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"Cacciata" dalla giunta dal sindaco Bitonci: lo sfogo dell'ex assessore

Secondo Alessandra Brunetti, il primo cittadino di Padova non avrebbe gradito la sua assenza alla fiaccolata contro l'accoglienza e ai presidi davanti alla Prandina, e neppure il suo modus dialogante e moderato

La mancata adesione alla fiaccolata contro l'accoglienza dei profughi e alle manifestazioni anti-Prandina. Sarebbe da ricercare in questo, secondo l'ormai ex assessore di Padova, Alessandra Brunetti, la motivazione della sua "cacciata" dalla giunta voluta dal sindaco leghista Massimo Bitonci.

LO "SFOGO" DELL'ASSESSORE CACCIATO. Martedì, infatti, il primo cittadino l'ha "spogliata" delle deleghe al Sociale, alla Casa e alla Scuola, "rimpiazzandola" con Vera Sodero. La Brunetti, come riportano i quotidiani locali, avrebbe affermato di avere saputo della sua espulsione solo durante la giunta, quando ha visto la sua sedia occupata dalla Sodero. L'ex assessora avrebbe inoltre sostenuto di avere ricevuto la proposta di una ricompensa in cambio delle sue dimissioni "silenziose" (proposta che avrebbe rifiutato) e di essere stata allontanata perché il suo modus dialogante e moderato non sarebbe stato gradito al primo cittadino.

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