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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Consiglio comunale acceso: abolita la Commissione per gli stranieri a Padova

Lunedì sera, con 18 voti favorevoli e 10 contrari, l'organo di rappresentanza per i cittadini non comunitari è stato cancellato. Tensione tra opposizione e Lega e Forza Italia

Lunedì sera, nel corso dell'ultimo consiglio comunale - e tra non poche polemiche -, la Commissione stranieri è stata definitivamente cancellata: 18 i voti a favore, 10 quelli contrari.

BITONCI. L'organo di rappresentanza per i cittadini non comunitari venne istituito dall'amministrazione di Flavio Zanonato: "In questi anni i risultati concreti sono stati praticamente nulli - ha dichiarato il sindaco di Padova Massimo Bitonci - come certificato dalla mancanza di partecipazione ed interventi dei due rappresentanti nei consigli comunali. Le porte di sindaco e assessori - ha aggiunto il primo cittadino - sono sempre aperte, gli stranieri hanno gli stessi diritti e doveri degli altri cittadini".

L'OPPOSIZIONE. "Oggi, con l'eliminazione della consulta per i cittadini stranieri residenti a Padova, si consuma un crimine contro il futuro della città. Per ordine di un cittadellese oggi voi silenziate 25.000 padovani, vergognatevi", è il duro commento affidato alla propria pagina Facebook da Zanonato. "Permane l'articolo 43 dello statuto, che non è stato revocato, e quindi se ne desume che la commissione possa ancora riunirsi", ha sostenuto il democratico Gianni Berno. Antonio Foresta, consigliere di Rifare Padova, ha ricordato, inoltre, che, a differenza di oggi, quando venne istituita, i consiglieri di Forza Italia Marco Marin e Matteo Cavatton, si dissero favorevoli ad una Commissione stranieri.

EGI CENOLLI. In consiglio comunale è intervenuta anche Egi Cenolli, presidente uscente della Commissione: "Mi auguro davvero che si trovi la sensibilità per non rovinare un’esperienza, per non praticare una ferita all’intera comunità padovana. Sarebbe un errore, e noi crediamo sarebbe un errore ancor più grave nel tempo che stiamo vivendo, segnato dai conflitti e da una incapacità di costruire dialogo, comprensione reciproca, pace. Non vogliamo sia ritenuta inutile e liquidabile una realtà che ha permesso 5 anni fa – modello ammirato in tutta Italia – di far votare quasi 4 mila donne e uomini, donne e uomini che vivono e lavorano a Padova, che qui hanno messo radici, che qui stanno crescendo i loro figli".

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