credito per l'anno precedente pari a 100 euro, si può procedere a compensazione versando la sola differenza pari a 300 euro). L'importo da compensare deve riferirsi ad annualità per le quali non è decaduto il diritto al rimborso (di norma, cinque anni dalla data del pagamento).
Se si intende usufruire della compensazione, è necessario trasmettere all'ufficio l'apposito modello entro i 30 giorni precedenti la scadenza della rata. Il modello va presentato o spedito (anche via fax al n. 049 8207115) eventualmente allegando la documentazione che si ritiene utile per l'istruttoria, insieme ad una copia di un documento di riconoscimento in corso di validità.

RIVERSAMENTI AD ALTRI COMUNI
Chi ha effettuato erroneamente un versamento al Comune di Padova anziché al Comune dove sono ubicati i propri immobili (es. indicato erroneamente il codice del Comune di Padova G224 anziché il codice proprio del Comune competente) lo segnala all'ufficio utilizzando lo stesso modello di richiesta di rimborso/riversamento. L'ufficio provvede a riversare la somma direttamente al Comune di competenza.
Se invece l'errato versamento è imputabile all'intermediario finanziario (poste, banche), sarà quest'ultimo che dovrà procedere all'annullamento dell'F24, seguendo le istruzioni contenute nella Risoluzione n. 2/DF del 13/12/2012.

REGOLARIZZAZIONE VERSAMENTI
Nel caso in cui il tributo dovuto sia stato complessivamente versato, ma siano stati erroneamente indicati i codici tributo e versato allo Stato somme di competenza del Comune, o viceversa, il contribuente segnala l'errore all'ufficio (anche via fax al n. 049 8207115, utilizzando preferibilmente l'apposito modello) per le conseguenti regolazioni finanziarie tra Stato e Comune.

Interpello

Il contribuente può presentare richiesta di interpello al Settore Tributi e Riscossione se ci sono obiettive condizioni di incertezza sulla interpretazione di una disposizione tributaria relativa all'Imu riferita al Comune di Padova.
Nella domanda deve essere esposto in modo chiaro e univoco il caso concreto e personale e la soluzione interpretativa che si ritiene debba essere adottata per il caso prospettato. Il contribuente deve presentare la richiesta prima di porre in essere il comportamento o di dare attuazione alla norma oggetto di interpello, a pena di inammissibilità.
Alla richiesta deve essere allegata copia della documentazione utile ad individuare la fattispecie prospettata.

Accertamenti

RICHIESTA DI RIESAME
Il contribuente al quale sia stato notificato avviso di accertamento o rifiuto al rimborso Imu/Ici che ritiene illegittimo, può inoltrare all'Ufficio richiesta motivata di riesame, anche utilizzando l'apposito modello, allegando tutta la documentazione utile. L'Ufficio verifica la motivazione della richiesta di riesame e procede alla eventuale rettifica o annullamento dell'atto, se dovuti, oppure alla sua conferma.

ACCERTAMENTO CON ADESIONE
Il contribuente al quale sia stato notificato avviso di accertamento avente per oggetto aree edificabili, può formulare anteriormente all'impugnazione dell'atto richiesta di accertamento con adesione in carta libera.
Oggetto dell'adesione può essere solo il valore delle aree edificabili accertato, in quanto suscettibile di apprezzamento valutativo, e non anche l'eventuale valore dei fabbricati, determinato in base alle rendite catastali.

RATEAZIONE RISCOSSIONE
Il debitore in situazione di temporanea e obiettiva comprovate difficoltà di ordine economico può chiedere la ripartizione del pagamento delle somme dovute a seguito di accertamento. Agli atti notificati dal 1.1.2020 si applicano le norme di cui all'art. 1 comma 796 e ss.

Modulistica

Principali riferimenti normativi

Sportelli Imu

In considerazione dell'emergenza sanitaria da Covid-19, l'ufficio fornisce assistenza ai contribuenti, per i soli immobili posseduti a Padova e soggetti ad Imu, preferibilmente per via telematica o telefonica. L'assistenza allo sportello avviene esclusivamente previo appuntamento.

Riguardo al calcolo dell'Imu 2020, è fornita assistenza fino a un massimo di due conteggi per contribuente e fino a cinque immobili posseduti (pertinenze comprese), purché il contribuente sia in possesso della rendita catastale o del conteggio dello scorso anno; i calcoli per conto di terzi, nel limite sopraindicato, possono essere effettuati solo con la visura catastale e la delega del soggetto interessato.

Per accedere agli sportelli, una volta effettuata la prenotazione, è necessario essere dotati di dispositivi protettivi (mascherine e guanti), presentarsi singolarmente (salvo esigenze di assistenza: disabili, minori etc) e rispettare la distanza prescritta dagli operatori di sportello e dagli altri contribuenti.

Si prega di rispettare le disposizioni sopra indicate e di evitare di presentarsi agli sportelli senza la prenotazione.

Assistenza a distanza
Si raccomanda, in ogni caso, di utilizzare preferibilmente il canale telefonico e telematico per ogni necessità.

I contatti sono i seguenti:

CONTATTI
Settore Tributi e Riscossione del Comune di Padova
Prato della Valle, 98/99 - 35123 Padova
telefono 049 8205821, fax 049 8207115

Per le semplici comunicazioni o richieste di informazioni: e-mail portaleimu@comune.padova.it

Per la trasmissione di documenti (dichiarazioni Imu, contratti di locazione, domande di rimborso, richieste di riesame, etc.):

  • per le persone fisiche:
    - fax 049 8207115
    - posta all'indirizzo di Prato della Valle, 98/99 - 35123 Padova
    - e-mail: tributi@pec.comune.padova.it (da indirizzo di posta certificata)
  • per le persone giuridiche:
    e-mail: tributi@pec.comune.padova.it (da indirizzo di posta certificata)

orario di ricevimento del pubblico: 

  • l'ufficio fornisce assistenza su appuntamento il lunedì, giovedì e venerdì dalle 10:00 alle 13:00, martedì dalle 14:30 alle 16:30. Prenotazione appuntamento online o al numero telefonico 049/8205800.​

orario di risposta telefonica al numero 049 8205821​dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13; il martedì  e giovedì anche dalle 15 alle 17.

responsabili del procedimento:
dr. Marco Andreucci (assistenza, rimborsi e compensazioni)
dott.ssa Laura Donnarumma (accertamenti)
ing. Paolo Veronese (verifiche tecniche aree edificabili e inagibilità)
responsabile del settore: dott.ssa Maria Pia Bergamaschi

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