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Studenti e BusItalia: genitori protestano per mancati rimborsi e successivi rincari

A farsi portavoce del malcontento di diverse famiglie è Ulderica Mennella, ex consigliera Comunale a Selvazzano:«L’abbonamento pagato dalle famiglie per intero era per corse che con la chiusura delle scuole non si sono svolte»

Con il primo lockdown è iniziata anche l’avventura dei rimborsi degli abbonamenti annuali che le famiglie hanno regolarmente acquistato per intero per l’anno scolastico 2019/2020, abbonamenti che sono stati usufruiti sino al 23 di febbraio. A farsi portavoce del malcontento di diverse famiglie è Ulderica Mennella, mamma di due studentesse, ex consigliera Comunale a Selvazzano Dentro, eletta con M5S: «Sono mamma di due studentesse, una ora all’Università e l’altra frequentante il liceo e l’importo pagato a settembre 2019 per l’intero anno non è certo irrisorio (oltre 500 euro) seppur all’epoca vantaggioso rispetto all’abbonamento mensile. Con il lockdown e le scuole chiuse quel tipo di abbonamento, valido solo dal lunedì al sabato e su specifica tratta, è divenuto inutilizzabile e pertanto, sin dal principio ci si aspettava che l’azienda avrebbe prontamente pubblicato un avviso con le indicazioni su come essere rimborsati, data la chiusura delle scuole. Macchè, neanche l’ombra di una comunicazione cosa che, mi ha spinto ancora il 17 marzo 2020 a scrivere all’azienda chiedendo delucidazioni».  Questa la risposta di BusItalia: «Se ci ha contattato per avere informazioni sul rimborso dell'abbonamento mensile extraurbano per studenti di marzo, La informiamo che le modalità di rimborso degli abbonamenti studenti comunicate con precedente avviso sono al momento sospese alla luce della situazione in continuo divenire e dei vari provvedimenti straordinari previsti a livello nazionale, regionale e comunale, emanati in condizioni di assoluta emergenza. Non appena saranno emanate nuove disposizioni in materia provvederemo a darne comunicazione attraverso i nostri canali d’informazione. Invitiamo pertanto a consultare periodicamente il nostro sito www.fsbusitaliaveneto.it per essere costantemente aggiornati. Non seguirà dunque una nostra risposta sulla questione»

A maggio la situazione è rimasta invariata e nelle mie nuove comunicazioni faccio notare loro che, Busitalia, in altre regioni, ha prontamente inserito avvisi nei relativi siti per dare informazioni agli utenti. Nel medesimo periodo fioccavano tuttavia articoli sulla situazione della firma del contratto tra Busitalia, Comune di Padova e Provicia di Padova».

Rimborsi

«Solo a Novembre -  spiega Ulderica Mennella  - vengono pubblicate le indicazioni su come richiedere i rimborsi, procedura ad ostacoli per chi non ha scanner, pc etc, quindi non certo agevole ai più e che prevede due diverse modalità di erogazione del rimborso: per chi non frequenterà più l’abbonamento verrà convertito in voucher acquistabili di volta in volta tramite app e utilizzabili anche su servizio urbano, per chi frequenta ancora verrà emesso un prolungamento dal giorno effettivo di riapertura delle scuole ma attenzione, solo poco più 100 gg quindi decurtato di qualche giorno rispetto alla durata complessiva acquistata e questo sarà comunicato direttamente all’indirizzo mail usato per registrarsi nella app Busitalia quindi, quello dei ragazzi anche minorenni. La beffa avviene il 5 gennaio 2021 quando mia figlia riceve la quietanza di avvenuto prolungamento dell’abbonamento il periodo dal 07 gennaio 2021 al 17 aprile 2021 per un importo di 95,68 di contro un pagamento effettuato per 10 mesi di 288 euro. Ma le scuole sono chiuse».

Rincaro

«Passi che non si possa rientrare della cifra completa ma che, alla luce di una ordinanza regionale che chiude le scuole almeno fino a fine gennaio, mi venga comunicato il 5 di gennaio, stessa data dell’ordinanza regionale, che il prolungamento sarà attivo da una data in cui le scuole sono chiuse, mi sembra una presa in giro. Inutile ricordare che l’abbonamento pagato dalle famiglie per intero era per corse che con la chiusura delle scuole non si sono svolte. I soldi sono stati incassati ma il servizio non è stato erogato. Mi aspetto che vi sia una presa seria di coscienza da parte e dell’azienda, del Presidente della Provincia e di quei Consiglieri regionali che hanno ricevuto in copia la missiva. Questo comportamento è inaccettabile è un momento difficile e non possono essere sempre i cittadini a farne le spese».

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