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Voto in Emilia Romagna, Lorenzoni: «Premiato chi sa unire. E anche il Veneto è contendibile»

Il vicesindaco di Padova - indicato dai "rumours" come possibile sfidante di Luca Zaia - commenta: «Non occorre suonare al citofono di tutti i cittadini veneti per far capire che si può fare meglio»

Il risultato dell'Emilia Romagna, con la conferma di Stefano Bonaccini alla presidenza della Regione, dà nuova linfa al centrosinistra anche per i prossimi appuntamenti elettorali. Tanto da far esclamare ad Arturo Lorenzoni «il Veneto è contendibile».

Lorenzoni

Il vicesindaco di Padova è da tempo al centro dei "rumours" quale possibile sfidante di Luca Zaia alla poltrona di Governatore del Veneto. E all'indomani delle attesissime elezioni nella regione confinante afferma: «Cosa ha fatto la differenza in Emilia Romagna? La partecipazione al voto: quando il momento è serio l'elettorato si fa sentire. È stato ottenuto davvero un ottimo risultato, che dimostra come un'alleanza ampia premi chiunque vi partecipi, e il merito è anche di bel lavoro di squadra che si può replicare anche da noi. Serve una chiamata alla responsabilità, per portare la Regione a obiettivi più vicini alle persone. E non occorre suonare al citofono di tutti i cittadini veneti per far capire che si può fare meglio». L'ovvio riferimento finale è a Matteo Salvini, ma non è l'unico visto che quando gli si chiede ad Arturo Lorenzoni un commento sull'eventuale arrivo in Veneto del leader della Lega per la campagna elettorale regionale dichiara ironicamente: «Io spero che venga, è il benvenuto». Prosegue poi il vicesindaco: «Le persone premiano chi sa unire e non chi divide, quindi sono fiducioso. Sto ricevendo risposte incredibili da ogni parte della Regione, il che è un bel segnale. Fare le Primarie per scegliere il candidato di centrosinistra? Credo ci sia un ostacolo temporale a riguardo, e poi rischia di essere un elemento che non amalgama e che enfatizza aspetti divisivi quindi a mio avviso non vale la pena. Una tempistica? Spero che nel prossimo weekend si riesca a chiudere il cerchio, non detto io il tempo ma c'è bisogno il prima possibile di concretizzare un progetto credibile». 

Altri partiti

La chiusura della riflessione di Arturo Lorenzoni è dedicata alle altre forze in campo: «Includere anche il MoVimento 5 Stelle? Si può fare una valutazione, anche perché possono convergere su una proposta forte proprio sui temi delle loro 5 Stelle. Il Partito Democratico, invece, ha una responsabilità istituzionale che li fa essere fortemente orientati a un risultato di valore e quindi prevarrà la volontà di fare un progetto credibile. Le Sardine? Hanno fatto emergere anche in Veneto la volontà di una politica non gridata. La Lega, infine, è quella del citofono. Mi chiedo sulla base di cosa pensa di essere inattaccabile, quella del "chi fa non sbaglia"? Non sarà una partita facile, ma possiamo farcela». Aspettando di capire se sarà lui il candidato prescelto per la grande sfida.

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