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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Anguillara Veneta

L'onda lunga della Capitol Hill brasiliana arriva in Regione: «Via la cittadinanza onoraria a Bolsonaro»

L’ispiratore dei disordini, Jair Bolsonaro, è da poco più di un anno cittadino onorario del comune di Anguillara. La richiesta di sinistra e Ms5 è quella di ritirare immediatamente l'onorificenza mentre il sindaco prende tempo

Quella del Governatore di Brasilia Ibaneis Rocha è stata la prima testa a saltare, in senso figurato si intende, al termine di quella che è stata già definita la Capitol Hill brasiliana. Non avrebbe rafforzato la sicurezza e anzi avrebbe agevolato l’azione dei supporter di Bolsonaro che nella giornata di domenica 8 gennaio hanno assaltato la sede del parlamento brasiliano. Una giornata in cui si è sfiorato di fatto un colpo di stato, che non è andato a buon fine ma che ugualmente porterà serie conseguenze alla vita brasiliana. E mentre scriviamo, in diversi centri brasiliani, i disordini proseguono. 

Brasilia

Una versione che sta circolando con forza e che arriva dalla capitale brasiliana sostiene che sarebbe stata molto più costosa una repressione delle migliaia di seguaci dell'ex presidente che invece lasciarli fare come di fatto è stato. Ma queste persone da 70 giorni erano accampate davanti a una delle caserme della capitale chiedendo l'intervento dei militari. Un documento ufficiale della Segreteria di Pubblica Sicurezza del Distretto Federale (SSP-DF) conferma invece che c'è stata negligenza da parte della Polizia Militare (PMDF) durante l’assalto a Brasilia. Il documento specifica che spettava proprio al PMDF mantenere l'ordine e impedire agli estremisti di entrare in Praça dos Três Poderes. Semplice negligenza o hanno permesso ai bolsonaristi di raggiungere le sedi delle più importanti istituzioni, di proposito? Quello che trapela da media molto affidabili e informati è che i massimi capi della polizia e dell'esercito sapessero eccome cosa stava succedendo, hanno scelto di fatto che la situazione esplodesse nelle mani dei loro subordinati che invece non avevano quel tipo di informazione. Anche loro però, altro elemento che si evince dalle immagini, solidarizzavano eccome con i protagonisti di quella che è stata una vera e propria devastazione. Va inoltre detto che ci sono diversi video apparsi su social, su twitter ad esempio, che mostrano che sono gli stessi militari del Pmdf a scortare il corteo. Solo chi segue distrattamente le vicende latino americane e in particolare quelle brasiliane può dirsi stupito di quanto accaduto e sta accadendo in Brasile nelle ultime ore perché era nell’aria eccome. Già durante la campagna elettorale non sono mancate le tensioni, poi il giorno del voto, soprattutto a nord est, paramilitari e forze vicine all’allora presidente Jair Bolsonaro si sono date da fare, con le armi, per impedire a tanti di raggiungere i seggi e votare. Sono gli stessi che oggi gridano al “golpe” commentando l’elezione di Lula, mentre cercano di metterne in atto uno. Anche il giorno dell’insediamento di Ignacio Lula da Silva, pochi giorni fa quindi, un uomo armato di coltello ha tentato di avvicinarsi al presidente ma è stato fermato in tempo. Poi ci sono state settimane di blocchi stradali in diverse importanti arterie di numerosi stati, con camion messi di traverso a impedire il passaggio di qualsiasi mezzo. La tensione era quindi altissima già prima di domenica 8 gennaio. Le prossime mosse saranno quindi decisive per salvare questa che è ancora una giovane e fragile democrazia dove però ancora troppi nostalgici rimpiangono un tempo che non sembra mai veramente passato. Le relazioni tra ultra destra e militari non hanno mai smesso di preoccupare, ma come ora non ci si era mai più trovati dagli anni Ottanta.

Golpe

«I golpisti che hanno promosso la distruzione della proprietà pubblica a Brasilia sono stati identificati e saranno puniti », ha twittato il presidente Lula che durante l’assalto stava visitando la città colpita dalle inondazioni di Araraquara, nello stato sud-orientale di San Paolo ma è tornato immediatamente a Brasilia per sovrintendere alla risposta a quello che ha definito un attacco mirato a rovesciare il governo eletto democraticamente. Milleducento di questi estremisti sarebbero stati arrestati all'indomani dell'azione nella capitale. 

Veneto

Paradossalmente la vicenda ha anche dei risvolti padovani, aspetto che sembrerebbe un po’ provinciale evidenziare se non si tenesse conto che proprio l’ispiratore di questi disordini, Jair Bolsonaro, è da poco più di un anno cittadino onorario di Comune di Anguillara, comune da dove è partito il bisnonno per fare fortuna. «Nel novembre 2021 Bolsonaro venne in Italia accolto da Salvini a Pistoia e ricevette la cittadinanza onoraria dalla sindaca di destra di Anguillara Veneta. Mi associo alla richiesta di revoca della cittadinanza del nostro circolo di Anguillara Veneta che è stato promotore della protesta contro il fascista brasiliano in occasione della visita», dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale, Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea. La vicenda è arrivata anche in Consiglio regionale del Veneto dove è stata depositata una mozione dalla consigliera e capogruppo del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin che invita a «prendere posizione sui fatti del Brasile».

Bolsonaro

«Credo sia necessaria una forte presa di posizione da parte delle istituzioni regionali, specie considerata l'ipotesi, circolata sulla stampa, di un possibile arrivo in Italia dell'ex presidente Bolsonaro in fuga dalla giustizia brasiliana, anche grazie alla cittadinanza onoraria conferitagli dal Comune di Anguillara Veneta. Ricordo poi che Bolsonaro è stato definito "orgoglio veneto" da consiglieri e assessori regionali della Lega: spero che nel frattempo abbiano cambiato idea e siano pronti a denunciare le violenze che avvengono oggi in Brasile». Dal canto suo la sindaca di Anguillara, Alessandra Buoso, prende tempo e usa la diplomazia: «L'irruzione e l'attacco alle sedi istituzionali sono fatti inaccettabili e incompatibili con i principi su cui si fonda la democrazia. Spero tutto si risolva al più presto, che nessuno debba pagare con la vita e che ai torni al più presto alla normalità. Massima solidarietà alle istituzioni e a tutto il popolo brasiliano». Sull’eventualità di ritirare la cittadinanza di Bolsonaro invece non ci sembra ci siano le condizioni, al momento. 

Bolsonaro Anguillara 2-2-2

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