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Dossier dell'Udu sulla contribuzione: «Tasse universitarie troppo alte, vanno abbassate»

Nella mattinata di lunedì i rappresentanti di Studenti Per - UDU Padova in un punto stampa hanno presentato i loro dossier sulla contribuzione studentesca, intitolato "#toomuch"

Nella mattinata di lunedì i rappresentanti di Studenti Per - UDU Padova in un punto stampa hanno presentato i loro dossier sulla contribuzione studentesca, intitolato "#toomuch", dall'omonima campagna. «E' un documento frutto di intense discussioni, ricerche e incrocio di dati che abbiamo rielaborato in queste settimane - dichiara Pietro Notarnicola, coordinatore dell'UDU Padova - molti studenti sono ignari dei meccanismi di finanziamento e sostentamento che stanno dietro ad un ateneo pubblico: questo è il primo passo per portarli ad una maggiore consapevolezza, individuando anche le criticità di questo sistema. Martedì 23 febbraio alle 10.00, durante la seduta del Consiglio di Amministrazione di ateneo, continueremo a far sentire la voce degli studenti sotto il rettorato, lanciando un presidio per chiedere all'ateneo una riduzione delle tasse».

Studenti

«Ciò che ci ha spinto a creare questo dossier è la situazione - sottolinea Alessia Conti, rappresentante UDU in Senato Accademico - in cui siamo stati lasciati in questo periodo come studenti. Abbiamo dovuto fare molti sacrifici, rimanendo nelle nostre città e adeguandoci alle nuove forme di didattica telematica. I disservizi da parte dell'ateneo e la scarsa organizzazione hanno inciso molto sull'esito di questa sessione per molti studenti. E come se non bastasse, le tasse aumentano! Abbiamo quindi sentito la necessità di studiare a fondo il sistema di finanziamento dell'università, in modo da renderlo chiaro a tutte e tutti gli studenti, e formulare delle proposte alternative».

Dossier

«Il dossier punta a fornire una panoramica sulle modalità di finanziamento degli atenei italiani e sul motivo per cui la contribuzione studentesca sia così alta nel nostro Paese - prosegue Enrico Caccin, rappresentante in Senato Accademico - ma non si limita solo a questo: il documento prosegue anche con una comparazione a livello europeo, evidenziando come dei modelli virtuosi esistono e sono possibili. Il problema a monte è sempre lo stesso: anni di tagli al settore dell'istruzione che hanno portato a storture nel sistema universitario, come le tasse alle stelle e lo sforamento della contribuzione».ù

Padova

Ritornando sul singolo caso padovano, Anna Tesi, rappresentante UDU in Consiglio di Amministrazione dell'ateneo, puntualizza: «La scorsa primavera il Bo ha stanziato 15 milioni di sostegno alla popolazione studentesca: ne sono stati utilizzati meno di 4, non perché gli studenti non fossero effettivamente in difficoltà, ma perché la maggior parte dei bonus previsti presupponevano il ritorno della didattica in presenza, o presentavano requisiti molto stringenti. Crediamo però che, per essere veramente d’aiuto in questo delicato momento, non ci si possa limitare a questi risultati, che renderebbero questo intervento semplicemente “spot” e non realmente incisivo. Come studentesse e studenti, chiediamo che i restanti 11 mln vengano reinvestiti sulla contribuzione studentesca, andando così ad abbassare le tasse, in maniera progressiva, per tutta la popolazione studentesca rientrante nella fascia ISEE dai € 20.000 ai € 40.000, sia in corso che non. Toomuch è una campagna che nasce con un intento ben preciso: chiedere all'ateneo una riduzione delle tasse per le migliaia di studenti e famiglie messi in difficoltà dal protrarsi dell'emergenza sanitaria -  spiega Marco Dario, rappresentante in Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari - I rimanenti 11 milioni non possono rimanere in cassa, per questo abbiamo lanciato anche una raccolta firme, ormai giunta a 4000 sottoscrizioni. La misura, ovviamente, non può essere una tantum, ma solo parte di un progetto più ampio. Siamo ben consapevoli - conclude - che non si può attivare solo l'ateneo per raggiungere questi obiettivi. Motivo per cui intensificheremo anche il nostro lavoro a livello ministeriale. Il CNSU deve diventare punto di riferimento per un confronto con gli studenti universitari per una allocazione condivisa dei fondi Next Generation EU e per rendere l'università veramente accessibile a qualsiasi fascia di popolazione». 

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