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Bar ricorre al Tar contro disposizioni di Comune e Soprintendenza e perde

Il TAR del Veneto respinge ricorso di un bar contro le disposizioni di Comune e Soprintendenza per la regolamentazioni dei plateatici introdotte lo scorso anno

La Sezione Terza del TAR del Veneto ha rigettato il ricorso presentato lo scorso anno dalla Società Life snc, titolare di un bar in Piazza Erbe contro il Comune di Padova e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali col quale si chiedeva l’annullamento di alcuni atti amministrativi del Comune di Padova relativi al rinnovo delle concessioni di suolo pubblico per il 2020 e di due note della Soprintendenza, nelle quali venivano indicati i criteri ai quali dovevano uniformarsi le concessioni di suolo pubblico in particolare riguardo a superfici, posizionamento e utilizzo di ombrelloni ed elementi riscaldanti. Più nel dettaglio ha in parte respinto e in parte dichiarato improcedibile il ricorso principale (e i motivi aggiunti) e ha dichiarato invece inammissibile il ricorso 717 del 2020, che riguardava le concessioni “in deroga” per Covid. Respinta anche in maniera esplicita la richiesta di risarcimento dei supposti danni subiti.

Amministrazione

L’assessore al commercio e attività produttive Antonio Bressa sottolinea: «La sentenza del TAR conferma la correttezza del lavoro svolto dall’Amministrazione Comunale nel processo di regolarizzazione dei plateatici determinato dalla Soprintendenza. In particolare si riconoscono tutti gli sforzi che sono stati fatti per gestire questo processo andando comunque incontro alle legittime esigenze degli esercenti, ora anche con le deroghe previste per il Covid. Per questo il ricorso oltre a essere considerato in parte improcedibile è, nella parte in cui si chiede il risarcimento, anche esplicitamente respinto. In ogni caso questa sentenza non cambia il nostro approccio che è quello teso a una gestione dei plateatici del centro storico che risponda alle esigenze degli esercenti e di tanti cittadini che apprezzano gli spazi attrezzati con tavoli e sedie all’aria aperta. Dopodiché, la nostra idea di città commercialmente e socialmente viva si declina però sempre in un contesto di rispetto delle norme per tutela dei beni culturali, consci del contesto di pregio storico e architettonico che ci circonda»

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