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Cefalea, passa il Ddl Lazzarini (Lega): riconoscimento come malattia sociale

«Oggi esce dal cono d’ombra che la rendeva una malattia invisibile agli occhi delle istituzioni e della generalità di quanti non ne sono colpiti per diventare malattia sociale»

«Il riconoscimento da parte della Camera della cefalea primaria cronica come malattia sociale è un primo grande segnale di attenzione verso i circa sette milioni di italiani che ne soffrono, con una prevalenza netta di donne e nella fascia 20-50 anni. Oggi esce dal cono d’ombra che la rendeva una malattia invisibile agli occhi delle istituzioni e della generalità di quanti non ne sono colpiti per diventare malattia sociale. Ci auguriamo tempi brevi al Senato per il via-libera definitivo: l'Italia sarebbe così il primo paese in Europa ad adottare un provvedimento come questo». Così la deputata della Lega Arianna Lazzarini, segretario della Commissione Affari sociali di Montecitorio e prima firmataria della pdl per il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale approvata alla Camera.

«Non parliamo del semplice 'mal di testa' passeggero, ma di una malattia cronica e invalidante vera e propria, molto più diffusa di quanto si possa immaginare, che purtroppo - sottolinea Lazzarini - ha già portato alcuni pazienti a compiere gesti estremi. E' causa di un elevato calo della produttività con altissimi costi diretti - trattamenti, farmaci, visite, esami - e indiretti, come perdita di giorni lavorativi e riduzione dell'efficienza, stimati in 20 miliardi l’anno in Italia. Non a caso, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, questa patologia è al secondo posto tra le malattie invalidanti ed è tra le prime dieci cause al mondo di disabilità». 

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