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Consiglio provinciale di Padova: discussa la riorganizzazione della sanità padovana e dell'ospedale di Camposampiero

All'ordine del giorno il nuovo modello della sanità del territorio Padovano, tra cui l'ennesima riorganizzazione dell'Ospedale di Camposampiero. Presenti: i Direttori Generali delle Ulss 15 (Benazzi), 16 (Brazzale), 17 (Pavesi), dell’IOV-Istituto Oncologico Veneto (Miozzo), dell’Azienda Ospedaliera ( Scannabieco e Marcolongo)

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi
Al consiglio Provinciale del "del 18 luglio 2013" sono presenti i Direttori Generali delle Ulss 15 (Benazzi), 16 (Brazzale), 17 (Pavesi), dell'IOV-Istituto Oncologico Veneto (Miozzo), dell'Azienda Ospedaliera ( Scannabieco e Marcolongo).
Il dibattito è stato ampio (non erano previste votazioni).

All'intervento del Direttore Benazzi è seguito quello del consigliere Scantamburlo e poi la replica del Direttore: si riporta qui di seguito tale parte del dibattito.

Il Direttore Benazzi nel suo breve intervento evidenzia tre aspetti:

  1. la massima integrazione dell'ULSS 15 con i Comuni per la medicina sul territorio, attuata grazie alla collaborazione dei Comuni. Ricorda che la popolazione dell'Ulss ha il 20% di over 65 anni e che gli 80enni sono pari al 6,5% della popolazione, con tutte le conseguenti ricadute per la cura della salute. Evidenzia l'avvio dei Gruppi integrati UTAP, le 24 h garantite di continuità assistenziale, la telemedicina, la medicina di gruppo.
  2. Ospedali di comunità: ne sono previsti 2, di 20 posti letto ciascuno, al fine di evitare ricoveri impropri e di contenere le spese. Infatti, il ricovero presso l'Ospedale di comunità differenzia moltissimo il costo giornaliero rispetto al ricovero in Ospedale.

Il dottor Benazzi insiste sulla grande utilità del collegamento con l'Azienda Ospedaliera di Padova e sull'opportunità di attivare reti cliniche di emergenza per portare a Padova malati bisognosi di cure speciali.

  1. Schede ospedaliere: "Dobbiamo riconoscere che le schede sono state favorevoli per noi: si vedanoinfatti, i posti letto, il fatto che gli ospedali non sono stati penalizzati, ma riconosciuti nella loro qualità, si veda lo sforzo fatto di abbattimento delle liste d'attesa. Sono stabiliti 690 posti letto con 32 apicalità. E' mantenuto l'Ospedale di rete su 2 gambe, con primari che si sposteranno nelle 2 sedi.

CTO del Veneto: grande scelta! centro di riferimento regionale, unico. Perché è stato previsto? Teniamo conto che a Camposampiero ci sono 7 sale operatorie, nuove, con 3 di esse che si prestano particolarmente per gli interventi propri della Traumatologia. C'è inoltre la chirurgia robotica (con 230 interventi all'anno).

E' importante il fatto che che in entrambi gli Ospedali siano previsti i reparti fondamentali e cioè: Rianimazione, Patologia neonatale, Cardiologia, Pronto Soccorso".

Intervento integrale del consigliere Scantamburlo:

"Finalmente, abbiamo avuto il Piano socio sanitario! Dopo un anno, finalmente abbiamo le schede ospedaliere!

Tutto va inserito, come scrive la delibera regionale, entro le condizioni di vita di oggi e di domani che vedono il progressivo invecchiamento della popolazione con più patologie cronico-degenerative e disabilità conseguenti. Ne conseguono il potenziamento dell'assistenza territoriale, il completamento del processo di razionalizzazione della rete ospedaliera (e vediamo se questa volta accadrà anche per Verona, considerata la non omogenea applicazione dei parametri dei posti letto per abitanti stabiliti nelle diverse aree del Veneto) e l'integrazione Ospedale-territorio, come ha detto il direttore Benazzi, per garantire la presa in carico integrato della persona e la continuità dell'assistenza.
Ma c'è un punto debole: quale? Le strutture di ricovero intermedie. Nella delibera si dice soltanto che esse avranno 1263 posti letto. Ma mancano le schede territoriali: fatti i tagli, decise le schede ospedaliere, è da decidere dove collocare i servizi territoriali. La contestualità degli interventi è particolarmente importante affinchè l'intero processo divenga razionale ed efficace. Mentre si riducono i posti letto negli ospedali, non si dice dove e come collocare le strutture intermedie, dagli ospedali di comunità ai Centri Alzheimer, fino agli Infermieri per l'assistenza domiciliare.

