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«Riaprire le case chiuse»: la proposta di Giuseppe Cruciani e del "Partito dei Veneti"

«Spero che dal Veneto parta una campagna d'opinione che porti alla riapertura delle case chiuse e alla legalizzazione della prostituzione»

«Spero che dal Veneto parta una campagna d'opinione che porti alla riapertura delle case chiuse e alla legalizzazione della prostituzione. Faccio un "in bocca al lupo" ad Antonio Guadagnini ed al Partito dei Veneti che ha il coraggio di introdurre questo tema nella campagna elettorale. Se fossi in Veneto voterei sicuramente per questo Partito. Sappiamo tutti che Zaia vincerà con una maggioranza bulgara e spero che il Presidente faccia un atto rivoluzionario e di vera autonomia realizzando il sogno di almeno un milione di suoi concittadini costretti ad emigrare in Austria e in altri Paesi, da questo punto di vista, molto più civili». A dirlo Giuseppe Cruciani, conduttore del programma "La zanzara" di Radio24, intervenuto a Padova per lanciare la candidatura del Conte Giancarlo Dolfin, candidato per il Partito dei Veneti nelle file che sostengono la presidenza del consigliere regionale uscente Antonio Guadagnini.

Case chiuse

Al Caffé Pedrocchi di Padova il conduttore radiofonico ha "benedetto" la candidatura del Conte Dolfin, noto al pubblico del programma per i suoi sfoghi sui mali di Venezia. Antonio Guadagnini ha presentato i risultati di un sondaggio condotto per conto del Partito dei Veneti dall'agenzia Fabbrica Politica secondo cui, su un campione statisticamente omogeneo di veneti, il 73% si dice favorevole alla riapertura delle case chiuse. Afferma Guadagnini: «Questa è una battaglia di civiltà che mi ha portato a depositare anche una proposta di legge in Consiglio Regionale. Siamo di fronte all’alternativa di mettere la testa sotto la sabbia e avvallare la prostituzione sulle strade, gestita da protettori senza scrupoli che arrivano a drogare le ragazze per farle lavorare di più, ragazze che vengono ridotte a vere e proprie schiave del sesso, le quali ogni sera mettono a repentaglio anche la propria vita, per garantire guadagni illeciti ai loro sfruttatori. Ragazze che sono sottoposte a rischi di qualsiasi tipo: sappiamo che molte di loro si sono ammalate di Covid in questo periodo, sappiamo che sono stati contagiati clienti che a loro volta hanno trasmesso il virus a familiari e amici; oppure, possiamo decidere di gestire il problema senza falsi moralismi, così come avviene nelle cattolicissima Austria. Questo paese ha aperto strutture che garantiscono sicurezza alle ragazze, garantiscono controlli sanitari e rispetto per le persone. Non da ultimo tali strutture, producono un gettito fiscale di tutto rispetto. Io sono per questa seconda alternativa».

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