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Venerdì, 19 Aprile 2024

Bando per la rigenerazione, risorse tutte al Sud. I sindaci del Veneto: «È uno scandalo»

Il presidente di Anci Veneto e sindaco di Treviso, Mario Conte, e l'assessore regionale Roberto Marcato reagiscono alla pubblicazione delle graduatorie che vedono discriminate le amministrazioni della nostra regione

«È uno scandalo: le risorse sono finite praticamente tutte al Sud. Non vi è nessun Comune del Veneto tra gli enti beneficiari. Si tratta di una vera e propria discriminazione nei confronti delle amministrazioni della nostra regione e del nord più in generale. I sindaci sono stanchi di una situazione insostenibile. Stiamo assistendo al solito copione: nuovi bandi, vecchi errori». Il presidente di Anci (associazione nazionale comuni italiani) Veneto, Mario Conte, commenta duramente la pubblicazione della graduatoria relativa alla bando sulla rigenerazione che riguarda i comuni, inferiori a 15.000 abitanti, richiedenti e di quelli beneficiari del finanziamento di investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale.

Mario Conte

Per questo il sindaco di Treviso, a nome dei primi cittadini veneti, lancia un appello: «Al neo Governo che sta nascendo ed a tutti i rappresentanti del Veneto in Parlamento senza distinzione di forza politica perché mettano mano a questa situazione che penalizza non solo i Comuni virtuosi, ma le comunità che non vedono arrivare le risorse sui territori. I veri discriminati sono i cittadini che si vedono togliere investimenti per il futuro. Questa è una battaglia amministrativa e chiediamo semplicemente equità nei criteri perché ne va della reputazione e della credibilità delle istituzioni». «Oggi assistiamo ad una situazione paradossale perché i Comuni virtuosi vengono penalizzati. Il criterio di vulnerabilità danneggia i nostri territori e in questi mesi hanno lavorato in modo eccellente alla costruzione dei bandi per accedere ai fondi, ma si trovano esclusi a causa di criteri senza senso e discriminatori. È tempo che la politica sia meritocratica premiando i Comuni virtuosi ed i sindaci che stanno lavorando con uno sguardo sul futuro mettendo al centro competenza e progettualità». Il presidente di Anci Veneto conclude chiedendo: «Uno scorrimento della graduatoria, ma soprattutto di mettere fine ad una storia che si ripete ad ogni bando. I sindaci già devono far fronte al caro bollette ed ai problemi della comunità e non possono assistere alla esclusione di risorse a causa di criteri che si sono già rivelati iniqui ed inadeguati. La nostra non è una battaglia contro le amministrazioni del Sud o contro qualcuno, ma a favore della meritocrazia e dell’equità».

Roberto Marcato

«Mentre tutti si occupano di posti e incarichi a Roma, il nord viene ancora una volta gravemente penalizzato e dimenticato. Ne è un esempio la graduatoria con i finanziamenti PNRR per la rigenerazione urbana relativo ai Comuni sotto i quindicimila abitanti che vede, di fatto, l’assenza assoluta dei Comuni non solo del Veneto ma di tutto del nord. Credo che questa sia una scelta inaccettabile e non ricevibile». Così l’Assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato commenta la pubblicazione del decreto che indica i Comuni ammessi al finanziamento su rigenerazione urbana 2022 per le realtà comunali sotto i quindicimila abitanti in base al quale il sostegno economico è andato a progetti di amministrazioni del centro-sud. «Questa scelta è non ricevibile per due motivi – spiega l’Assessore -. In primo luogo perché, visto che si parla tanto di Paese unito, non si capisce questa discrepanza plastica fra nord e sud, e in secondo luogo perché forse qualcuno non si è accorto che la locomotiva d’Italia è sempre la stessa ed è guidata dal Veneto, che ha la più alta crescita del Paese e che, insieme ad Emilia Romagna e Lombardia, traina l’economia dell’Italia. Se non si è capito che se non si dà fiato a queste regioni finiamo in recessione, credo sia grave. E se finiamo in recessione il dramma vale per tutto il Paese. L’auspicio è quello che i parlamentari veneti abbiano la volontà di farsi sindacato del territorio, portando le istanze a Roma. Questo genere di scelte non è questione da lasciar passare sotto silenzio».

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