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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Bolsonaro a Padova, Luciani: «Dal sindaco sgarbo istituzionale, io invece andrò ad accoglierlo»

«Il sindaco sembra piegato al volere dei centri sociali, che come sempre si arrogano invece il diritto di decidere chi può parlare o visitare la nostra città organizzando manifestazioni e minacciando disordini»

«Io sicuramente andrò a riceverlo come consigliere comunale, anche a nome della grande comunità brasiliana del Veneto». Alain Luciani (Lega) annuncia che lunedì primo novembre andrà ad accogliere Jair Bolsonaro, presidente del Brasile, in occasione della sua "toccata e fuga" tra Anguillara Veneta e Padova.

Alain Luciani

Luciani attacca subito il sindaco di Padova: «Uno sgarbo istituzionale: solo così si può definire la decisione di Sergio Giordani, che ha sempre detto di essere il sindaco di tutti i cittadini e non solo di quelli che lo hanno votato, ma che lunedì non riceverà il presidente del Brasile Jair Bolsonaro, in visita a Padova. Si può concordare o meno con il suo modo di amministrare il Brasile, ma è diventato presidente grazie al voto democratico del popolo che lo ha sostenuto fino al vertice e invece viene trattato alla stregua di un dittatore arrivato al potere con un colpo di stato. Il sindaco sembra piegato al volere dei centri sociali, che come sempre si arrogano invece il diritto di decidere chi può parlare o visitare la nostra città organizzando manifestazioni e minacciando disordini. Bolsonaro è un capo di Stato e dovere istituzionale sarebbe riceverlo come tale, visto che in altre occasioni si è stati disposti ad omaggiare dei dittatori. Durante la pandemia ha aiutato con consistenti versamenti mensili chi si trovava in difficoltà, noi dal nostro Governo abbiamo ricevuto 600 euro una tantum e nemmeno tutti i cittadini ne sono stati beneficiati. Gli si imputa di essere un assassino per i 600mila morti da Covid del Basile omettendo che si tratta di un Paese con 220 milioni di abitanti, questo solo per fare un esempio. Oltretutto ricordo che il Brasile è uno Stato federale e la sanità è in capo ad ogni singolo Stato, che la gestisce come meglio ritiene. Allo Stato centrale spetta solo stanziare le risorse che sono state puntualmente erogate. Gli si imputa di essere negazionista dimenticando le prediche e le tavolate “cinesi” dei maggiori esponenti della sinistra che volevano mostrare ai cittadini che il virus non c’era. Gli si concede la cittadinanza perché il bisnonno, come migliaia di altri veneti in cerca di fortuna, era partito da Anguillara per il Brasile, dove tutti sono stati accolti senza distinzioni tanto che è stata riconosciuta la lingua veneta come idioma parlato in molti luoghi dello Stato sudamericano. Resta primario il fatto che un sindaco si rifiuta di ricevere un capo di Stato, io invece sicuramente andrò ad accoglierlo».

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