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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Caccia in deroga, la IV commissione consigliare veneta rinvia il voto

Andrea Zanoni (IdV): “I consiglieri hanno avuto paura di dover pagare anche loro di tasca propria le multe europee. Salvi almeno per un'altra settimana centinaia di migliaia di fringuelli”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Ieri pomeriggio la IV commissione consiliare della Regione Veneto ha rinviato di una settimana il voto della delibera regionale sulla caccia in deroga per chiedere un parere legale all'avvocatura della Regione in merito alla responsabilità civile di ciascun consigliere ovvero alla possibilità di far pagare le eventuali sanzioni Ue ai consiglieri che avranno votato a favore.

Andrea Zanoni, eurodeputato IdV: “La paura fa novanta. I consiglieri, terrorizzati dall'eventualità di dover pagare di tasca loro le multe europee, hanno preferito rinviare la votazione. Comunque vada, abbiamo assicurato il passaggio incolume a centinaia di migliaia di fringuelli nei cieli veneti almeno per un'altra settimana visto l'attuale periodo di massimo picco migratorio”.

Terrorizzati dalla possibilità di rivalsa civile e penale in caso di condanna dell'Ue sulla caccia in deroga, i consiglieri hanno saggiamente preferito non votare e aspettare il parere dell'avvocatura regionale. Zanoni aveva già preparato l'esposto alla Corte dei Conti per i consiglieri che avrebbero votato a favore e che si sarebbero così aggiunti ai 13 assessori della Giunta Zaia. Mentre i consiglieri stoppavano il voto sulla caccia in deroga, anche grazie alla richiesta di rinvio presentata dal consigliere IdV Gennaro Marotta, morivano le speranza dell'eurodeputato Sergio Berlato e della presidente dell'Associazione Cacciatori Veneti-Confavi, Maria Cristina Caretta che aspettavano l'esito della riunione dietro la porta sperando in un esito positivo.

Zanoni ha incontrato personalmente il 14 settembre il procuratore capo della Corte dei Conti di Venezia, Dott. Carmine Scarano, che gli ha confermato la possibilità di far pagare personalmente ai responsabili regionali le eventuali sanzioni europee sulla caccia in deroga come previsto dalla legge italiana numero 11 del 2005. “I consiglieri hanno avuto paura di dover contribuire ai 500 milioni di euro che potrebbero essere chiesti agli assessori veneti” (considerando che la multa è stata quantificata dal settimanale L'Espresso in oltre un miliardo di euro e che metà spetterebbe alla Lombardia).

“Prima o poi bisognerà far pagare il conto delle immani e ripetute negli anni spese legali direttamente alla Giunta Zaia, vista la montagna di ricorsi e pareri legali che pagano con i soldi dei contribuenti veneti per difendere a spada tratta la caccia in deroga in palese violazione della Direttiva 2009/147/CE e la lobby ingorda dei cacciatori”, conclude Zanoni.

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