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Anche Padova nella rete RE.A.DY

E' la Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni, Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. «Per noi è un passo coerente con azioni già intraprese in passato» ha spiegato l'assessora al sociale, Marta Nalin

«Per noi è un passo coerente con azioni già intraprese in passato. - spiega l'assessora Marta Nalin - La nostra idea di costruire una cultura non condizionata dai pregiudizi e una città libera in cui ognuno possa sentirsi pienamente cittadino prende forma anche grazie ad azioni di questo tipo». E' soddisfatta l'assessora al sociale: la Giunta Comunale ha infatti approvato l’adesione della città alla Rete RE.A.DY, la rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento Sessuale e Identità di Genere.

Rete RE.A.DY

Fondata nel 2006 su iniziativa dei Comuni di Roma e Torino, la rete si occupa di coordinare le azioni degli Enti Locali e delle Regioni finalizzate a contrastare e superare le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.Ha come finalità l’individuazione e la messa in rete di politiche di inclusione sociale per le persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e transgender realizzate dalle Pubbliche Amministrazioni a livello locale. Possono aderire, sottoscrivendo la Carta di Intenti, le Regioni, le Province, i Comuni, le Associazioni, le Istituzioni e gli Organismi di Parità.

Niente discriminazioni

Obiettivo strategico della rete è quello di mettere in campo azioni di promozione per il riconoscimento delle persone LGBT, favorendo l’eliminazione delle discriminazioni nei diversi ambiti della vita familiare, sociale e lavorativa. «La nostra Amministrazione è da sempre impegnata nella lotta alle discriminazioni di qualsiasi tipo e in qualsiasi ambito sociale. L’adesione a questa Rete ci permette di potenziare le nostre politiche pubbliche di inclusione, collaborando con altre realtà e costruendo sinergie. - dichiara l’assessora all’integrazione e inclusione sociale Marta Nalin - Il dialogo con altre città si rivela fondamentale anche per individuare strumenti amministrativi che diano forza e supporto alle azioni di promozione culturale e per poter rispondere concretamente ai bisogni delle persone lgbt, contribuendo a migliorarne la qualità della vita e creando un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi».

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