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Politica Ponte San Nicolò

Contributi per investimenti in opere pubbliche, NordEst escluso: la denuncia della Lega

Interrogazione presentata al Ministero dell'Economia dai parlamentari veneti del partito di centrodestra: penalizzato anche Ponte San Nicolò

“Inammissibile che il Veneto e tutto il Nordest sia al momento stato escluso dai contributi per investimenti in opere pubbliche e messa in sicurezza degli edifici e del territorio. Chiediamo, pertanto, al Ministro dell’Economia e delle Finanze di intervenire e modificare i criteri di assegnazione dei contributi previsti per i prossimi due anni, al fine di premiare, da un lato, i Comuni virtuosi e, dall'altro, l'urgenza dei progetti”. Lo dichiarano i parlamentari leghisti veneti di Camera e Senato firmatari tutti dell’interrogazione presentata oggi al Ministero con la quale viene richiesto di assumere al più presto le opportune iniziative di carattere normativo per modificare le assegnazioni dei contributi. 

Penalizzato anche Ponte San Nicolò 

“Al momento sono state ammesse e finanziate le richieste di moltissime amministrazioni con bilanci disastrati a scapito dei Comuni in pareggio o addirittura in avanzo. Ad esempio, pur risultando idonei, non risultano accolte le richieste di enti virtuosi come San Pietro di Cadore nel Bellunese, Nervesa della Battaglia nel Trevigiano, Ponte San Nicolò nel Padovano e molte altre località venete. Una simile graduatoria – spiegano i parlamentari della Lega -  è il risultato della norma stabilita dalla stessa Legge di bilancio 2018, la quale prevede che "qualora l'entità delle richieste pervenute superi l'ammontare delle risorse disponibili, l'attribuzione è effettuata a favore dei comuni che presentano la minore incidenza dell'avanzo di amministrazione”, al netto della quota accantonata, rispetto alle entrate finali di competenza, stabilendo quindi di fatto un premio per i Comuni nelle peggiori condizioni finanziarie. Questa disparità era già stata sollevata dalla Lega in sede di esame della Legge di bilancio, ma le proposte di modifica, finalizzate all'inserimento di alcuni criteri di virtuosità nell'assegnazione dei contributi, non sono state accolte dai gruppi parlamentari di maggioranza, su parere contrario del Governo. In questo modo, sono stati esclusi molti Comuni che, pur avendo gestito in maniera assennata le risorse pubbliche, oggi si ritrovano a non avere i contributi per la realizzazione di importanti opere per i cittadini. Un paradosso: lo Stato, dunque, richiede efficienza ai Comuni – concludono i leghisti – il che spesso si traduce anche in maggior sacrificio per l'ente e i suoi cittadini - ma poi premia l'inefficienza e l'incapacità”.

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