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Alta velocità, il consigliere Nereo Tiso rispedisce al mittente le accuse del centro destra

L'esclusione della tratta dell'alta velocità Vicenza Padova dal Recovery Fund ha scatenato le reazioni di molti esponenti politici. Se prima è stato il turno del centro destra, con critiche da parte del consigliere di minoranza Lonardi anche verso l'attuale amministrazione comunale, arriva la replica del rappresentante del Pd e della maggioranza in consiglio

L'esclusione della tratta dell'alta velocità Vicenza Padova dal Recovery Fund ha scatenato le reazioni di molti esponenti politici. Se prima è stato il turno del centro destra, con il senatore De Poli, il deputato Caon e il consigliere comunale Lonardi in prima fila, ora è tempo di repliche dal centro sinistra. In particolare, per quanto riguarda Padova, il consigliere comunale del Pd Nereo Tiso, ha voluto replicare alle accuse fatte all'attuale amministrazione comunale, in particolare dal collega dell'opposizione Lonardi. Tiso di fatto non lo nomina mai ma sembra chiaro che la replica sia rivolta soprattutto a lui. 

Amministrazioni 

Il consigliere prima si sofferma sulle questioni strettamente padovane: «La notizia che la TAV non passerà più per la nostra città, più che raggruppare le forze - sottolinea l'esponente della maggioranza in consiglio comunale, Nereo Tiso - per riportare questa importante infrastruttura anche a Padova, ci si perde in inutili e sterili polemiche. E in particolare la Lega, sfrutta il momento per deviare dal vero problema che riguarda non solo la nostra città, ma il Veneto stesso. Vorrei ricordare che il Centro Destra da quasi 30 anni, prima con Galan e ora con  Zaia,  guida questa regione senza che gli altri vedano il pallino. Da trent’anni, le truppe che le forze del centro destra mandano a Roma sono di gran lunga superiori a quelle che il centro sinistra riesce ad eleggere. Il dato del 2018: 35 deputati centro destra, 8 per 5S e 7 per il PD; senatori: 17 centro destra, 4 per i 5S e 3 per il PD. Direi che i numeri sono chiari su chi governa questa regione. E i nostri consiglieri comunali di minoranza parlano del “Sistema Padova” che non funziona, delle responsabilità dell’amministrazione se la TAV non attraverserà Padova. Continuano a specchiarsi su due anni di governo Bitonci  e sulle grandi idee che aveva messo in campo. Evidentemente qualcosa non ha funzionato vista la pesante sconfitta alle urne e l’umiliazione della caduta anticipata della sua giunta».

Deputati e senatori

La bordata vera però la indirizza ai rappresentanti veneti in parlamento: «Da qualche parte bisognerà pur dire la verità e se quei 52 tra deputati e senatori non sono riusciti a muovere un dito assieme al governo eletto con voto bulgaro della nostra Regione, qualcosa mi convince nel dire che sono talmente sicuri del potere che per il resto non c’è un grande interesse. E se questa regione in 30 anni o quasi non è riuscita a costruire una ferrovia che colleghi il terzo aeroporto italiano, quello di Venezia, evidentemente qualcosa non funziona. Ricordo che il sindaco di Padova, non più tardi del 2020, ha firmato un accordo col Ministero dei Trasporti, la Regione Veneto e  RFI per la valorizzazione del nodo ferroviario di Padova naturalmente per la realizzazione della TAV. Un punto di partenza fondamentale non un punto di arrivo sul quale è necessario lavorare. Forse le truppe del centrodestra hanno dimostrato di avere a cuore la nostra città? Diciamo “non pervenuto”. La nostra città ha bisogno della TAV perché la ricchezza si costruisce anche con questa. E se qualcuno pensa che le idee per una grande città migliore  non ci siano, evidentemente sta guardando un altro film. Altro che aver guardato “solo alle manutenzioni”. La TAV è un impegno preso dalla nostra città col governo precedente e con la regione e non può essere disatteso. E chi ha a cuore la ricchezza e la bellezza di Padova che dovrà riemergere più forte dopo la pandemia, dovrà lavorare per questo. A partire da chi ha responsabilità di governo a qualsiasi livello. Non c’è bisogno della 24^ delega per l’autonomia: quella per la rete ferroviaria».

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