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3.000 cinghiali abbattuti nel Parco Colli in un anno, la Cia di Padova: «Serve continuità»

Un dato di grande rilievo, considerato che negli ultimi tempi gli abbattimenti sono stati, in media, di 2.000 esemplari all’anno

Oltre 3.000 cinghiali abbattuti nell’area del Parco Colli nel 2022. Un dato di grande rilievo, considerato che negli ultimi tempi gli abbattimenti sono stati, in media, di 2.000 esemplari all’anno.

Continuità

«Ora bisogna dare continuità a queste operazioni da parte dei selecontrollori autorizzati. Eventuali episodi di bracconaggio, invece, devono venire stroncati sul nascere dalle autorità competenti. Ormai la presenza incontrollata degli ungulati è diventata un’emergenza di carattere nazionale – sottolinea il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato – Tuttavia, non è da adesso, ma da diversi anni che Cia sottopone tale particolare questione nelle sedi più opportune». I cinghiali, col solo loro passaggio, rischiano di mettere a repentaglio un’intera annata agraria, con danni ingentissimi per gli agricoltori. «Oggi siamo giunti ad un punto di non ritorno, non possiamo permetterci che la situazione ci sfugga di mano – aggiunge lo stesso presidente - La parola chiave, allora, è dare continuità alle catture, con le modalità previste dalla normativa vigente. Un lavoro, questo, che deve venire portato avanti dal Parco dei Colli Euganei, dalla Regione Veneto e dalla Provincia di Padova”. Da tempo, inoltre, Cia chiede di modificare la legge 157 del 1992 denominata “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio».

Cinghiali

«La finalità di fondo della normativa, vecchia di più di trent’anni, è indicata già nel titolo – precisa Trivellato - Nell’attuale contesto storico occorre passare dal principio di protezione a quello di gestione. Gli ungulati sono diventati così numerosi, soprattutto nella zona del Parco, ma sono arrivati pure in pianura, che vanno gestiti, e non protetti, nell’ambito dell’equilibrio dell’intero ecosistema”. Fra le altre istanze di Cia, “serve procedere speditamente con un censimento di questi animali sui Colli. Se ne stimano almeno 10.000 capi, ma la cifra è sicuramente calcolata per difetto. Gli imprenditori agricoli pretendono delle risposte immediate per tentare di condurre, in sicurezza, le loro attività».

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