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Politica

Corsa alla segreteria provinciale della Lega, si candida anche Fabrizio Boron

Sfiderà Pettenuzzo e Rettore, espressione di Stefani il primo e di Marcato il secondo. Saranno loro i duellanti al regionale

Si candida anche Fabrizio Boron. Il consigliere regionale ha consegnato la candidatura alla segreteria regionale della Lega per sfidare Nicola Pettenuzzo e Michele Maria Rettore alla segreteria provinciale. Da una parte, quindi, il candidato di Massimo Bitonci, Andrea Ostellari e Alberto Stefani, dall'altra quello di Roberto Marcato, a cui ora si aggiunge Boron, sempre più battitore libero all'interno del partito.

Pettenuzzo

Pettenuzzo è il sindaco di San Giorgio in Bosco e consigliere provinciale con deleghe alla sicurezza, allo sport e alle politiche energetiche. Negli ultimi mesi erano state valutate anche altre ipotesi, come quella del sindaco di Cittadella Luca Pierobon, di quello di Cadoneghe Marco Schiesaro e dell'attuale commissario provinciale Marco Polato. Alla fine la scelta di Stefani è caduta su Pettenuzzo

Rettore

Rettore invece aveva già lanciato la sua candidatura, ma in questi giorni è tornato alla carica, denunciando la disparità di trattamento tra lui e Pettenuzzo da parte dei vertici della Lega. «Per poter depositare la mia candidatura ho necessità di raccogliere oltre 100 firme, motivo per cui mi sono rivolto al Commissario Provinciale e al Commissario Regionale (Polato e Stefani, ndr), chiedendo di poter avere accesso, nel massimo rispetto della privacy, all'albo dei militanti - scrive sui social - .Nei giorni scorsi ho provato in tutti i modi a contattarli, ma ormai è chiaro, visti i dribbling e le non risposte, che non me lo vogliono dare. Ho fatto un passo avanti perché voglio bene alla Lega e farò di tutto affinché si possano ristabilire la meritocrazia nelle scelte, l'applicazione di regole uguali per tutti e soprattutto la riscoperta dei valori identitari della dialettica interna e della democrazia vera».

Boron

Il consigliere regionale, ex assessore della giunta Bitonci a Padova, ormai da un anno contesta le scelte dei vertici del partito in città. Non ha condiviso la decisione di candidare sindaco Francesco Peghin, entrando in aperta rottura proprio con l'attuale spottosegretario Massimo Bitonci, che invece Peghin lo aveva scelto in prima persona. Viaggia sulla stessa onda di Roberto Marcato, ma non in maniera sempre concordata e allineata. Tra loro ci sono comunque distanze e ambizioni diverse, tant'è che arrivano divisi al congresso provinciale. Boron ora scende in campo per mettersi alla prova, con la speranza di poter far tornare il partito più rappresentativo al nord e nel territorio, rompendo definitivamente con Matteo Salvini e i suoi colonnelli a Padova.

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