rotate-mobile
Politica

Corruzione in appalti pubblici, otto arresti tra funzionari e imprenditori

Tra gli indagati l'ex deputato Pdl Filippo Ascierto, il sindaco di Villafranca Luciano Salvò. Ai domiciliari Aldo Marcon, ex direttore Ater Padova e Venezia, e Roberto Lasalvia, tenente colonnello dell'esercito

Al termine di un’indagine avviata nel gennaio 2011 durata più di 2 anni, condotta con l'ausilio di attività tecniche e riscontri sul campo e terminata nel settembre 2012, lunedì mattina, Guardia di Finanza e carabinieri di Padova hanno presentato il conto a 5 dipendenti pubblici e a 3 imprenditori, due del Cittadellese e uno di Padova, arrestati con la pesante accusa, a vario titolo, di ''associazione a delinquere finalizzata a commettere un numero indeterminato di reati contro la pubblica amministrazione, tra i quali turbativa di asta, abuso di ufficio e corruzione''. L'ultimo dei tre titolari di aziende finiti in manette è stato acciuffato nella mattinata di lunedì, quando è rientrato in Italia a conclusione di una battuta di caccia in Bosnia. In base a quanto accertato, l'organizzazione avrebbe influito su appalti per un valore totale di almeno 4 milioni di euro in due anni.

POLITICI TRA GLI INDAGATI. Sono oltre 100 i finanzieri e militari dell'arma impiegati nell'esecuzione dei provvedimenti restrittivi della libertà personale emessi dal gip di Padova, nella notifica di ulteriori 22 avvisi di garanzia e nelle 40 perquisizioni a domicili ed uffici a carico dei 30 indagati nell’ambito dell'operazione denominata "Pantano” in cui risultano coinvolti funzionari del Comune, della Provincia, dell’Ater, dell’Esercito e numerosi imprenditori edili. Tra gli indagati risultano anche l'ex deputato Pdl Filippo Ascierto, la sua ex compagna e il sindaco di Villafranca Padovana ex assessore provinciale Luciano Salvò. Agli arresti domiciliari sono finiti Aldo Marcon, ex direttore dell'Ater di Padova e Venezia, Roberto Lasalvia, tenente colonnello dell'esercito, alcuni dipendenti della Provincia e del Comune di Padova. L'indagine è nata dopo un prima inchiesta che riguardava l'Arpav (Agenzia regionale per l'ambiente del Veneto) risultata totalmente estranea alla vicenda. Ma seguendo le tracce di alcune persone che erano state controllate dagli investigatori, l'indagine coordinata dal pubblico ministero padovano Federica Baccaglini e dal procuratore aggiunto Matteo Stuccilli, ha portato a ben altro esito con l'operazione "Pantano".

APPALTI E CORRUZIONE. Le indagini hanno ricostruito una vasta rete di relazioni, contatti, amicizie e connivenze finalizzate ad aggiudicarsi appalti di ristrutturazione edilizia di scuole e caserme dell’esercito. Passati al setaccio contratti, bandi di gara, appalti ed aggiudicazioni varie degli ultimi 5 anni, banditi dal Comune, dalla Provincia, dal V Reparto Infrastrutture dell'Esercito e dall’Ater di Venezia e Padova. Dietro il pagamento di denaro contante, cene, viaggi, ricambi di autovetture e ristrutturazione ad abitazioni private, i dipendenti pubblici avrebbero favorito imprenditori amici nell’aggiudicazione delle gare. L’operazione è tutt’ora in corso al fine di ricostruire pienamente sprechi e illegalità commesse nell’ambito degli appalti edili.

CGIL PADOVA: "Si faccia pulizia e si vada fino in fondo"

LE ACCUSE AD ASCIERTO E L'EX COMPAGNA. Per quanto riguarda l'ex deputato del Pdl Filippo Ascierto, l'accusa è di millantato credito nei confronti di un dirigente dell'Arpav al quale Ascierto avrebbe promesso un avanzamento di carriera. Al centro dello "scambio" ci sarebbero state ingerenze negli appalti per la realizzazione di una quarantina di case Ater fra Padova e provincia realizzate da imprenditori edili dai quali il politico avrebbe ricevuto "favori" per lavori all'interno di un'abitazione di sua proprietà. L'ex compagna di Ascierto è accusata di truffa ai danni del Comune di Padova: l'indagata avrebbe emesso fatture gonfiate per ottenere rimborsi da palazzo Moroni, che in questa tranche delle indagini risulterebbe quindi parte lesa. Le fatture avrebbero fatto riferimento a una manifestazione organizzata nel 2011 dall'associazione Andromeda, di cui Ascierto era presidente.

FEDERCONTRIBUENTI: "Ascierto Tentò di fermare il lavoro di un carabiniere per favorire alcuni amici"

GLI ALTRI COINVOLGIMENTI. Luciano Salvò risulta indagato per eventi dei quali si sarebbe reso protagonista nel corso di un incarico da lui rivestito all'interno dell'Interporto di Padova. Secondo le accuse avrebbe in qualche modo influenzato l'assegnazione di una gara d'appalto per 90mila euro in cambio di "benefit" fra i quali lavori eseguiti nella sua abitazione. Il tenente colonnello dell'esercito Roberto Lasalvia avrebbe ricevuto regalie in cambio del pilotamento di alcuni lavori in caserme e alloggi di servizio dell'esercito fra Padova e Cittadella.

COMUNE E PROVINCIA. Alcuni funzionari della Provincia di Padova avrebbero "viziato" appalti per lavori all'interno di scuole, mentre per quanto concerne il Comune, alcuni dipendenti risulterebbero coinvolti con l'accusa di aver influito su un appalto da 200mila euro per l'adeguamento alla normativa antincendio del Tribunale di Padova.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Corruzione in appalti pubblici, otto arresti tra funzionari e imprenditori

PadovaOggi è in caricamento