La nostra città ha vissuto, prima dell'inizio della crisi, un decennio di follia commerciale. Da quando i grandi nomi della moda si sono insediati sul "Liston", i proprietari dei negozi del centro hanno creduto di avere trovato una miniera d'oro. I prezzi degli affitti sono raddoppiati, poi triplicati, tanto c'era sempre qualcuno disposto a prendere in locazione gli spazi nelle strade più glamour della città.

Peccato che questo qualcuno non fosse il commerciante locale che voleva aumentare la visibilità del proprio punto vendita o allargarne lo spazio espositivo, ma le multinazionali del lusso che fanno rientrare le spese di esercizio dei negozi sotto la voce pubblicità, e quindi possono accettare perdite di gestione dato che la finalità del punto vendita è prioritariamente la promozione del brand. Nessun altro poteva sostenere affitti simili, così abbiamo perduto librerie storiche, negozi di dischi, abbigliamento, calzature che hanno chiuso per sempre.

La miopia dei proprietari, l'indifferenza e la latitanza dell'amministrazione comunale, ha prodotto la desertificazione di intere strade cittadine, da via Altinate, a via Cesare Battisti, a via Zabarella, dove ormai tra vetrine chiuse e negozi convertiti in garage, sono diventate zone dormitorio, poco frequentate di giorno, deserte e pericolose la notte. Un'assurdità! Padova è una città di anziani e studenti, clienti ideali di piccole attività commerciali da aprire sotto gli storici portici, come già avviene in altri centri storici in Italia ma soprattutto all'estero.

Il MoVimento 5 Stelle, vuole riportare Padova al suo ruolo storico di Città commerciale:

1. ripopolando la città con attività commerciali e artigianali;
2. fermando il degrado con l'attuazione di un sistema di interventi coordinati e concordati con tutte le associazioni di categoria per garantire la sicurezza e l'incolumità di imprenditori e clienti;
3. attivando azioni concrete per introdurre sgravi fiscali per ridurre e detassare le attività, intervenendo su imu-cosap-imposte pubblicitarie-plateatici e altre gravose gabelle;
4. promuovendo in collaborazione con i proprietari, i commercianti e le associazioni affitti calmierati, parametrati al fatturato degli esercizi;
5. organizzando e finanziando eventi nelle vie commerciali della città, autorizzando orari di apertura flessibili.

Vogliamo inoltre evitare le scelte irresponsabili per Padova che distruggono il commercio, come ad esempio la corsa alla realizzazione del nuovo ospedale che viene perseguito con grande determinazione.
Di questo i nuovi e vecchi politicanti non si curano e non ne parlano.
Il commercio è un patrimonio che produce ricchezza, lavoro e servizi mentre oggi le attività sono diventate il bancomat dei delinquenti.
È ora di dire basta. Non lo permetteremo mai più.