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Consiglio comunale deserto, l'amarezza di Luciani: "Disinteresse che i padovani non meritano"

Il consigliere della Lega Nord attacca e rivela: "Offesa ai cittadini, forse le decisioni sono già state prese nella stanza dei bottoni"

Emerge dell'amarezza nelle parole del consigliere della Lega Nord Alain Luciani che dopo aver partecipato ad un consiglio comunale "deserto" ha deciso di sfogarsi: "Un consiglio comunale quello di lunedì scorso che definirei come minimo irrispettoso nei confronti dei consiglieri che lavorano per il bene della città, si impegnano e occupano molta parte del loro tempo, spesso sottraendolo a famiglia e lavoro, per contribuire al buon andamento dell’amministrazione. Un consiglio desolatamente vuoto e offensivo nei confronti dei cittadini che i consiglieri rappresentano: tutti i cittadini hanno diritto di far sentire la loro voce tramite i rappresentanti che hanno scelto di far approdare in consiglio, non solo quelli che hanno votato la maggioranza. Ma il vuoto che si è visto durante tutto lo svolgimento con la presenza del solo vicesindaco e di un paio di assessori che, oltretutto non sono rimasti per tutto il tempo, ha il sapore amaro di un’istituzione che non tiene in nessun conto i cittadini che amministra".

"Decisioni già prese"

Al di là del fatto che molte delle interrogazioni, su argomenti che interessano i padovani sono state coattamente rinviate mancando l’interlocutore, la sensazione è quella che tanto disinteresse possa essere dovuto al fatto che le decisioni sono già state prese nella stanza dei bottoni ignorando bellamente le tanto sbandierate in campagna elettorale partecipazione e concertazione. A memoria non si ricorda un consiglio comunale con l’amministrazione praticamente assente ed un vicesindaco debordante non tanto di risposte ma di arroganza, fino ad arrivare alle minacce nei confronti di un consigliere di opposizione. Un vicesindaco impegnato a dialogare con domande e risposte preconfezionate, solamente con la parte politica che lo ha sostenuto. Un quadro sconfortante che non vorremmo mai più vedere, un disinteresse che i padovani non meritano di certo. 

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