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Duemila giorni dal referendum sull'autonomia, Zaia: «Perso tempo, ma stiamo recuperando»

Alla vigilia dello scadere dei 2000 giorni trascorsi da quel 22 ottobre 2017, il presidente Zaia è ancora ottimista

«Duemila giorni non sono passati invano. Con quel referendum tanto partecipato il popolo Veneto ha scritto una pagina non solo della nostra storia ma di quella dell’Italia intera. Questi anni dopo la consultazione sono indubbiamente stati lunghi, ma è pur vero che la riforma prevede un grande cambiamento istituzionale e deve dare corso a tutti passaggi previsti dalla Costituzione. Ora stiamo recuperando tutto il tempo che è stato perso non per colpa nostra». Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto formula alcune riflessioni alla vigilia dello scadere dei duemila giorni trascorsi dal Referendum consultivo sull’Autonomia differenziata, celebrato il 22 ottobre 2017 con il risultato di oltre 2 milioni 273 mila espressioni affermative, pari a più del 98% dei votanti.

Bilancio

«Il bilancio che possiamo fare di questi duemila giorni è sotto gli occhi di tutti – aggiunge il Governatore -. Dopo una fase di immobilismo durata cinque anni, oggi, grazie anche al referendum, l'autonomia è stata approvata dal Governo e dal Capo dello Stato e può continuare il suo percorso. Siamo arrivati a lavorare per la definizione dei livelli essenziali di prestazione; una materia che nessuno fino ad oggi aveva neanche osato affrontare. La definizione dei LEP in vista dell’autonomia differenziata è prevista nero su bianco nella Finanziaria 2023. Risultati che stanno arrivando, è doveroso dirlo, grazie a una legge approvata a dicembre 2022 da questo Governo, quando era in carica da pochissimo tempo. Con quel voto consultivo, abbiamo definitivamente affermato il diritto all’autonomia e quindi all’adempimento di quanto è previsto dalla nostra Costituzione; i Veneti si sono espressi per il rispetto di quanto è previsto nella Carta fondamentale della nostra Repubblica – prosegue il Presidente -. Il cammino, ora, sta continuando come prima non era mai successo. Questo ci fa sperare che nel giro di un anno dovremmo avere delineate già le prime materie delegate e devolute a chi le vorrà» continua il presidente.

Il futuro

«Abbiamo gettato le basi per la più importante riforma dal dopoguerra - termina il Presidente del Veneto -. Un salto verso la modernità, la valorizzazione delle competenze, la piena assunzione di responsabilità per territori e amministratori che potranno finalmente, con grande responsabilità, pianificare le azioni più importanti nella gestione delle Regioni. Questo si tradurrà, credetemi, in un nuovo rinascimento per l'intero Paese».

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