Soffermiamoci sulle previsioni per la nostra provincia:

  • Un Ospedale unico per la Bassa: è stata una scelta coraggiosa e lungimirante, attuata grazie ai Sindaci e a quei Direttori Generali.
  • Il nuovo polo della Salute a Padova: Bene! Si vada sollecitamente avanti. Occorrerà tener conto anche delle richieste della popolazione del Piovese e trovare assieme ai Sindaci di Piove di Sacco e dei Comuni contermini la soluzione possibile e più adatta alle esigenze di salute di quei cittadini.
  • Ulss 15 Alta Padovana: è scritto: Presidio ospedaliero di rete su 2 sedi. Bene, ciò ci conforta.Direttore, Lei ha parlato di "scelte favorevoli per noi". Favorevoli è un aggettivo pesante, in sé e anche rispetto ad altre ULSS. Io credo, invece, che le previsioni delle schede per noi si debbano inquadrare entro un percorso che ha visto finora tagli rilevanti attuati nei posti letto, riduzioni di reparti e di servizi, unificazione di non pochi di essi. Diciamo che non siamo stati secondi a nessuno nell'eseguire ciò, anzi si è operato con pronta obbedienza alle disposizioni o ai suggerimenti del Presidente della Giunta, dell'Assessore, del Dirigente regionale della sanità e tagli ulteriori ci sono anche nelle schede attuali: si veda che da Camposampiero scompariranno l'Oncologia, il Centro Trasfusionale, l'Anatomia patologica, la Farmacia (i quali passeranno a Cittadella: perché?). Allora è molto più corretto e più obiettivo inserire il presunto atteggiamento favorevole che sarebbe stato riservato all'Ulss 15, entro il percorso pesante attuato finora.
A Cittadella: è da completare la piastra servizi, ma ciò non viene previsto nelle schede, e tanto meno il relativo finanziamento.
A Camposampiero: Un ospedale di rete o un ospedale monospecialistico, come qualche autorevole politico regionale tende a definirlo, e Lei, Direttore, lo sa (si veda il Presidente della V Commissione Sanità).
Un CTO? E i finanziamenti per realizzarlo?
Non si penserà certo a finanziarlo con la quota procapite!
E per quale genere di traumi? Non si prevede, ad esempio, l'elisoccorso ritenuto indispensabile per accedere in molti casi alla cura di tali patologie.

Alle Molinette di Torino il CTO è un grandissimo complesso moderno e funzionale, collocato dentro un grande Ospedale nel quale ci sono tutti i reparti e al quale accedono i pazienti di tutte le patologie.

Dunque, la domanda di fondo che i cittadini si pongono è:
con il CTO, per tutte le patologie importanti e non legate a traumi i pazienti del Camposampierese dovranno recarsi all'Ospedale di Cittadella? E' bene fare chiarezza su ciò.

Il CTO di Padova è stato lasciato cadere a suo tempo. Perché?

In conclusione, chiediamo che quello di Camposampiero resti davvero, ospedale di rete. E reparti e servizi siano distribuiti nei 2 ospedali in modo veramente equilibrato. Su ciò che è avvenuto finora, Lei sa che io nutro qualche dubbio…

L'ospedale di Camposampiero mantenga la sua tradizione di eccellenza, a vantaggio effettivo dei cittadini".

Replica del Direttore Benazzi:

  • " Gli Ospedali di comunità saranno uno al Centro Bonora di Camposampiero; 1 nella Casa di Riposo di Cittadella.
  • CTO: il Molinette, considerato il primo d'Italia e che opera per 4.800.000 cittadini, ha uno standard di personale…, di organizzazione, di tipo di assistenza…, che è certamente inferiore a quello che l'Ospedale di Camposampiero può potenzialmente offrire al CTO.
  • Per le strutture e i finanziamenti, sì, è vero che nelle schede non sono indicati, ma dopo l'approvazione delle schede, vedremo le necessità in V Commissione e cercheremo le forme e i modi per ottenere i fondi necessari".
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