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Elezioni politiche, Ascom e Confartigianato concordi: «Che il Governo ora regga»

Il commento di Patrizio Bertin e Gianluca Dall'Aglio, rispettivamente presidente di Ascom Padova e Confartigianato Padova

Inevitabile, all'indomani delle elezioni politiche, il commento anche delle associazioni economiche del territorio.

Ascom Padova

Il primo a dire la sua è Patrizio Bertin, presidente di Ascom Confcommercio Padova: «L’Italia ha scelto, e si è data una maggioranza netta: adesso è tempo di affrontare i problemi: con sollecitudine, perché sono tanti e tante imprese sono con l’acqua alla gola. Il mio auspicio è che, pur nel rispetto dei tempi dettati dalla Costituzione, il governo Draghi ancora in carica e la compagine di centrodestra uscita vincitrice dalla tornata elettorale, si raccordino in modo da non lasciare tempo al tempo e non permettendo così ai problemi di incancrenirsi. Durante la campagna elettorale, a tutte le forze politiche, che in buona parte le hanno condivise, abbiamo presentato le nostre richieste sui temi della semplificazione, della legalità e sicurezza, del lavoro, del fisco (dalla riforma dell’Irpef alla flat tax, alla riscossione e all’Iva), ecc. Siamo fiduciosi che, al di là dell’emergenza energetica, queste siano le priorità per far ripartire, dopo due anni di pandemia e una guerra insensata, la nostra economia e, in ultima analisi, il nostro Paese».

Confartigianato Padova

Questo, invece, il commento di Gianluca Dall’Aglio, Presidente di Confartigianato Imprese Padova: «Gli italiani hanno votato ed il mandato è chiarissimo. Complimenti ha chi ha vinto queste elezioni. Ora serve stabilità e bisogna concentrarsi sui problemi. Le emergenze economiche e sociali che stiamo vivendo richiedono tempi strettissimi per l’avvio della prossima legislatura e il varo del nuovo Governo per ripartire dalle richieste delle piccole imprese, che rappresentano il 99,3% del tessuto produttivo veneto, dei loro dipendenti e dei territori in cui operano: proseguire con il Pnrr e le riforme ad esso collegate, Giustizia, Fisco e Appalti, un fisco più leggero e meno burocratico e aiuti straordinari per energia e materie prime. Appena formato il nuovo Governo cominceremo a incontrare tutti coloro che vorranno intraprendere con noi un dialogo collaborativo e di costruzione di un percorso che veda le attività produttive sempre al centro di ogni ragionamento di sviluppo in Italia e nel nostro territorio. Le aziende che rappresentiamo hanno bisogno di un forte interesse da parte dei parlamentari veneti che si accingono ad affrontare una nuova legislatura nei prossimi anni. Ribadiamo le richieste che abbiamo fatto, a livello regionale, con il nostro documento “Costruiamo insieme il futuro del Paese - Le 10 proposte di Confartigianato Imprese Veneto”. A partire dalla assoluta necessità di avere un governo stabile per cinque anni. Serve un governo di legislatura, possibile grazie alla ampia legittimazione popolare ottenuta. La stabilità infatti è anche un tema di credibilità internazionale e un tema economico. Seconda priorità la conferma di tutti gli obiettivi del PNRR e quindi delle riforme ad esso collegate: giustizia, appalti e fisco. Quest’ultima in particolare deve portare ad un fisco semplice e leggero, visto che oggi cittadini e imprenditori pagano 32,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media dell’Eurozona, inscindibile dall’efficientamento della macchina burocratica, poiché oggi l’Italia è al 24° posto nell’Ue per la qualità dei servizi pubblici e soltanto il 28% delle amministrazioni locali gestisce completamente pratiche on line. Terza priorità, il caro-energia. Emergenza che dovrà essere affrontata per prima, in continuità con le azioni calmieratrici già messe in campo dal Governo Draghi. Abbiamo apprezzato lo sforzo messo in campo in questo periodo -sottolinea-, ma ne dobbiamo lamentare l’assoluta insufficienza. Per l’immediato serve prevedere un credito d’imposta reale del 50%, ma calcolato su tutto il 2022, e non da applicare per i conteggi al solo periodo primaverile dove i consumi del gas sono in buona parte delle imprese molto bassi ed intervenire sulla composizione tariffaria con una misura strutturale di riduzione degli oneri generali in bolletta e il loro finanziamento mediante altre forme di gettito. È fondamentale, oltre a proseguire nella pressione verso la UE affinché si trovi una intesa su un “price cap”, puntare all’autoproduzione energetica per mettere al riparo il sistema produttivo dalle oscillazioni del mercato e dalle speculazioni sul costo dell’energia. Per questo, servono incentivi per le imprese che vogliono installare pannelli fotovoltaici sui tetti dei loro capannoni. In tema di comunità energetiche occorre accelerare e completare la normativa che le riguarda. Questo rafforzamento degli incentivi green potenzierebbe anche la politica ecologica intrapresa in questi anni dal nostro Paese, attraverso i bonus edilizi per la riqualificazione energetica degli edifici”».

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