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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Sacra Famiglia / Via Salerno, 1

«Dove c'era il consultorio ora non c'è più nulla»: la lettera dei cittadini ad Ulss, Ater e Regione

Flash mob di Coalizione Civica in via Salerno dove, fino a qualche anno fa, al civico 1, era attivo un Consultorio Familiare. «Un servizio essenziale per donne, famiglie, bambine e bambini, adolescenti, persone adulte in difficoltà»

Una lettera sottoscritta dagli abitanti del quartiere Sacra Famiglia, alla ULSS, all'Ater e alla Regione Veneto, per sollecitare il ripristino di alcuni servizi che sono venuti a mancare, essenziali però. Delle istanze di questi cittadini si sono fatti promotori gli attivisti di Coalizione Civica che hanno anche organizzato un flash mob di fronte la palazzina dove questi servizi erano fino a qualche tempo fa garantiti. 

La lettera

«Siamo abitanti e residenti del quartiere Sacra Famiglia a Padova e vi scriviamo perché in via Salerno, fino a qualche anno fa, al civico 1 era attivo un Consultorio Familiare. Un servizio per donne, famiglie, bambine e bambini, adolescenti, persone adulte in difficoltà. Un luogo dove Ginecologa, Psicologa, Infermiera, Ostetrica, Assistente sociale erano a disposizione, spesso gratuitamente e senza bisogno di appuntamento, per la cittadinanza. Fornivano assistenza alla gravidanza, corsi di preparazione al parto, promozione dell’allattamento al seno, consulenza per la contraccezione ed eventualmente per l’interruzione volontaria della gravidanza, supporto alle donne in menopausa, visite ginecologiche, senologiche e PAP test, consulenza e terapia psicologica, supporto alle coppie in crisi, educazione affettivo-sessuale nelle scuole, visite domiciliari alle neomamme».

Vuoto

«In quell’edificio ora c’è un vuoto sociale. Dopo la chiusura del Consultorio il nostro quartiere non solo ha perso un servizio essenziale per tutte e tutti noi abitanti, ma ha guadagnato un vuoto sociale. Quello di via Salerno è solo uno dei quattro Consultori Familiari chiusi a Padova negli ultimi 10 anni e per questo oggi, sabato 4 giugno 2022, ci siamo incontrati davanti all’edificio per immaginare insieme quali servizi e attività sono essenziali per noi. Cittadine e cittadini, in un pomeriggio di immaginazione civica, hanno definito alcune proposte per far tornare vivo questo spazio e allo stesso tempo riportare la medicina del territorio in quartiere. Crediamo sia necessario riattivare un presidio nel quartiere, e pensiamo debba essere attuata una gestione condivisa tra Ulss e associazioni locali, per permettere la fruizione di alcuni spazi per tutta la durata del giorno, con iniziative di promozione della socialità del rione».

Enti

«Cara Regione, cara Ater, cara Ulss, vi chiediamo - concludono rivolgendosi agli enti coinvolti - di guardare a questo spazio come a un Bene Comune del territorio, che può e deve diventare luogo significativo e ricco di servizi integrati per tutte le persone del quartiere. Ne guadagna la città, ne guadagniamo tutte e tutti».

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