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Politica San Carlo / Via Cardinale Callegari

Casetta Berta diventa residenza per persone affette dalla sindrome di Down

Potere al Popolo: «Non possiamo che esprimere soddisfazione per quella che per noi è una piccola grande vittoria»

C'è soddisafazione da parte dei volontari di Casetta del Popolo “Berta Càceres” e di Potere al Popolo - Padova. Decise le sorti dell'ex centro anziani all'Arcerlla che era stato occupato nel maggio 2019 e che era diventato un punto di riferimento per gli abitanti della zona. Sgomberata poi in settembre perché di proprietà dell'Ater, la vicenda ha quindi un lieto fine. 

Utilità sociale

«Apprendiamo - recita una nota di Potere al Popolo - dei nuovi progetti dell’ATER relativi allo stabile di Via Callegari 5, che diventerà una residenza per persone affette dalla sindrome di Down, e non possiamo che esprimere soddisfazione per quella che per noi è una piccola grande vittoria.Una vittoria, sì. Perché la decisione dell’ATER di riqualificare l’edificio e destinarlo ad una funzione socialmente utile, dopo averlo abbandonato per anni e aver già deciso di metterlo all’asta per venderlo a privati, significa che le ragioni della collettività hanno vinto su quelle della speculazione. E non c’è ombra di dubbio che il nostro contributo è stato decisivo in questo senso. Perché senza i quattro mesi in cui quello stabile è stato riaperto e restituito al quartiere attraverso sportelli sociali, corsi gratuiti, doposcuola, pranzi e cene, attività culturali e mutualistiche tutte gestite da volontari, cioè senza i quattro mesi di Casetta del Popolo “Berta Càceres”, quello spazio sarebbe già stato alienato e non sarebbe più un bene pubblico. Proprio così, la tremenda “occupazione abusiva” che i dirigenti regionali vogliono spacciare per il colmo del degrado che ha interessato lo stabile, è in realtà la vera causa di questa sua riqualificazione».

Arcella

«In questo modo, uno degli obiettivi - prosegue la nota - che ci eravamo proposti quando il 1° maggio del 2019 abbiamo dato nuova vita a quel luogo è stato raggiunto. Ora vigileremo affinché veramente l’ATER porti a termine questo progetto. Fino a che non vediamo, infatti, noi non crediamo. D’altra parte, siamo consapevoli che questa riqualificazione dello stabile di Via Callegari non riuscirà a sostituire la funzione che la nostra casa del popolo, pur con i suoi scarsi mezzi, svolgeva per il quartiere e la comunità. I bisogni sociali cui noi davamo risposta sono ancora tutti lì: ce ne rendiamo conto vivendo l’Arcella e attraverso l’inchiesta sulle condizioni di vita e lavoro nel quartiere che stiamo portando avanti negli ultimi mesi. Da quando Berta non ha più una casa, la nostra città ha perso un punto di riferimento che concretamente migliora la vita di tante e tanti, e la nostra determinazione a riaprire ora, necessariamente, in un altro spazio è più viva che mai».

 

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