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Business migranti, le reazioni: "Torbida gestione. Era informato anche Alfano"

Le reazioni da parte di Fratelli D'Italia e dal Movimento 5 Stelle. La speranza: "La Magistratura faccia chiarezza"

Fa discutere il caso business migranti e la politica non risparmia le sue reazioni, da Fratelli d'Italia al Movimento 5 Stelle.

Fratelli D'Italia

Abbiamo sempre manifestato la nostra contrarietà alla gestione dell’immigrazione in Padova e provincia, dalla ex Prandina agli hub di Bagnoli e Conetta. A partire dall’ammassamento di uomini e donne in strutture inadatte che nessun futuro e integrazione garantiscono. Per questo - dichiara Massimiliano Barison, coordinatore di Fratelli d’Italia Padova - non abbiamo mai risparmiato critiche sia per i fiumi di denaro pubblico assegnati per la gestione migranti sia per il business delle cooperative che hanno lautamente lucrato con l’alibi della pseudo-accoglienza-libertà. Le vicende di questi giorni evidenziano una gestione torbida dell’immigrazione, fino a coinvolgere alcuni funzionari della prefettura - prosegue Barison - che per conto dello Stato devono garantire il rispetto della legge ma oggi fonte di dubbi e diffidenza tra le istituzioni locali ed i cittadini. Siamo certi che la Magistratura farà presto chiarezza poiché quanto emerso recentemente dalla stampa è allarmante. In un paio di occasioni ho visitato il centro hub di Bagnoli, l’ultima Il 19 febbraio  con Giorgia Meloni, riscontrando - aggiunge Barison - come sia impossibile programmare l’integrazione di centinaia di migranti  con le comunità locali: la permanenza di migranti ha creato un clima di insicurezza sia all’interno con risse sia all’esterno con tentate violenze sessuali. Mi unisco alle richieste dei sindaci di Bagnoli e di Agna, chiedendo - conclude Barison - al Governo una risposta concreta, capace di prendere di petto la situazione per avviare immediatamente la smobilitazione sia dell’Hub di Bagnoli sia quello di Conetta.”

Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle ha da sempre nel mirino il sistema grigio costruito sull'accoglienza, tanto che già tre anni fa il senatore padovano Giovanni Endrizzi aveva formalizzato un'interrogazione al Governo. All'allora ministro Alfano il senatore aveva chiesto di risolvere le criticità evidenti che emergevano dalla situazione legata all'ospitalità nella Prandina, e di “verificare – si legge nel documento – se ci siano stati possibili inadempimenti, sia da parte delle cooperative affidatarie del servizio di accoglienza nella ex caserma Prandina, sia da parte della Prefettura di Padova, che ha diretto e gestito l'operazione. Abbiamo sempre combattuto questo sistema – dicono Endrizzi e il consigliere regionale padovano del Movimento 5 Stelle Jacopo Berti – si tratta di un sistema che, anche quando è perfettamente legale, risulta distorsivo perché sottrae energie e risorse alla collettività. Un sistema che – accusano i due esponenti del Movimento 5 Stelle – fa guadagnare chi è al suo interno e contemporaneamente impoverisce il Paese. La responsabilità è anche di chi, come il Pd, ora si straccia le vesti: al tempo però si vantavano di aver risolto il problema, che proprio loro avevano esasperato. Per elemosinare dall’Europa flessibilità di bilancio, in cambio si erano impegnati a farsi carico di tutti i migranti - ricorda Endrizzi - e in queste emergenze poi puntualmente qualcuno mangia".

"Ora vediamo che il problema non era affatto risolto, e che la nostra visita alla Prandina, il coinvolgimento della Prefettura e l'interrogazione al Ministro - ribadiscono Berti e il senatore - avevano una base molto solida”. 

“Il Governo del cambiamento – conclude Endrizzi – si è impegnato perché questo business, inaccettabile e di certo non del tutto trasparente, finisca finalmente nel cassetto delle cattive idee ben chiuso a chiave”.

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