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Martedì, 23 Aprile 2024
Elezioni comunali 2014

Elezioni Comunali a Padova 2014 Verso ballottaggio Rossi e Bitonci Trattative e toto-apparentamenti

Nel day after il responso delle urne sono già iniziati i negoziati che porteranno, in vista del nuovo voto dell'8 giugno, ad eventuali sostegni da parte degli altri sette candidati in lizza per palazzo Moroni

Domenica 8 giugno i padovani torneranno alle urne per il secondo turno di ballottaggio. Questo l'esito uscito domenica dalle urne per l'elezione della nuova amministrazione comunale. Lo scontro diretto sarà tra il vincitore delle primarie del centrosinistra Ivo Rossi, sindaco reggente uscente sostenuto da 6 liste (Partito democratico, Italia dei Valori, Sinistra ecologia libertà, Socialisti e Riformisti, più due civiche), e il capogruppo in Senato del Carroccio, già sindaco di Cittadella, Massimo Bitonci, sostenuto da 6 liste, tra cui Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, più altre civiche. Lo spoglio del primo turno li ha visti divisi da circa 2mila 500 voti con Rossi al 33,8% e Bitonci al 31,4%. In questo ultimo rush di campagna elettorale, a dare sostegno a Bitonci arriverà a Padova il segretario della Lega, Matteo Salvini, mentre nel Pd sono convinti che a tirare la volata a Rossi giungerà in città il premier, e segretario dei Dem, Matteo Renzi.

ivo rossi-4-2 ROSSI. "L’analisi del voto di domenica conferma quanto avvenuto più nettamente con la consultazione europea – ha commentato Rossi - Il centrosinistra, pur nelle sue diverse articolazioni, è maggioranza a Padova. Gli elettori di centrosinistra ci stanno chiedendo di presentarci uniti e stiamo lavorando per raggiungere questo obiettivo. Ce lo chiedono anche molti elettori moderati che non si riconoscono in un candidato che è espressione di un partito, la Lega Nord, che è alleato in Europa con il Fronte Nazionale di Le Pen. Stiamo lavorando per trovare un equilibrio attorno alla mia candidatura per proporre agli elettori un programma che attragga oltre al voto d’area anche quello moderato. Si tratta di decidere se Padova debba rimanere una città aperta al mondo, che affronta le sfide senza paura facendo leva sulle sue migliori qualità costituite dall’università, dalla sua bellezza, oppure si chiuda paralizzata dalle paure agitate dai miei avversari che hanno dimostrato di non amare Padova e di saper agitare solo i problemi senza avere la più pallida idea di come indicare soluzioni credibili".

massimo bitonci-5 BITONCI. “Il 67% dei padovani ha votato contro Rossi-Zanonato perché vuole cambiare - ha dichiarato Bitonci - Per quanto riguarda il ballottaggio siamo disposti a confrontarci con tutti, mettendo al centro della discussione i programmi. Ritengo imprescindibili i punti che segnano la nostra discontinuità rispetto a Rossi-Zanonato. Discontinuità che i padovani chiedono a gran voce. No al nuovo ospedale, sì alla ristrutturazione e al recupero dell'attuale sede. No all'auditorium in piazza Eremitani, sì alla sua realizzazione al centro congressi, in Fiera. No al degrado della città, sì alla sicurezza, con regole chiare per tutti. No al cemento, sì alla tutela del verde, dei parchi, della cinta muraria e dei quartieri dal rischio allagamenti. Soprattutto, no ad accordi basati sullo scambio di favori e poltrone”.

TOTO-APPARENTAMENTI. Nel day after il responso delle urne sono quindi già iniziate le serrate trattative che porteranno, in vista del ballottaggio, ad eventuali apparentamenti con le liste a sostegno degli altri 7 candidati in lizza per palazzo Moroni: Maurizio Saia (10,6% al primo turno) ex assessore alla Sicurezza ed ex parlamentare, candidato del centrodestra supportato da ben 8 liste, tra cui quella dell'ex presidente della Provincia Barbara Degani e da Nuovo Centrodestra-Udc; Francesco Fiore (9,9% al primo turno), ingegnere, manager in un'azienda di energie rinnovabili, sostenuto da tre civiche; Giuliano Altavilla (8,6% al primo turno), consulente informatico per un gruppo assicurativo, sostenuto dal Movimento 5 Stelle; Andrea Colasio (2,4% al primo turno), assessore uscente alla Cultura, sostenuto da Scelta Civica e una lista civica; Daniela Ruffini (1,3% al primo turno) presidente del consiglio comunale uscente e sostenuta da Rifondazione Comunista e una lista civica; Alberto Salmaso (1,1% al primo turno), consigliere di minoranza uscente, ex Pdl, sostenuto da due liste civiche; Bruno Cesaro (0,7% al primo turno), esponente dell’estrema destra, sostenuto dalla lista "Padova Sociale".

Maurizio Saia-2 SAIA. "Entrambi i contendenti hanno già preso contatti con me e con i rappresentanti delle liste che mi sostengono - ha rivelato Saia - Il percorso è già abbastanza definito dopo una prima riunione fatta ieri (lunedì, ndr) ne faremo una seconda domani (mercoledì, ndr) con tutta la coalizione delle otto liste che mi hanno sostenuto. A questo punto dobbiamo renderci conto di cosa vuole il nostro elettorato e scegliere di conseguenza. La nostra guida è il programma e il nostro progetto. Attendiamo di capire cosa i nostri due contendenti vogliono e cosa chiedono in cambio del nostro appoggio".

giuliano altavilla-3 ALTAVILLA. Il Movimento 5 Stelle non farà alcun apparentamento, nè darà indicazioni di voto ai propri elettori. Lo sottolinea Giuliano Altavilla, candidato sindaco "grillino": "Io andrò a votare, ma non voterò nè Rossi nè Bitonci, lascerò scheda bianca. I nostri elettori - prosegue - sono grandi e vaccinati, decideranno chi vogliono eventualmente votare". "L'unica cosa certa - conclude Altavilla - è che abbiamo chiesto un cambiamento. È questo che ci attendiamo da chi vincerà la sfida. Poi, in consiglio comunale, valuteremo e voteremo convintamente solo le proposte, di Bitonci o di Rossi, che saranno coerenti con il nostro programma".

UDC. "Al secondo turno andremo con chi accetterà il nostro programma. Al centro della nostra attenzione ci sono le politiche di sostegno alle fasce sociali più deboli, il sostegno alle piccole e medie imprese e la necessità che la sanità padovana torni ad essere il fiore all'occhiello della sanità veneta". Così il vicesegretario vicario dell'Udc Antonio De Poli che aggiunge: "Prima di qualsiasi decisione sul candidato da sostenere al secondo turno - precisa De Poli - verificheremo se la coalizione intende portare avanti il nostro programma".

GLI ALTRI. Martedì sera si riunirà il comitato politico di "Padova 2020" di Francesco Fiore per decidere le prossime mosse. Tra quest'ultimo e Rossi i rapporti si erano deteriorati dopo le primarie di coalizione di febbraio: le vinse Rossi, poi emersero profonde differenze sul modo di portare avanti il programma di coalizione e Fiore decise di correre in solitaria. Restano poi pacchetti frammentati di voto, tra l'1% e il 2,5% ciascuno, appartenenti ai candidati - da Scelta Civica alla lista di un ex Pdl - finiti nelle posizioni di rincalzo. I due sfidanti possono puntare in sostanza a recuperare un 10-12% di voti che saranno decisivi per palazzo Moroni.

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