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Ripristinata: torna la commissione per la rappresentanza degli stranieri residenti a Padova

Era stata ritenuta "organismo non indispensabile" e soppressa a partire dall'11 maggio 2016: saranno oltre 18.500 gli aventi diritto al voto, che potrebbe tenersi entro marzo in via telematica

Era stata ritenuta "organismo non indispensabile" e soppressa a partire dall'11 maggio 2016. Ora, però, è pronta a tornare: gli assessori Francesca Benciolini e Marta Nalin sono al lavoro per ripristinare la commissione per la rappresentanza delle cittadine e dei cittadini stranieri residenti a Padova.

La Commissione

La Commissione è un organismo ufficiale di rappresentanza dei cittadini non comunitari ed apolidi regolarmente residenti a Padova e non aventi la cittadinanza italiana. È composta da 5 a 25 membri eletti, cui si aggiungono il sindaco (o suo delegato), un consigliere comunale di maggioranza ed uno di minoranza. I membri eletti devono rappresentare ambo i generi (maschile, femminile) per almeno il 25% e devono essere di cittadinanze di almeno 4 su 5 delle seguenti aree: Africa del Nord e Medio Oriente, Africa Sub-sahariana, Americhe, Asia ed Oceania, Europa non UE. La Commissione è un organo consultivo per il sindaco, la Giunta, il Consiglio comunale e le commissioni consiliari a cui può presentare pareri sulle proposte di deliberazione e sottoporre proprie proposte su ciò che riguarda la vita amministrativa della città di Padova. Il presidente o il vicepresidente della Commissione partecipa al Consiglio comunale con diritto di parola e senza diritto di voto e presenta le eventuali proposte. La Commissione, tramite un membro delegato, partecipa anche alle commissioni consiliari con diritto di parola e senza diritto di voto.

Voto telematico

E il voto - previsto entro marzo - sarà importante non solo perché consentirà di ripristinare la commissione per la rappresentanza delle cittadine e dei cittadini stranieri residenti a Padova, ma anche perché gli oltre 18.500 aventi diritto dovrebbero esprimere la loro preferenza in maniera telematica: si tratterebbe così del primo caso di "votazione digitale" per il Comune di Padova. Sottolineano gli assessori Benciolini e Nalin: «Questo organismo ci consente di dare voce a quel decimo di popolazione padovana che di solito non ce l'ha creando nel contempo rapporti più solidi con le comunità straniere nel nostro territorio».

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