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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Stanga / provincia di padova

Emergenza Coronavirus, vertice dei sindaci in Provincia

Hanno chiesto un canale di comunicazione unico che coordini le notizie ufficiali per poi farle arrivare ai municipi. Ancora discussioni sull'interpretazione dell'ordinanza Speranza - Zaia

C’erano un centinaio di sindaci nella sede della Provincia di Padova presso la Cittadella alla Stanga. Un nuovo incontro, dopo quello di domenica scorsa, dove i primi cittadini si sono confrontati soprattutto su un tema, la veicolazione delle informazioni. Al Presidente Bui e la Prefetto Franceschelli hanno quindi chiesto di organizzare un unico canale ufficiale che veicoli le informazioni ai sindaci. «Non è possibile scoprire le cose dai media», hanno tuonato in diversi. Altra questione aperta è quella legata alla interpretazione dell’ordinanza Speranza - Zaia. I dubbi su cosa lasciare aperto e cosa far chiudere, c’è stato per moltissimi sindaci.

C’è quindi voluta una circolare "interpretativa" inviata dalla Regione per chiarire alcuni punti che hanno creato qualche evidente fraintendimento. Chiudono le scuole, le palestre  e le chiese ma i bar e i ristoranti no? Una linea chiara e comune sul da farsi, questo si è chiesto. I prossimi giorni ci diranno se questo sarà ottenuto.

E’ una sfilata di sindaci, manca però Giordani impegnato in giunta a Palazzo Moroni. La cosa curiosa è che nonostante si siano appena accordati per comunicare con una voce unica, quasi a richiamare le pratiche di comunicazione che sono del Paese da cui arriva il virus, la Cina, poi di fronte ai microfoni e ai taccuini dei giornalisti tornano a ribadire le loro ragioni. E si capisce che non c’è una visione comune anche solo per la gestione di cose pratiche come far chiudere o meno una palestra. 

Il Presidente Bui si è preso carico della prima necessità mentre sulla seconda, chi deve chiudere e chi no, ha ricordato che c’è un solo modo per regolarsi ed è attenersi agli atti ufficiali. Dopo una serie di domande e risposte il presidente della provincia dopo aver confermato che è molto probabile che i casi aumenteranno, ha polemizzato sul fatto che negli altri Paesi, a suo dire, o i controlli non vengono fatti o forse qualcuno sta nascondendo qualcosa. Un’affermazione che esce da quelli che sono i rituali della comunicazione istituzionale, magari non causerà un incidente diplomatico con Parigi o Berlino ma che al momento comunque non trovano riscontro nella realtà. Sarebbe il colmo che proprio al termine di un incontro che aveva tra i problemi proprio quello del contrasto alle fake news che tanti disagi provocano, si scivolasse su qualcosa di percepito, su un sentito dire. 

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