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Case popolari, nuove linee guida "Basta privilegiati e morosità"

La giunta del comune di Padova ha prrovato le modifiche. Il sindaco Bitonci: "L'amministrazione precedente chiamava solidarietà quello che invece è uno spreco di soldi pubblici a carico della collettività"

200mila euro. Questo, secondo i conti dell'amministrazione guidata dal sindaco leghista di Padova Massimo Bitonci, sarebbe il "peso" sulla collettività di 12 cittadini stranieri, con età comprese fra i 29 e i 42 anni, taluni con partner e minori a carico, che, a vario titolo, avrebbero beneficiato, "senza averne diritto, di un'assistenza ingiustificata o esorbitante, per omesso controllo delle precedenti amministrazioni". L'amministrazione ha annunciato l'intenzione di procedere al recupero degli otto alloggi di cui i soggetti in questione hanno beneficiato e, nello specifico, per i 3 di proprietà comunale, alla messa a disposizione in favore di altri aventi diritto, secondo le nuove linee guida dell'emergenza abitativa, approvate dalla giunta e che privilegeranno i residenti da almeno 10-15 anni.

FAVORIRE I PADOVANI. "L'amministrazione precedente chiamava solidarietà quello che è spreco di soldi pubblici a carico della collettività – ha commentato il primo cittadino Bitonci – La nuova amministrazione privilegerà i padovani che finora sono stati esclusi. Quei 200mila euro dovevano finire in tasca a 200 anziani con pensione minima o a 200 famiglie di nostri concittadini che non arrivano alla fine del mese". Attraverso l'avvocatura civica, l'amministrazione intende procedere inoltre al recupero dei crediti che, se riscossi, integreranno il Fondo straordinario di solidarietà.

"PRIVILEGIATI E MOROSI". Questo il quadro delineato dalla stessa amministrazione Bitonci, in merito ai 12 stranieri in questione: "Quattro sono ospitati in strutture di accoglienza, quali comunità, appartamenti di sgancio, e ricettive, a beneficio delle quali l'amministrazione versa un corrispettivo. Si tratta di U.N., siriano del 1972, che, a seguito di sgombero, è stato ospitato prima in comunità, poi in albergo e successivamente in una cooperativa, dal 2012 ad oggi. Per il mantenimento del suo nucleo sono stati corrisposti 71.310 euro. O.V., nigeriano del 1975, che non ha ottemperato all'impegno di compartecipare ai costi delle rette per un totale di euro 16.967, così come M.E., nigeriano della stessa classe, che ha accumulato un passivo di euro 6.032 e O.S., nigeriana del 1982, la cui posizione è in fase di valutazione. I restanti otto cittadini sono concessionari di alloggi disposti per emergenza abitativa e rientrano nel progetto ex “Casa Buona”, concepito per offrire una soluzione temporanea a chi si trovi in situazioni di improvvisa indisponibilità di un alloggio. Si tratta di S.B.T., del 1975, a carico della collettività per 14.319 euro, inserito nel progetto ex “Casa Buona” già dal 2007. Di S.S., del 1985, che pesa per un totale di 16.016 euro. Di N.T.E., del 1969, che ha accumulato una morosità di 3.980 euro e ha richiesto l'iscrizione anagrafica, all'indirizzo in questione, per 6 soggetti stranieri non autorizzati. Di A.S., del 1976, di A.H.M.L, del 1972, di M.K., del 1970, di E.B., del 1977 e di V.A., del 1972, che hanno pesato sulla collettività, rispettivamente, per un totale di 5.672, 14.690, 13.849, 15.300 e 8.543 euro".

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