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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Amazon, la protesta blocca il primo turno ai magazzini di Vigonza

I lavoratori in sciopero non sono diretti dipendenti del colosso americano , ma di ditte che appaltano le consegne, le quali a loro volta, a detta dei sindacati sono costrette ad accettare rigide prescrizioni contrattualistiche imposte da Amazon

Poco più di un centinaio di driver su 400 ha aderito allo sciopero indetto dalla Cgil per la mattinata di lunedì 15 febbraio. Il è sindacato a fianco dei lavoratori contro le rigide politiche del lavoro messe in atto da Amazon. I lavoratori in sciopero non sono diretti dipendenti di Amazon, ma di ditte che appaltano le consegne, le quali a loro volta, a detta dei sindacati sono costrette ad accettare rigide prescrizioni contrattualistiche imposte dal colosso americano.

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La protesta ha paralizzato il turno delle consegne mentre i lavoratori hanno chiesto ritmi di lavoro più umani.  «Qui parliamo degli autotrasportatori che arrivano nelle nostre case con il pacco Amazon a bordo di un furgoncino bianco – spiega Romeo Barutta, della Filt Cgil del Veneto – queste persone vengono gestite con un algoritmo che li costringe a ritmi frenetici di consegne, anche fino a 130 pacchi al giorno senza pause e senza riposo, sette giorni su sette, ci eravamo seduti attorno a un tavolo ma i manager Amazon si sono alzati dicendo che l trattativa non si fa più sul piano locale ma su quello nazionale».

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