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Basso Isonzo, raccolte 1500 firme. Lunedì la consegna in Comune

Il neo costituito Comitato ha lanciato la sottoscrizione di un appello all’amministrazione comunale chiedendo alcuni specifici atti amministrativi e programmatori

Lunedì 16 novembre 2020, alle ore 15,00, una delegazione del Comitato per il Parco Agricolo del Basso Isonzo consegnerà all’Amministrazione comunale ed in particolare agli Assessori Chiara Gallani e Andrea Ragona le prime 1.500 firme dell’appello per il Parco agricolo del Basso Isonzo.

Sottoscrizione

Dopo la mobilitazione di luglio a seguito della minaccia di nuove edificazioni sull’area, oggi agricola, del Basso Isonzo, il neo costituito Comitato ha lanciato la sottoscrizione di un appello all’amministrazione comunale chiedendo alcuni specifici atti amministrativi e programmatori tra i quali: - L’individuazione di soluzioni alternative alla costruzione delle dieci palazzine nei terreni dell’IRA, che comprometterebbe in maniera irreversibile l’ecosistema del parco; - l’eliminazione delle potenzialità edificatorie ancora presenti (aree di perequazione urbanistica); - l’approvazione di una Variante al PRG /Piano degli Interventi che preveda la perimetrazione di tutta l’area e la sua destinazione a Parco urbano con esplicitazione delle finalità essenziali e degli indirizzi per l’elaborazione di un Piano Guida unitario che affronti in particolare le tematiche dell’agricoltura biologica e dell’agro-ecologia; partecipazione alla costituzione di una apposita Fondazione o di un Ente che potrà gestire la campagna di raccolta fondi per l’acquisizione dell’area dell’IRA e per la realizzazione delle opere che verranno indicate come essenziali per il progetto imprenditoriale: una Fondazione a cui verrà affidata anche la gestione del Parco agricolo e delle iniziative connesse.

Parchi agro-paesaggisti

«In questi mesi – dichiara Mila Masciadri, Presidente del Comitato – tantissime persone ci hanno chiesto di partecipare al Comitato e hanno voluto sottoscrivere l’appello all’Amministrazione Comunale affinché si incominci a parlare di parchi agro-paesaggisti anche nella nostra città. Parchi le cui finalità dovranno essere la tutela e valorizzazione delle risorse naturali e dell’ambiente e la promozione di un’agricoltura multifunzionale diretta a migliorare la qualità del vivere e dell’abitare della popolazione residente. In particolare il progetto di Parco agricolo del Basso Isonzo che abbiamo in mente dovrà definire le linee guida e le possibili misure di sostegno dirette ed indirette per una graduale evoluzione qualitativa delle tecniche e delle pratiche agricole, ai fini di una maggiore sicurezza alimentare, della salvaguardia della biodiversità, del miglioramento degli equilibri eco-sistemici e paesaggistici e di una maggiore redditività economica per gli agricoltori. Vogliamo ripensare all’agricoltura secondo modelli organizzativi avanzati e nuove forme di impresa, progettando l’incontro tra domanda e offerta, promuovendo nuove forme di economia e occupazione attraverso la realizzazione di filiere produttive autogestite volte alla valorizzazione dei prodotti locali, alla loro trasformazione e commercializzazione. Ma pensiamo anche ad un’agricoltura che sia promozione di forme differenziate di fruizione didattica, culturale, turistica e ricreativa del paesaggio e dei beni storici e artistici presenti nel territorio (agriturismo, itinerari culturali ed eno-gastronomici, fattorie didattiche, punti di vendita diretta dei prodotti…) perché tutta la cittadinanza la possa conoscere e vivere. In questa prospettiva la realizzazione del Parco del Basso Isonzo, fortemente caratterizzato dalla riscoperta e dalla valorizzazione del ruolo fondamentale che le attività agricole possono svolgere anche in ambito urbano, può divenire un esempio concreto, un progetto sperimentale di un nuovo modo di pensare l’urbanistica e la pianificazione del territorio ed è questo che chiediamo all’Amministrazione Comunale».

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