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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Comitato Sos Sant'Antonio e sindacati: la preoccupazione per le sorti dell'ospedale

Nella mattinata una conferenza stampa in comune, nel primo pomeriggio un gruppo di infermieri e oss hanno invece inscenato un flash mob. E' il destino dell'ospedale Sant'Antonio a preoccupare, chi ci lavora, chi ci ha lavorato e tanti cittadini che hanno deciso di farsi sentire

Nella mattinata una conferenza stampa in comune, nel primo pomeriggio un gruppo di infermieri e oss hanno invece inscenato un flash mob. E' il destino dell'ospedale Sant'Antonio a preoccupare, chi ci lavora, chi ci ha lavorato e tanti cittadini che da mesi e mesi hanno deciso di farsi sentire. «Abbiamo salvato Padova e ora ci negano i diritti» gridavano furiosi infermieri e oss dell'ospedale all'entrata del Sant'Antonio nel primo pomeriggio. Il passaggio del presidio sanitario sotto l’Azienda ospedaliera ha creato alcuni problemi che ancora non sembrano essere risolti. «Gli amministrativi sono rimasti sotto l’Usl quindi qui non c’è più nessuno – dice Alessandra Stivali, Fp Cgil – Alcuni servizi, come la dietologia, non sono stati riorganizzati quindi ci sono 200 pazienti che non sanno più a chi rivolgersi». Si attendono ancora gli indennizzi promessi per la lotta al Covid-19. «Zaia deve darsi una mossa, ci sono 61 milioni di euro pronti, che vogliamo fare?» si chiede Luigi Spada, Uil Fpl. Non solo, «aspettiamo anche i 10 milioni di euro per adeguare gli stipendi a quelli del resto della regione» fa notare Achille Pagliaro, Fp Cisl. Dalla direzione dell’Azienda ospedaliera, in tutto questo, non arrivano risposte e i sindacati si preparano allo sciopero.

In mattinata il Comitato S.O.S. S. Antonio invece, ha scelto palazzo Moroni per tornare a dar voce alla «profonda preoccupazione per l’impoverimento silenzioso di alcuni presidi e servizi socio-sanitari fondamentali per dare risposta ai bisogni di salute della comunità della città di Padova e dei Comuni limitrofi». Tra gli interventi anche quello della consigliera comunale Anna Barzon: « L’impegno preso dalle autorità competenti, con dichiarazioni pubbliche sia sui giornali che nei documenti, presidente Zaia, Assessore Lanzarin, consigliere Boron e D.G. dell’AOP Flor, era che   il passaggio dell’ospedale S. Antonio all’ Azienda Ospedaliera non avrebbe comportato nessun cambiamento. L’impegno preso da noi Comitato S.O.S. S. Antonio era di monitorare e segnalare cambiamenti e soprattutto riduzioni nei Servizi forniti. Per questo segnaliamo che in questo periodo sono avvenuti numerosi cambiamenti che hanno modificato e decisamente diminuito l’offerta dei Servizi dell’Ospedale S. Antonio». Nello specifico fanno notare che «Durante lo scorso aprile, l’intero VII piano, dove era collocato il Reparto di Geriatria, è stato chiuso per dirottare personale infermieristico verso reparti COVID dell’Azienda. I 30 letti di geriatria sono stati contratti a 10 e collocati al quarto piano, al posto dei letti dedicati alla Riabilitazione, che pertanto attualmente non dispone di alcun posto letto». Ma sono diverse le criticità evidenziate: «L'azzeramento delle attività di riabilitazione, che non riguardano solo l'ortopedia, la riduzione delle attività di Day Hospital e nel reparto di cardiologia». 

Conferenza dei sindaci

«Il Comitato SOS S. Antonio inoltre - annunciano - intende segnalare con forza all’attenzione dei Cittadini e soprattutto delle istituzioni, chiedendo un protagonismo diretto da parte degli Amministratori e la Conferenza dei Sindaci, direttamente coinvolta nei temi socio-sanitari i, le gravi carenze e disfunzionalità che stanno ulteriormente penalizzando l’assistenza ai cittadini più fragili e alle loro famiglie».

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