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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Bar e ristoranti, cambia il regolamento in città: interessati anche i plateatici

«Le occupazioni, anche al di fuori dello spazio "antistante" o "prospiciente" l'esercizio, potranno avvenire anche finita l'emergenza»

La Giunta, su proposta dell’assessore alle attività produttive Antonio Bressa ha approvato alcune modifiche al Regolamento per l’insediamento delle attività di somministrazione di alimenti e bevande e alle relative planimetrie. Queste modifiche dovranno essere ora approvate dal Consiglio Comunale. Questo regolamento, il cui impianto complessivo è dell’aprile 2015 è già stato modificato più volte per renderlo aderente alle esigenze del tessuto economico contemperate con la tutela del patrimonio artistico storico e culturale della città e l’interesse della collettività. L’assessore alle attività produttive Antonio Bressa sottolinea: «L'esperienza positiva delle occupazioni straordinarie inaugurate per fronteggiare l'emergenza Covid ha ispirato il cambio di regolamento. Le occupazioni, anche al di fuori dello spazio "antistante" o "prospiciente" l'esercizio, potranno avvenire anche finita l'emergenza. Si tratta di quei plateatici che abbiamo visto comparire, dopo l'acquisizione dei necessari permessi, anche al posto di alcuni stalli di sosta, in aree inutilizzate o su aree verdi. Parliamo di una piccola rivoluzione che ha ridisegnato gli spazi urbani e che ha fatto emergere nuovi ambiti di socialità, aiutando al tempo stesso la ripartenza dei pubblici esercizi della città, così bisognosi di spazi per garantire la sicurezza degli avventori.  Quest'esperienza è stata apprezzata dai cittadini e dalle imprese, quindi abbiamo pensato con le associazioni di categoria di renderla definitiva. Con le modifiche introdotte cambiano poi anche i requisti minimi per l'apertura, tramite trasferimento di licenza, di nuove attività nell'area delle piazze e del Ghetto. Dovrà essere assicurato un adeguato spazio interno di somministrazione per garantire la sostenibilità degli insediamenti in queste aree delicate. Una programmazione che ci aiuta a governare i futuri insediamenti privilegiando una migliore distribuzione delle licenze in centro».

Programmazione 

I provvedimenti di programmazione delle aperture degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, adottati dai Comuni, possono prevedere, sulla base di parametri oggettivi e indici di qualità del servizio, divieti o limitazioni all’apertura di nuove attività, limitatamente ai casi in cui ragioni non altrimenti risolvibili di sostenibilità ambientale, sociale e di viabilità rendano impossibile consentire ulteriori flussi di pubblico nella zona senza incidere in modo gravemente negativo sui meccanismi di controllo in particolare per il consumo di alcolici, e senza ledere il diritto dei residenti alla vivibilità del territorio e alla normale mobilità. In ogni caso resta ferma la finalità di tutela e salvaguardia delle zone di pregio artistico, storico, architettonico e ambientale e sono vietati criteri legati alla verifica di natura economica o fondati sulla prova dell'esistenza di un bisogno economico o sulla prova di una domanda di mercato, quali entità delle vendite di alimenti e bevande e presenza di altri esercizi di somministrazione.

Centro

La Polizia Locale ha messo in evidenza che, nella zona più centrale della città, che include le Piazze delle Erbe, dei Frutti e dei Signori, ma anche aree limitrofe, permangono criticità collegate alla presenza di varie attività di somministrazione di alimenti e bevande, con conseguente pregiudizio della normale fruizione di spazi pubblici da parte di cittadini non avventori, nonché disturbo al riposo dei residenti e al normale svolgimento di attività lavorative di varia tipologia. La problematica è accentuata dalla presenza di esercizi che dispongono di una capienza interna ridotta e, a volte, siti in aree che non consentono l’allestimento di un plateatico che offra la possibilità di uno stazionamento ordinato all’esterno.

Covid

Il periodo in corso, caratterizzato dall’emergenza sanitaria, ha messo in evidenza la necessità di disporre di spazi adeguati sia interni che esterni per garantire non solo il distanziamento sociale ma anche un regolato utilizzo del suolo pubblico. Con questa delibera si è pertanto valutato di adottare una serie coordinata di misure volte da un lato al contrasto al degrado ovvero a quegli elementi e quei comportamenti che portano alla lesione di interessi generali, quale la salute pubblica, la civile convivenza, la vivibilità del centro storico, il decoro urbano, il paesaggio urbano storico, la tutela dell’immagine dell’Ente, e dall’altro ad una rimodulazione delle norme che disciplinano le concessioni di suolo pubblico, traendo spunto anche dall’esperienza maturata nel periodo dell’epidemia da covid-19 che ha visto in moltissimi casi il plateatico integrarsi positivamente con il contesto urbano.

Proposta modifica

Viene quindi proposta la modifica dell’art. 9, 1° comma del Regolamento aumentando da 30 mq a 50 mq. il limite di superficie di somministrazione per i locali insistenti nelle vie, ricomprese nella cosiddetta zona 1, in modo che tali dimensioni limitino il riversarsi della clientela all’esterno. La delibera propone inoltre di modificare l’art.13 al 5° comma, in modo da specificare meglio la tipologia di aree concedibili ovvero l’area pubblica e l'area privata gravata da uso pubblico, e al 7° comma individuando un criterio sequenziale, in base al quale rilasciare le concessioni di suolo pubblico nel caso in cui l’area non sia concedibile o sia già stata concessa, secondo il seguente ordine:

• area antistante all’attività di somministrazione di alimenti e bevande;

• area prospiciente l’esercizio anche se separata da un marciapiede o da una sede

stradale lì dove è garantito il mantenimento delle condizioni di sicurezza stradale;

• area, anche verde, adiacente o nei pressi dell'attività, seppur direttamente riconducibile

al pubblico esercizio, previa valutazione sull’eventuale compromissione dell’affaccio

sulla pubblica via da parte di altre attività commerciali;

• occupazione su stalli di sosta, ad esclusione di spazi riservati a specifiche categorie di

utenti/veicoli a seguito di valutazione sull’effettiva richiesta di parcheggio in zona.

Il trasferimento delle licenze già concesse di attività che operano in locali sotto i 50 mq è sempre consentito: il nuovo intestatario della licenza può proseguire l’attività nel medesimo locale, ma se si trasferisce in un nuovo locale questo deve avere almeno 50 mq di superficie.

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