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Decreto sicurezza, Bitonci: «Giordani applichi la legge e la rispetti»

Il sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze attacca frontalmente il sindaco di Padova: «Metta in atto il decreto sicurezza di Salvini se non vuole mandare completamente a rotoli questa città»

«Giordani applichi la legge e metta in atto il decreto sicurezza di Salvini se non vuole mandare completamente a rotoli questa città». Inizia così il duro atto di accusa del leghista Massimo Bitonci a Sergio Giordani dopo le dichiarazioni del sindaco di Padova.

«Padova allo sbando»

Il sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze affida a un lungo comunicato il suo attacco a Giordani: «Padova, da quando è in mano a questa amministrazione, è allo sbando: preoccupanti i livelli di degrado, di criminalità e di delinquenza rispetto a quando a guidarla c’eravamo noi. Il sindaco della sinistra parla di fantasmi, ma in città ci sono già e sono quelli che bivaccano, delinquono, spacciano nelle zone vicino alla stazione, al Portello, sul Cavalcavia Borgomagno, all’Arcella ma anche nelle piazze del centro storico proprio sotto le finestre del Comune. E per tutta risposta Giordani cosa fa? Decide di stare con i clandestini e di mettersi contro i propri cittadini. Ma i padovani sono scontenti di questa politica buonista di un sindaco ostaggio del suo vice e della parte più estrema della sua maggioranza presente in Giunta ed in Consiglio Comunale; di un sindaco che viene meno ai suo obblighi di amministratore e i risultati sono ormai sotto gli occhi di tutti: spaccio, prostituzione, spaccate, aggressioni sono all'ordine del giorno. Questo sindaco, costretto ad assecondare una coalizione che parla di “resistenza”, invece di applicare il decreto sicurezza come da suo preciso obbligo in qualità di amministratore locale, si oppone a un provvedimento che intende tutelare il territorio ed i suoi cittadini. Negli anni scorsi, quand'ero alla guida di questa città e al governo c’erano altri partiti, ho sempre rispettato la legge, le indicazioni delle Prefetture e le circolari ministeriali per il bene della comunità. Contrariamente a quanto sta facendo Giordani che afferma di dover tutelare la città e parla di gravi tensioni sociali senza sapere che è solo attraverso il decreto della Lega che riuscirà a garantire la sicurezza pubblica»

«Giordani mero esecutore, non legislatore»

Conclude Bitonci: «A Giordani sfugge che lui è un mero esecutore al servizio di questa città e non un legislatore; faccia quindi quello che gli viene detto dal Prefetto, segua le norme e non provveda all’iscrizione anagrafica dei profughi in attesa dello status di rifugiato solo nell'intento di crearsi una nuova base elettorale per la prossima tornata avendo ormai perso il consenso della maggior parte dei padovani costretti, ingiustamente, a pagare di tasca loro i servizi pubblici a vantaggio di stranieri irregolari presenti in città. Questa gente va rispedita a casa loro e un primo cittadino deve pensare a trovare un posto di lavoro, un'abitazione, dei sussidi per i giovani, le coppie o per gli anziani invece di ignorare le esigenze dei padovani a vantaggio di un nuovo bacino di voti.  Per il bene di Padova applichi la legge e ripristini le azioni in tema di sicurezza introdotte dall'amministrazione Bitonci: regolamento Polizia Locale, daspo, accattonaggio molesto, ecc... I padovani come tutti i cittadini d’Italia chiedono legalità e sicurezza e che soggetti irregolari e i delinquenti vengano allontanati dalle vie e dalle piazze di questa città. Giordani non “disobbedisca”, faccia il suo dovere”».

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