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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

L'ex presidente del Padova Bonetto: «Da elettore di centrodestra, mi candido con Giordani»

Scrive una lettera ai padovani in cui annuncia la sua corsa a Palazzo Moroni in sostegno del sindaco, confessando la sua fede politica

L'ex presidente del Calcio Padova Roberto Bonetto si candida nella lista civica del sindaco, Sergio Giordani. Ad ufficializzarlo è stato lui stesso ieri durante una trasmissione televisiva su Tv7 Triveneta, confermata poi da una lettera indirizzata ai padovani inviata oggi 22 marzo. L'avventura di Giordani non era iniziata nel migliore dei modi con il mondo legato al Padova, nonostante anche lui sia stato presidente della società negli anni d'oro della seria A. Aveva abortito il progetto del suo predecessore Massimo Bitonci di portare il calcio al Plebiscito, inimicandosi gli ultras, che lo avevano fischiato in più di un'occasione. Poi insieme all'assessore allo sport Diego Bonavina è riuscito ad intercettare dei fondi del Coni per il restyling dell'Euganeo. Entro la fine di questa stagione calcistica sarà pronto e i tifosi biancoscudati avranno la curva dietro la porta, come da sempre desiderano. Questo ha riavvicinato le parti, che però non vuol dire riscontro scontato alle urne. La curva del Padova ha storicamente una tendenza a destra e qualora il pacchetto di voti non dovesse arrivare, Giordani e Bonavina certamente non prenderanno a picconate le nuove gradinate. Bonetto lo aveva sempre difeso e oggi, come lui stesso confessa, da elettore di centrodestra, si candiderà nella lista del sindaco.

Ecco il testo integrale della lettera che Roberto Bonetto ha scritto ai padovani

La lettera

«Cari padovani,

vi scrivo per condividere con voi una decisione che ho maturato in queste settimane. Alle prossime elezioni amministrative farò parte della squadra del nostro sindaco Sergio Giordani come candidato della sua lista civica di riferimento: Giordani Sindaco. In questi anni Padova ha dato tanto a me e alla mia famiglia, che l’abbiamo scelta come casa trasferendoci dalla provincia. Sono felice che dopo i miei figli, ora anche i miei nipoti crescano in questa città, li ritengo fortunati. Non sono un politico, ma ho sempre ritenuto giusto partecipare alla vita della mia comunità e sia in Italia che in Indonesia, dove ho lavorato a lungo, ho potuto occuparmi di attività e iniziative sociali che hanno migliorato lo stile di vita delle altre persone. Proprio questo spero di fare per i padovani, mettermi a disposizione per costruire una città ancora più vivibile e ricca di servizi e di opportunità. A livello imprenditoriale e come amministratore d’azienda ho maturato ormai un certa esperienza, spero di avere la possibilità di metterla al servizio dei miei concittadini. Con questo stesso spirito nel 2014 con Bergamin e i nostri figli Edoardo e Marco decidemmo di intervenire per salvare un simbolo di Padova, il Calcio Padova, e tutelare una comunità rimasta orfana della propria squadra. E’ stata un’avventura bellissima che ricordo con soddisfazione e che mi ha legato visceralmente alla città. Di quel periodo mi restano le molte lezioni imparate dallo sport: l’importanza di saper creare una squadra di lavoro coesa, il giusto desiderio di competizione, l’importanza del lavoro quotidiano e di saper tenere i rapporti anche con i propri avversari e con le istituzioni. Sono consapevole della sfida che mi attende, ma sono motivato a misurarmi con un contesto nuovo e voglio tornare ad essere utile alla mia città e ai padovani. Ho viaggiato molto per impegni professionali e mi entusiasma la sfida di risolvere i problemi quotidiani dei nostri concittadini, proiettando Padova verso una dimensione europea alla quale siamo più vicini di quanto pensiamo».

Giordani

«Perchè con Giordani? Negli anni tutti abbiamo apprezzato il percorso di Sergio da imprenditore e da uomo di sport. Personalmente, da elettore di centrodestra ho potuto constatare come questa amministrazione abbia operato con efficacia per risolvere i problemi della città, dalla viabilità al degrado di alcune zone che sono state riqualificate anche grazie allo sport, passando per la valorizzazione del nostro patrimonio artistico. Al di là delle singole iniziative però, quello che mi ha colpito del suo modo di fare politica è la capacità di unire. Dopo un periodo di grandi divisioni, in cui Padova sembrava spaccata a metà, Sergio Giordani è riuscito a ricompattare le tante anime all’ombra del Santo, facendo squadra attorno a un progetto che merita di essere ulteriormente sviluppato. Questo in assoluto è il fattore che più mi ha convinto a scendere in campo al suo fianco. Ritengo che Padova abbia bisogno di restare unita, viviamo tempi difficili e da imprenditore so che se ne può uscire solo con una una visione a medio/lungo termine e cercando di dare continuità al lavoro svolto finora. É con il poco di molti e non con il molto di pochi che realizzeremo i nostri progetti più importanti».

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