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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Stanga / Via Venezia

Boldrini e Annibali: «Amare vuol dire condividere, non prevaricare. C'è chi invece predica disvalori che causano violenza»

L'avvocata Lucia Annibali e l'ex presidente della camera, Laura Boldrini, ospiti al Pride per un dibattito sul tema della violenza contro le donne. Abbiamo approfittato per intervistarle

Sono circa le 21 quando l’ex presidente della camera, Laura Boldrini e l’avvocata Lucia Annibali sono arrivate al Pride, in via Venezia. C’è ancora tempo per il dibattito pubblico, che sarà molto partecipato e seguito, comincerà verso le 22 e 15. Così approfittiamo della disponibilità di entrambe per una breve intervista.

L'intervista

Partire dal dato che nella città e nella provincia di Padova è cresciuto il numero di donne che si sono rivolte ai centri anti violenza, ci pare la cosa più naturale. Risponde per prima l’avvocata Annibali; la sua drammatica storia è ormai patrimonio collettivo, come il suo impegno contro la violenza sulle donne: «Penso si possano fare due tipi di osservazioni: da un lato forse c’è più consapevolezza e fiducia per le donne che sanno che c’è un luogo dove si possono appoggiare. L’altra considerazione è che la violenza è presente sia nelle province già ricche che quelle che lo sono meno. E’ un problema trasversale che purtroppo colpisce tutti».

«E’ fenomeno - risponde Laura Boldrini -  diffuso a ogni latitudine. Non è una questione di ricchezza o povertà ma di mentalità, retrograda. Il problema è culturale, se un uomo non ha gli strumenti per capire che la donna deve essere rispettata, vuol dire che non ha ricevuto l’educazione al rispetto. In questo il ruolo della scuola è fondamentale. L’amore è condivisione, non sopraffazione. E questo va insegnato nelle scuole. Certo se si organizzano congressi come quello di Verona, in cui la donna viene descritta come una figura che deve occuparsi delle cose di casa, che deve stare a casa e che il problema della società di oggi è che le donne lavorano, vuol dire che c’è ancora da fare su questo tema. C’erano deputati e ministri a quel congresso. Questi chiedono sia abolito il divorzio, che sia cancellato il diritto all’interruzione di gravidanza. Non bisogna abbassare la guardia perché c’è chi ci vuole riportare indietro. E le scuole sono il luogo dove imparare e capire».

Lo chiediamo prima all'ex presidente della Camera, poi all'avvocata Annibali, il valore che ha lo spendersi per il sociale dopo aver vissuto una esperienza così forte e se è giusto, che dopo aver subito un dolore, si debba dar loro carico anche di questo: «Ogni donna dovrebbe spendersi per le altre donne, questo lo dico in generale. Chi delega altri, commette un grande errore. Invece dobbiamo molto alle donne che si impegnano per questa causa e che con generosità la portano avanti, in prima persona». E si percepisce stando con l'avvocata Lucia Annibali, anche pochi minuti, che è qualcosa in cui crede molto, quello di spendersi per far sì che certe storie non si ripetano più: «Il mio è un impegno davvero sociale. Partiamo da una storia personale ma non c’è solo quello. E’ un desiderio che anche gli altri siano partecipi della sofferenza delle persone. Insegnare anche l’empatia. Un impegno che fa soffrire, perché dolore e diversità si mescolano. Ma è un percorso faticoso ma necessario e serve davvero a dare una speranza a questa società».

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