Cure del linfedema, Sinigaglia: «A Padova situazione insostenibile per liste di attesa e costi»
Il consigliere regionale del Partito Democratico accusa: «Il servizio pubblico garantisce solo un ciclo di linfodrenaggio l’anno, da 10 sedute: queste persone però hanno bisogno costante delle terapie e sono costrette a rivolgersi al privato con costi fino a 80 euro per volta»
«Sul linfedema abbiamo approvato lo scorso settembre all’unanimità una mozione, di cui ero primo firmatario, in cui sollecitavamo la Regione ad applicare le linee guida nazionali, garantendo cure adeguate. Da allora però è stato fatto ben poco e, almeno a Padova, la situazione è peggiorata per mancanza di personale con liste di attesa lunghissime e costi proibitivi per l’accesso al privato»: è quanto denuncia il consigliere regionale del Partito Democratico Claudio Sinigaglia ricordando le notevoli disparità tra le singole Ulss nella presa in carico degli utenti, costretti anche a spendere cifre proibitive.
Linfedema
Aggiunge Sinigaglia: «Il servizio pubblico, infatti, garantisce solo un ciclo di linfodrenaggio l’anno, da 10 sedute: queste persone però hanno bisogno costante delle terapie, sono costrette a rivolgersi al privato con costi fino a 80 euro per volta, una cifra impossibile per molti. L’unica novità positiva è stata il riconoscimento dell’ospedale di Asiago come Centro regionale di riferimento per la diagnosi e il trattamento della malattia. A Padova però la continua a essere critica: l’Azienda ospedaliera, dove arrivano anche pazienti dello Iov, pare aver sospeso la presa in carico di pazienti a causa del pensionamento della fisiatra che è indispensabile per visite e prescrizioni, in via dei Colli il servizio di linfodrenaggio è stato sospeso per mancanza di fisioterapisti, al Sant’Antonio così come a Conselve e Piove di Sacco ci sono liste di attesa lunghissime, si parla addirittura di anni. Non stiamo parlando di una malattia rara, anzi: ogni anno si registrano in Italia 40mila nuovi casi in Italia con una diffusione paragonabile a quella del tumore al seno, perciò serve l’intervento immediato della Regione Veneto che non può rimanere inerte e indifferente di fronte a questa incredibile situazione. Mi chiedo poi perché anche lo Iov non si attivi e apra uno specifico servizio sul linfodrenaggio».