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Colonnello e Pillitteri, mezza retromarcia sulla statua in Prato

I due consiglieri rilanciano la loro proposta che con una mozione in consiglio comunale vorrebbe tra le settantasette statue di illustri padovani anche una figura femminile: «Va bene anche un luogo del centro»

I consiglieri comunali Simone Pillitteri e Margherita Colonnello sono tornati sulla loro proposta di posizionare una nuova statua, ci hanno tenuto a ribadirlo, che celebri una grande figura femminile padovana, in Prato della Valle. La mozione sarà votata il prossimo consiglio comunale. «È utile ribadire - spiegano in una nota congiunta - che non abbiamo mai chiesto lo spostamento della statua privata di Elena Cornaro presente al palazzo del Bo, né che se ne realizzi una copia. Chiediamo invece una sua nuova statua, da realizzare nelle modalità che verranno ritenute consone dagli organismi competenti». Sul luogo del posizionamento si è espresso anche il soprintendente, che motivandolo ha fatto intendere che è difficile in un contesto come quello dell'Isola Memmia in Prato della Valle. Su questo arriva un mezzo passo indietro: «Anche sul luogo non siamo intransigenti. Se non sarà possibile modificare gli stalli vuoti, potrà essere trovata una collocazione più consona, preferibilmente in Prato o, eventualmente, altrove nel Centro cittadino».

Dibattito

Inutile dire che attorno alla vicenda si è scatenato un certo dibattito. Più sui media, in realtà, e la politica. Luigi Tarzia, eletto nella Lista Giordani, commenta: «L'iniziativa è lodevole ma questa è una cosa che non può essere decisa dal voto del consiglio, auspico invece che ci sia un percorso che coinvolga l'Università, associazioni, cittadini. Dovrebbe esserci un percorso più allargato se la questione è così sentita come sembrerebbe. Sono però stato sorpreso da alcune sacche di resistenza arrivate proprio da donne di fronte a questa proposta e allo stesso tempo, stupito, lo sono stato per il tanto clamore che si è dato e si sta dando a questa vicenda. Mi piacerebbe che lo stesso interesse e la stessa passione fosse però messa anche per altre questioni che mi paiono evidentemente più importanti». L'onorevole di Forza Italia, Roberto Caon è stato un po' meno diplomatico: ««Il Prato è un’istituzione padovana, un gioiello della nostra città, pensare di poterlo cambiare è da arroganti. Padova è appena diventata patrimonio dell’Unesco e subito si vuole mettere le mani in uno dei suoi luoghi più storici e più simbolici. Nulla in contrario al valorizzare con delle statue figure femminili della nostra città: Elena Cornaro Piscopia, Eleonora Duse, Vittoria Aganoor, Gaspara Stampa sono tutti nomi di rilievo. Va benissimo ricordare pagine passate della storia Padovana (e della Serenissima) ma si può fare anche senza rivoluzioni culturali. Le statue delle donne di Padova possono trovare spazio in un’area nuova, come l’esterno del nuovo ospedale».

Strade

I due consiglieri, Pillitteri e Colonnello, nella nota, definiscono "alto" il dibattito che si è innescato. Non è della stessa idea Daniela Ruffini, anche lei della maggioranza, che invece non si dimostra particolarmente entusiasta e che anzi evidenzia al contrario come si rischi di svilire temi invece delicati, attuali e importanti: «Non è che boccio - sottolinea Ruffini - la proposta dei colleghi consiglieri Pillitteri e Colonnello, ma per far davvero valere i diritti di noi donne, parlo della parità salariale che ancora è lontana da esistere, ad esempio, le strade da percorrere siano assolutamente altre. Ed è solo un esempio. Magari bastasse una scultura». 

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