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Accusati di associazione a delinquere, la protesta di Ultima Generazione e Extinction Rebellion in tribunale

Si sono dati appuntamento di fronte al Palazzo di Giustizia di Padova. A loro si sono uniti la consigliera regionale Cristina Guarda, le consigliere comunali Chiara Gallani e Marta Nalin di Coalizione Civica, attivisti del Catai e del Pedro

Erano circa una sessantina, ma col passare dei minuti si andava sempre aggiungendo qualcuno. Sono gli attivisti di Ultima Generazione insieme a quelli di Extinction Rebellion. Perquisizioni, denunce, il rischio di finire a processo e addirittura condannati. Per questo si sono dati appuntamento di fronte al Palazzo di Giustizia. A loro si sono uniti la consigliera regionale Cristina Guarda, le consigliere comunali Chiara Gallani e Marta Nalin di Coalizione Civica, attivisti del Catai e del Pedro. 

Accuse

Negli interventi che si sono succeduti di fronte al Palazzo di Giustizia sono stati ricordati quelli che sono i punti su cui non intendono fare nessun passo indietro: l'abbandono dell'utilizzo dei cobustibili fossili, la riduzione delle emissioni in atmosfera e tutte quelle azioni che vanno nella direzione di salvaguardia del pianeta. Una questione che dovrebbe essere sentita di tutti invece raccolgono molte critiche. 

Azioni

Soprattutto in certi media che fanno da gran cassa negativa, vengono dipinti come degli sciocchi, dei pericolosi ecoterroristi, degli imbrattatori di opere d’arte, dei violenti. Quest’ultima è poi l’accusa più ridicola visto quello che mettono in campo per cercare di attirare l’attenzione su un tema che dovrebbe davvero fare paura, la crisi climatica, sono azioni creative e semplici blocchi stradali. Non c'è un solo monumento interessato dalle loro azioni che abbia subito un vero, anche minimo, danno.

Media

C’è pure chi la nega in realtà, anche di fronte a quello che accade anche in questi giorni. Tra i più feroci critici di questi che sono soprattutto giovani, c’è la radio della Confindustria, programmi come quelli serali di Rete 4 che d’informazione hanno davvero poco, direttori di testate nazionali che per far passare la teoria che non esiste un reale pericolo provocato dal cambiamento climatico, citano la tragedia del Vajont come esempio per dire che «certe cose sempre accadute perché quando la natura si ribella…». Peccato che proprio la vicenda del Vajont ci dice quanto invece sia stato il comportamento sregolato dell’uomo a causare quel disastro.  

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