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Congresso provinciale di Articolo Uno: «No alla corsa al riarmo»

Domenica 3 aprile si è tenuto il secondo congresso provinciale di Articolo Uno durante il quale è stato riconfermato l'attuale segretario Alessandro Tognon

Si è tenuto domenica 3 aprile il secondo congresso provinciale di Articolo Uno Padova nella sede del Circolo Arci 25 aprile in vicolo II Magenta a Padova. Ad aprire i lavori, dopo la relazione introduttiva del segretario provinciale Alessandro Tognon, i saluti dei tanti ospiti, primo fra tutti il sindaco Sergio Giordani al quale Articolo Uno ha confermato il sostegno in vista delle elezioni amministrative di domenica 12 giugno.

Il congresso

Dopo l'intervento di Giordani è stata la volta delle organizzazioni sindacali, la Cgil di Padova con Marco Galtarossa, del movimento delle donne, Se Non Ora Quando con Milvia Boselli, e delle principali forze politiche del centrosinistra padovano, dal Partito democratico con Franco Corti a Rifondazione Comunista con Giuseppe Palomba, dal MoVimento 5 Stelle con Giacomo Cusumano al Pci con Valerio Beccegato. Presenti per un saluto anche il segretario nazionale dell'Arci, il padovano Daniele Lorenzi, la presidente dell'Anpi di Padova, Floriana Rizzetto, e il direttore scientifico del Centro Studi Ettore Luccini, Mirko Romanato. L'assemblea degli iscritti ha approvato a larga maggioranza la mozione congressuale del segretario nazionale Roberto Speranza, confermando quindi l'impegno di Articolo Uno per la costruzione di un campo largo del centrosinistra che trovi fondamento nei valori del lavoro, della cultura, dell'antifascismo e della pace. L'assemblea ha inoltre eletto i delegati al congresso regionale e ha riconfermato l'attuale segretario Alessandro Tognon alla guida della federazione provinciale di Padova. Il dibattito congressuale non ha potuto prescindere dai temi dell'attualità e ha visto l'approvazione di due ordini del giorno per la pace e la diplomazia, contro il riarmo, per una risposta europea alla crisi e alla guerra. «La corsa al riarmo - si legge nel documento - non può essere la strada per costruire un nuovo ordine mondiale multilaterale, in cui la garanzia reciproca di sicurezza non poggi ancora una volta soltanto sulla deterrenza nucleare. La diplomazia resta la carta insostituibile per dirimere le controversie internazionali».

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