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Bando del Governo per l'edilizia pubblica: il Comune presenta tre progetti per tre diversi quartieri

Il Governo ha pubblicato un bando che mette al centro la qualità dell’abitare. Un Comune può presentare un massimo di tre progetti, richiedendo fino a un massimo di 15 milioni a progetto

Il Governo ha pubblicato un bando che mette al centro la qualità dell’abitare. Un Comune può presentare un massimo di tre progetti, richiedendo fino a un massimo di 15 milioni a progetto. Il Comune di Padova ha deciso di presentarli tutti e tre, insistendo su tre aree differenti. 

Bando e aree

Il primo progetto riguarda il quartiere Arcella, in un ambito compreso tra gli stabili edl Configliachi e l’area di Piazza Azzurri, compresa la palazzina Ex Coni. Uno è stato presentato anche per il Portello, con un progetto che parte dall’Ex Macello e si spinge fino all’area della Fiera. Infine uno riguarda la zona di Crocefisso, a sud, attorno alle residenze di via Telesio. Il bando è indirizzato a progetti che migliorano la qualità della residenza sociale, quindi dell’edilizia residenziale pubblica, ma anche residenze per studenti o fasce debili come anziani e lavoratori. Il concetto di qualità dell’abitare viene allargato al tema della qualità dei servizi e dell’ambiente urbano.

Casa

«Al centro del bando e delle nostre progettualità - dichiara l'assessore al sociale, Marta Nalin -  c’è la casa, ovvero il diritto alla casa e il diritto all’abitare: edilizia residenziale pubblica, ma anche residenze studentesche, progetti di co-housing.  Partendo da questo stiamo sviluppando idee che intendono lavorare, oltre che sugli immobili, sul contesto e sull’area nella quale insistono, per una riqualificazione urbana che parta proprio dai nostri quartieri. Da diverse settimane stiamo lavorando a questo bando certamente complesso con tutta la Giunta e il supporto dei tecnici e di diversi uffici, definendo le linee guida di progetti che, se finanziati, avranno ricadute positive su tutta la città. Stiamo immaginando servizi nuovi, in un’ottica di innovazione sociale, per definire aree a misura delle persone che le abitano, con attenzione alle fragilità. Migliorare quindi le nostre case di edilizia residenziale pubblica costruendo attorno un contesto di servizi che le rendano più attrattive e più fruibili. In un anno come questo, dove l’emergenza pandemica ha reso così evidente il problema del diritto all’abitare, è un segnale positivo che il governo abbia previsto linee di finanziamento di questo tipo. Da parte nostra faremo ogni sforzo per riuscire a progettare progetti all’altezza, sempre con l’obiettivo di rendere Padova una città migliore, per tutte e tutti».

Sostenibilità

«È per noi - dichiara Andrea Micalizzi -  una grande opportunità per centrare ambiziosi obiettivi del nostro programma per la città. La crisi economica dettata dall’emergenza sanitaria ha messo in forte difficoltà anche le Amministrazioni Comunali, ma siamo determinati a dare un futuro nuovo ad aree che da molto tempo attendono soluzioni. Dopo lo storico risultato della demolizione di  via Anelli per realizzare la nuova Questura alla Stanga, adesso puntiamo all’Arcella dove l’edificio dell’Ex Coni in piazza Azzurri e il Complesso del Configliachi possono essere il motore di una nuova vita e una nuova socialità per il quartiere. Siamo nel cuore dell’Arcella e lo sforzo fatto dell’acquisto della palazzina del Coni deve ora sfociare in un progetto che consegni ai cittadini un quartiere nuovo. Queste risorse potrebbero essere dunque determinanti. Allo stesso modo l’area del Portello con l’ex Macello e il polo universitario fieristico rappresentano un’area di interesse per uno sviluppo dei servizi e dei saperi che sono per Padova dei risorse Fondamentali. Nell’area del Crocefisso vogliamo infine risolvere una situazione di emergenza abitativa cronica per trasformarla in esempio virtuoso di politiche abitative. Sostenibilità, ambiente, riconversione di edifici inutilizzati, consumo di suolo zero, servizi decentrati e spazi di cultura nei quartieri: questi saranno i pilastri che guideranno le nostre progettualità per una città che cresce perché cresce la qualità e il valore delle nostre periferie. Con le risorse che questo bando mette in gioco il Governo innesca nelle città un volano che incoraggia investimenti e rimette in moto non solo settori strategici dell’economia ma fa leva su una ripresa sociale che ci consente di ripensare in chiave attuale i nostri spazi di vita».

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