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Il consigliere Lonardi all'attacco su stadio e Arena della Musica. Ed è polemica con il presidente di Ascom, Bertin

Lonardi: «Bertin mi chiama "signor No", lo prendo come un complimento da uno che sa rappresentare solo interessi di parte. Voglio proprio vederla l'Arena della musica...». La replica di Bertin: «In questo clima da funerale per le imprese Lonardi è talmente divertente che mi fa tornare il sorriso»

Il consigliere comunale Ubaldo Lonardi torna all'attacco. Il progetto dello stadio continua e non convincerlo, ma non risparmia critiche sull'Arena della musica, che dovrebbe sorgere in Fiera grazie a una proposta di dei privati tra cui Diego Zed, promoter che ha portato grandissimi nomi a Padova negli anni, da Bruce Springsteen a Sting passando per i Pearl Jam e Roger Waters, tanto per citare alcune delle star internazionali che sono passate da qui. Lonardi ha espresso tutti i suoi dubbi sulla reale fattibilità del progetto e sulla effettiva capienza dello spazio. Mette in dubbio inioltre le effettive intenzioni di Zed, lo lascia intendere in maniera chiara. Prima di tutto però replica a un commento fatto dal presidente di Ascom, Patrizio Bertin, che ha definito il consigliere d'opposizione Ubaldo Lonardi, il "signor No", facendo riferimento a una figura della tv d'altri tempi, quando nei telequiz c'era un giudice di gara che veniva appunto chiamato così da conduttori come Mike Bongiorno. «Rispettare la democrazia è importante, ma non mi stupisco che Bertin non lo sappia perché lui è dentro un ente che non ha nulla di democratico, viene eletto con i voti dei soli iscritti alle associazioni. Poi votano il 10% a farla grande. Sarebbe come dire che va a votare solo chi è iscritto a un partito. Almeno sia consapevole che va a difendere interessi particolari».

Bertin non ha fatto attendere la sua replica, sarcastica: «Arriviamo da una mattinata in cui ci siamo ritrovati di fronte al tribunale dove molti di noi sono e saranno costretti a portare i libri contabili, in una giornata quindi triste, le parole Lonardi mi restituiscono un po' di buonumore. Lonardi è talmente divertente che mi fa tornare il sorriso. E quando spiega come si svolgono le elezioni in Ascom dimostra davvero di non sapere di cosa sta parlando». Lonardi poi, durante la conferenza stampa in cui ha spiegato le ragioni sui suoi dubbi, si è anche chiesto come sia possibile pensare oggi a un luogo dove assembrare tante persone quando non si ha ancora una idea chiara su come potranno riprendere gli spettacoli e su come si potrà assistervi una volta finita l'emergenza pandemia. «Mi chiedo se davvero Zed e l’amministrazione comunale hanno parlato di questo progetto. Come si può sparare una capienza di 12mila persone? Quel padiglone, il 7, ha una portata massima di 8200 persone. E’ chiaro che sono boutade che si danno alla gente per far illudere che si fa qualcosa. Anche per questo Bertin non doveva schierarsi a favore di un progetto così, invece dovrebbe pensare di più ai tanti suoi associati in difficoltà». 

Sulla polemica sull'Arena della Musica è intervenuto anche l'assessore Antonio Bressa: «Spiace che un progetto così importante, che da una prospettiva di crescita all’economia cittadina, possa essere oggetto di polemica da parte dell’opposizione. Sono in tanti infatti ad aver colto le opportunità positive che porta con sé, a partire proprio dal mondo del commercio, che sta spingendo da tempo per dotare la città di una struttura che può dare un indotto economico diffuso. Per quanto riguarda Zed parliamo di professionisti che hanno reso Padova una delle piazze più importanti in Italia in quanto a concerti dal vivo. Invece che dubitare di loro dovremmo ringraziarli per l’impegno che si sono assunti». Sul fronte capienza l'assessore ha voltuo ricordare che «l’edificio verrà ristrutturato è alzato, per questo cambierà la capienza. Per quanto riguarda il futuro dei live penso sia opportuno sentire cosa hanno da suggerire gli esperti del settore che ne prevedono la ripresa». Infine il capitolo stadio: il consigliere Lonardi si è detto per nulla soddisfatto di quanto si sta facendo all'Euganeo. Ha ribadito tutti i suoi dubbi, uno ad uno. «Non c'è un progetto per il secondo e terzo lotto, si aspetta che ci pensi qualche privato. I palazzetti in realtà sono palestre. Questo progetto accontenta solo gli ultras. Chi le vede da lontano oggi continuerà a vederle da lontano anche domani». L'assessore Bonavina non ha voluto nuovamente replicare: «Anche basta con queste polemiche, noi stiamo andando avanti con questo primo stralcio di lavori e siamo concentrati su questo. Il resto sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. Noi abbiamo cominciato un percorso, c'è chi ha preferito non far nulla». 

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